Da quelli che hanno vinto mi aspettavo poco e a quelli che hanno perso voglio molto più bene, quindi parlo dei secondi e delle loro mosse.
Riassunto delle puntate precedenti: le ultime elezioni politiche "normalizzano" il Parlamento, ne sfoltiscono notevolmente il numero di partiti rappresentati; tagliano diversi estremismi e avvicinano l'assemblea italiana a quelle del resto d'Europa. Governo ombra e clima disteso, con diplomazie e segnali di trasparenza e collaborazione. Travaglio parla di inciucio, quindi siamo sulla strada giusta.
Insomma, cari democratici.
1) Se vogliamo diventare un paese normale (copyright Massimo d'Alema), c'è da agire come persone normali. Quindi, se dopo 14 anni di politica attiva e 6 di governo il Cav continua a dire che nella magistratura ci sono fazioni aggressive e persecutorie nei suoi confronti, indignarsi non serve. Rispondere non serve. Seppellite tutto con una risata, fate spallucce. Spernacchiate, piuttosto. Questo non a termine di una riflessione cinica, ma a principio di un'idea semplice: certe cazzate, se le inserisci in un dibattito serio, le nobiliti e fai loro un piacere. Allora silenzio, no hay banda, è tutto registrato. (Lo so, non è facile, però proviamoci)
2) Quando si viene eletti, quando la democrazia gira, quando i cittadini votano e i politici vanno in Parlamento, in Parlamento restano. Almeno finchè sono in carica, ci restano. Io ho votato Pd alla Camera e quando l'ho fatto non ho mai preso in considerazione l'eventualità di una vostra uscita per protesta dall'aula. E che cazzo, chi viene eletto sta in parlamento. Sempre. E sempre è uno di quei vocaboli non soggetto ad interpretazioni. E' un po' come l'immagine del comandante che non abbandona la nave. Non si esce dal Parlamento. Mai. E mai è come sempre, solo che significa il contrario. (Un clap alla Bonino, difatti)
3) La giustizia italiana, diciamocelo con tono disfattista da bancone del bar, è una cosa da manicomio. Io mi interesso molto di questo capitolo della politica, quindi un minimo di nozione di causa ce l'ho. Non c'è da stuccare le pareti, c'è da buttare giù il muro e tirarlo su da capo. Lo dicono tanto, lo dicono in tanti: c'è bisogno di quella che là fuori definite "una riforma strutturale ed articolata".
4) Ecco, e perchè al posto di dire questo ve la prendete per i processi fermati del Cav e di Dell'Utri? Mi spiego: la cosa di bloccare tutti quei processi è una roba piuttosto ridicola e inutile. Il csm dice che è contro la costituzione, e magari ha anche ragione. E però, come misura collaterale ad un più grande progetto di riforma seria e garantista, la possiamo anche ingoiare a occhi chiusi e naso tappato. (Sempre che la corte costituzionale sia d'accordo, for heaven's sake)
5) Ma il punto è che di un progetto serio non si è nemmeno parlato, e che qui siamo ancora a prendercela con le leggi ad personam. Quindi non si ingoia, si respinge al mittente argomentando.
6) Non che le leggi ad personam siano state una bufala, anzi. Come diceva Luttazzi del Cav qualche anno fa, non si è mai visto un innocente darsi tanta pena per farla franca. Ma io mi sono rotto di vedervi incazzare soprattutto per quelle cose. Quel ruolo lì lasciamolo a Di Pietro e ai suoi, che ci tengono tanto.
7) Respingere al mittente, argomentando. Toccherebbe a voi.
Insomma, cari democratici.
1) Se vogliamo diventare un paese normale (copyright Massimo d'Alema), c'è da agire come persone normali. Quindi, se dopo 14 anni di politica attiva e 6 di governo il Cav continua a dire che nella magistratura ci sono fazioni aggressive e persecutorie nei suoi confronti, indignarsi non serve. Rispondere non serve. Seppellite tutto con una risata, fate spallucce. Spernacchiate, piuttosto. Questo non a termine di una riflessione cinica, ma a principio di un'idea semplice: certe cazzate, se le inserisci in un dibattito serio, le nobiliti e fai loro un piacere. Allora silenzio, no hay banda, è tutto registrato. (Lo so, non è facile, però proviamoci)
2) Quando si viene eletti, quando la democrazia gira, quando i cittadini votano e i politici vanno in Parlamento, in Parlamento restano. Almeno finchè sono in carica, ci restano. Io ho votato Pd alla Camera e quando l'ho fatto non ho mai preso in considerazione l'eventualità di una vostra uscita per protesta dall'aula. E che cazzo, chi viene eletto sta in parlamento. Sempre. E sempre è uno di quei vocaboli non soggetto ad interpretazioni. E' un po' come l'immagine del comandante che non abbandona la nave. Non si esce dal Parlamento. Mai. E mai è come sempre, solo che significa il contrario. (Un clap alla Bonino, difatti)
3) La giustizia italiana, diciamocelo con tono disfattista da bancone del bar, è una cosa da manicomio. Io mi interesso molto di questo capitolo della politica, quindi un minimo di nozione di causa ce l'ho. Non c'è da stuccare le pareti, c'è da buttare giù il muro e tirarlo su da capo. Lo dicono tanto, lo dicono in tanti: c'è bisogno di quella che là fuori definite "una riforma strutturale ed articolata".
4) Ecco, e perchè al posto di dire questo ve la prendete per i processi fermati del Cav e di Dell'Utri? Mi spiego: la cosa di bloccare tutti quei processi è una roba piuttosto ridicola e inutile. Il csm dice che è contro la costituzione, e magari ha anche ragione. E però, come misura collaterale ad un più grande progetto di riforma seria e garantista, la possiamo anche ingoiare a occhi chiusi e naso tappato. (Sempre che la corte costituzionale sia d'accordo, for heaven's sake)
5) Ma il punto è che di un progetto serio non si è nemmeno parlato, e che qui siamo ancora a prendercela con le leggi ad personam. Quindi non si ingoia, si respinge al mittente argomentando.
6) Non che le leggi ad personam siano state una bufala, anzi. Come diceva Luttazzi del Cav qualche anno fa, non si è mai visto un innocente darsi tanta pena per farla franca. Ma io mi sono rotto di vedervi incazzare soprattutto per quelle cose. Quel ruolo lì lasciamolo a Di Pietro e ai suoi, che ci tengono tanto.
7) Respingere al mittente, argomentando. Toccherebbe a voi.
2 commenti:
Non sono comletamente in disaccordo con te, però qualcosa che non va c'è. In primis l'opposizione al Cavaliere in fatto di giustizia è inevitabile, se non col cazzo che la gente ti rivota. E comunque tra come si è opposto il PD e come si è opposto Di Pietro ne passa eccome. E poi scusa, perchè dovrebbero pensare tutti che il dialogo sia terminato? Quando si tornerà a parlare di cose fatte bene il PD tornerà a lavorare in modo costruttivo e pacato (vedi Dpef Tremonti). Hai ragione invece quando parli della giustizia italiana che va risistemata, e paradossalmente la "salva processi" fa anche qualcosa di buono in questo senso (tipo snellimento processi che a breve cadranno in prescrizione e per cui è inutile proseguire). Ma for heaven's sake (si può dire anche "for god's sake" ed anche "for my goodness' sake") non diciamo che è sufficiente.
Dovrei scrivere un altro post per rispondere... più avanti, magari.
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