Sto cercando di togliere un po' di ruggine alla mia conoscenza del francese, e mi sto facendo aiutare da Le Monde, il più importante quotidiano di centro-sinistra che si legge da quelle parti. Dell'edizione odierna, segnalo e riassumo:
1. L'editoriale, in cui si dice che la candidatura di Sarah Palin sposta i repubblicani un bel po' a destra, e smentisce ogni speranza su un rinnovamento interno del partito, cosa che la vittoria di John McCain faceva sperare. Il candidato repubblicano, infatti, non ha mai goduto la totale fiducia del partito proprio perchè poco allineato su diverse grandi questioni: da Guantanamo all'immigrazione, dalle politiche fiscali alla ricerca sulle cellule staminali. Non a caso, durante le primarie, in USA si diceva che eventuali elezioni fra JMC e Obama sarebbero state le elezioni più di sinistra della storia americana, a conferma dell'indipendenza dell'ex marine rispetto alla linea del partito. Ma la Palin è il segnale che, suggerisce e teme Le Monde, con JMC suonerà la stessa musica che ha suonato con Bush.
2. I dieci morti francesi in Afghanistan hanno risollevato il dibattito sul loro ruolo in guerra. Qui si fa una (lunga) analisi della situazione (soffermandosi, come fanno molti ormai, sull'ambiguità dell'alleanza col Pakistan) e si propongono due alternative possibili. Una, quella probabilmente preferita dagli americani, è l'aumento della presenza militare. La seconda è un lavoro di più ampio respiro: attenuare l'odio che molti afghani nutrono nei confronti dell'Occidente, incoraggiare le relazioni fra soldati e abitanti dei vari villaggi e investire di più sull'idea di un esercito afghano autonomo e competente.
3. Articolo in ricordo si Anna Goldi, "verosimilmente" ultima donna europea a essere stata condannata (prima decapitata poi bruciata) per stregoneria, nel 1782.
4. Infine un articolo che riporta le critiche e le proteste della Pravda al ritorno al potere di Charles De Gaulle. Ma stava alla fine del giornale, in una piccola rubrica intitolata "Le Monde, 50 anni fa."
1. L'editoriale, in cui si dice che la candidatura di Sarah Palin sposta i repubblicani un bel po' a destra, e smentisce ogni speranza su un rinnovamento interno del partito, cosa che la vittoria di John McCain faceva sperare. Il candidato repubblicano, infatti, non ha mai goduto la totale fiducia del partito proprio perchè poco allineato su diverse grandi questioni: da Guantanamo all'immigrazione, dalle politiche fiscali alla ricerca sulle cellule staminali. Non a caso, durante le primarie, in USA si diceva che eventuali elezioni fra JMC e Obama sarebbero state le elezioni più di sinistra della storia americana, a conferma dell'indipendenza dell'ex marine rispetto alla linea del partito. Ma la Palin è il segnale che, suggerisce e teme Le Monde, con JMC suonerà la stessa musica che ha suonato con Bush.
2. I dieci morti francesi in Afghanistan hanno risollevato il dibattito sul loro ruolo in guerra. Qui si fa una (lunga) analisi della situazione (soffermandosi, come fanno molti ormai, sull'ambiguità dell'alleanza col Pakistan) e si propongono due alternative possibili. Una, quella probabilmente preferita dagli americani, è l'aumento della presenza militare. La seconda è un lavoro di più ampio respiro: attenuare l'odio che molti afghani nutrono nei confronti dell'Occidente, incoraggiare le relazioni fra soldati e abitanti dei vari villaggi e investire di più sull'idea di un esercito afghano autonomo e competente.
3. Articolo in ricordo si Anna Goldi, "verosimilmente" ultima donna europea a essere stata condannata (prima decapitata poi bruciata) per stregoneria, nel 1782.
4. Infine un articolo che riporta le critiche e le proteste della Pravda al ritorno al potere di Charles De Gaulle. Ma stava alla fine del giornale, in una piccola rubrica intitolata "Le Monde, 50 anni fa."
Nessun commento:
Posta un commento