Un'oretta fa stavo su un pullman di ritorno da Milano. Ad una fermata sale una decina di adolescenti sbarbati e rumorosi. Questi si siedono dalle mie parti e disturbano la mia lettura iniziando a cazzeggiare.
Si prendono in giro, elencano i file presenti nei loro Ipod e via discorrendo. Poi due ragazzi seduti davanti a me iniziano a parlare dei rispettivi compagni di classe. Simpatici, sfigati, cessi, fighe.
Tutto normale, fino a quando mi folgorano con uno scambio di battute gigantesco e minuscolo al tempo stesso.
Uno chiede all'altro:
-"Ma tu quanti italiani hai in classe?"
E l'altro inizia ad elencarli.
Si prendono in giro, elencano i file presenti nei loro Ipod e via discorrendo. Poi due ragazzi seduti davanti a me iniziano a parlare dei rispettivi compagni di classe. Simpatici, sfigati, cessi, fighe.
Tutto normale, fino a quando mi folgorano con uno scambio di battute gigantesco e minuscolo al tempo stesso.
Uno chiede all'altro:
-"Ma tu quanti italiani hai in classe?"
E l'altro inizia ad elencarli.
2 commenti:
ma la domanda era posta come a dire "in quanti siamo rimasti contro l'invasione?" oppure "ormai manca poco al trionfo del multiculturalismo"?
Era posta come a dire "i professori spiegano ancora in italiano?"
... battute a parte, era proprio a titolo informativo.
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