Avevo già segnalato tempo fa il timore, oggi ancora più diffuso ma relativamente limitato, che i nuovi esperimenti condotti dal CERN da mercoledì possano causare la formazione di un buco nero che distrugga il pianeta. E già a scriverlo mi vien da ridere.
Ad ogni modo, sembra che tutta la faccenda sia scaturita dalla seguente dichiarazione di qualche scienziato di Ginevra:
"Ci sono scarse possibilità che l’acceleratore formi un buco nero capace di porre una minaccia concreta al pianeta. La probabilità che questo accada è estremamente piccola."
Da professionale uomo di scienza, il nostro non ha escluso in assoluto l'eventualità che il disastro si verificasse, e ad esso ha attribuito uno spicchio di probabilità.
Come dire: nello sterminato numero di eventi che può accadere, nel numero pressochè infinito di effetti che possono manifestarsi in seguito ai nostri esperimenti, sì, esiste una probabilità che salti fuori un buco nero e ci faccia tutti secchi.
Questo per capirci.
In reazione, i famelici e un po' meschini mass media hanno stappato lo champagne, riportando la notizia diffusamente; l'opinione pubblica ha assorbito la dichiarazione a modo suo, con la maggioranza di noialtri che, pur non essendo laureata in fisica delle particelle, ha liquidato la questione nella categoria "cazzate che si raccontano d'estate e per fortuna che le olimpiadi e i casini in Georgia hanno riempito dei buchi", mentre la minoranza in qualche modo ne ha parlato. La minoranza della minoranza, sta a vedere, un po' se l'è fatta sotto. (Ah, il millennium bug!...)
Questo per chiudere.
Nel nostro mondo, che senza ironia non è lo stesso in cui vive, lavora e parla uno scienziato del CERN, effettivamente, se le probabilità sono "scarse" significa una cosa come: secondo me non succede, è improbabile che succeda, non dovrebbe succedere, però oh, hai visto mai, non sono sicuro.
Ma il senso della dichiarazione dello scienziato, immagino, era una cosa tipo: "Ci sono più probabilità che il Torino vinca lo scudetto a punteggio pieno."
Il che, allo stato dei fatti del campionato di serie A, non si può escludere in assoluto, dal punto di vista scientifico.
Il che, data la nostra passione pallonara, è come dire: ma va a ciapà i rat.
Se vogliono mantenere la loro professionalità e farsi capire dall'oponione pubblica, e, soprattutto, da quella fetta di opinione pubblica un filo bacata, quelli del CERN la prossima volta dovrebbero ricorrere ad un esempio calcistico.
"Ci sono scarse possibilità che l’acceleratore formi un buco nero capace di porre una minaccia concreta al pianeta. La probabilità che questo accada è estremamente piccola."
Da professionale uomo di scienza, il nostro non ha escluso in assoluto l'eventualità che il disastro si verificasse, e ad esso ha attribuito uno spicchio di probabilità.
Come dire: nello sterminato numero di eventi che può accadere, nel numero pressochè infinito di effetti che possono manifestarsi in seguito ai nostri esperimenti, sì, esiste una probabilità che salti fuori un buco nero e ci faccia tutti secchi.
Questo per capirci.
In reazione, i famelici e un po' meschini mass media hanno stappato lo champagne, riportando la notizia diffusamente; l'opinione pubblica ha assorbito la dichiarazione a modo suo, con la maggioranza di noialtri che, pur non essendo laureata in fisica delle particelle, ha liquidato la questione nella categoria "cazzate che si raccontano d'estate e per fortuna che le olimpiadi e i casini in Georgia hanno riempito dei buchi", mentre la minoranza in qualche modo ne ha parlato. La minoranza della minoranza, sta a vedere, un po' se l'è fatta sotto. (Ah, il millennium bug!...)
Questo per chiudere.
Nel nostro mondo, che senza ironia non è lo stesso in cui vive, lavora e parla uno scienziato del CERN, effettivamente, se le probabilità sono "scarse" significa una cosa come: secondo me non succede, è improbabile che succeda, non dovrebbe succedere, però oh, hai visto mai, non sono sicuro.
Ma il senso della dichiarazione dello scienziato, immagino, era una cosa tipo: "Ci sono più probabilità che il Torino vinca lo scudetto a punteggio pieno."
Il che, allo stato dei fatti del campionato di serie A, non si può escludere in assoluto, dal punto di vista scientifico.
Il che, data la nostra passione pallonara, è come dire: ma va a ciapà i rat.
Se vogliono mantenere la loro professionalità e farsi capire dall'oponione pubblica, e, soprattutto, da quella fetta di opinione pubblica un filo bacata, quelli del CERN la prossima volta dovrebbero ricorrere ad un esempio calcistico.
4 commenti:
Onore alla sacra locandina!
comunque sono Gio, non s. weil 3°b!!!
Certo che ti sei scelto un nick strano... (volevo mettere la locandina di qualcosa di apocalittico, ho subito pensato a quel film...)
Quante cazzate in questo post...per non parlare dei commenti. Sono indignato!
Posta un commento