Dopo qualche giorno dalla vicenda statuetta, l'espressione "gesto da condannare" si è trasformata in un ritornello la cui pretesa solennità mi è venuta decisamente a noia. E bella forza, mica lo dite voi che quello è un gesto da condannare: lo dice il codice penale.
Se ci sono cose sensate da aggiungere, -non ci sono, secondo me: trovo una colossale baracconata l'intero dibattito che ne è seguito- aggiungetele, altrimenti passiamo ad altro.
L'altro a cui vorrei passare io, per esempio, è discutere la decisione del gip di prolungare la custodia cautelare di Tartaglia. Non che mi interessi difenderlo più di quanto meriti, naturalmente, ma mi chiedo quali criteri abbiano determinato la decisione: c'è pericolo che Tartaglia reiteri il reato? Che scappi? Che inquini le prove?
Secondo me, siamo seri, tre volte no; ma io che ne so, direte voi.
Appunto, rispondo io: me lo chiedo.
Se ci sono cose sensate da aggiungere, -non ci sono, secondo me: trovo una colossale baracconata l'intero dibattito che ne è seguito- aggiungetele, altrimenti passiamo ad altro.
L'altro a cui vorrei passare io, per esempio, è discutere la decisione del gip di prolungare la custodia cautelare di Tartaglia. Non che mi interessi difenderlo più di quanto meriti, naturalmente, ma mi chiedo quali criteri abbiano determinato la decisione: c'è pericolo che Tartaglia reiteri il reato? Che scappi? Che inquini le prove?
Secondo me, siamo seri, tre volte no; ma io che ne so, direte voi.
Appunto, rispondo io: me lo chiedo.
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