Nel giusto tentativo di spiegare che l'Italia non è una dittatura come urlano certi tromboni là in giro, Angelo Panebianco, due giorni fa, ha scritto:
Abbiamo libere e regolari elezioni ma una parte non esigua degli elettori dello schieramento sconfitto non riconosce la legittimità del governo in carica (ma la stessa cosa facevano certi elettori dell’attuale maggioranza quando governavano i loro avversari).
Nonostante la bontà della posizione sostenuta, la prima cosa che ho pensato è stata una sostanziale correzione: non erano "certi elettori", era Berlusconi.
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