Ritorna nei momenti più tristi, quel vizio pessimo di molti mass media. Quando uno muore di tumore, non muore di tumore. Muore di una lunga malattia, di un male incurabile o di qualche altra perifrasi ridicola e stronza. Un vizio pessimo, questo, non tanto perchè i tumori non sono per forza lunghi nè tantomeno incurabili, ma soprattutto perchè se la scienza ha dato loro un nome, vale la pena di usarlo e di scrollarsi di dosso quell'abitudine sfigata e retrograda al tabù più irrazionale.
Sandro Curzi non è morto per una lunga malattia. Sandro Curzi è morto di tumore, di cancro ai polmoni, probabilmente di carcinoma spinocellulare.
Qui c'è quello che diceva qualche mese fa: «Certo, lo chiamo cancro. E come, sennò? Mai avuta paura delle parole giuste».
Sandro Curzi non è morto per una lunga malattia. Sandro Curzi è morto di tumore, di cancro ai polmoni, probabilmente di carcinoma spinocellulare.
Qui c'è quello che diceva qualche mese fa: «Certo, lo chiamo cancro. E come, sennò? Mai avuta paura delle parole giuste».
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