mercoledì 13 gennaio 2010

Non è peccato, e non è Marx&Engels

Sul NYT di qualche giorno fa, c'è un articolo di Friedman. Niente male. Comincia così:

C.H. Tung, il primo capo dell'esecutivo di Hong Kong nominato dai cinesi dopo la consegna del 1997, mi ha regalato un riassunto di tre frasi sulla storia economica della Cina moderna: "La Cina dormiva durante la rivoluzione industriale. Si stava svegliando durante la rivoluzione dell'informazione tecnologica. Intende partecipare pienamente alla rivoluzione verde".
Vi dirò.
Stando in Cina in questi giorni, sono sempre più convinto che quando gli storici guarderanno indietro alla fine del primo del decennio del 21° secolo, diranno che l'evento più importante non è stato la grande recessiona, ma il grande ed ecologico balzo in avanti cinese.
La leadership di Pechino capisce chiaramente che la rivoluzione dello sviluppo sostenibile (traduzione un po' a senso) è sia una necessità che un'opportunità, e non intende farsela sfuggire. Noi, al contrario, intendiamo sistemare l'Afghanistan. Buona giornata. Ok, questa era una battuta da due soldi.
...
L'articolo prosegue, e riporta qualche notizia molto interessante su Cina ed energia.
Progetto di costruzione (5 miliardi di dollari) di una centrale solare, in collaborazione con un'azienda californiana.
Gli USA hanno stabilito una sovvenzione per una centrale di 92 megawatt in New Mexico: in meno tempo di quello richiesto per la revisione del prestito, in Cina firmano, approvano e sono pronti per cominciare la costruzione di un impianto grande 20 volte quello USA.
I leader cinesi sanno che il loro paese è nel mezzo della più grande migrazione campagna-città della storia dell'uomo, e vogliono rispondere alla crescita di domanda energetica con un'offerta pulita, nata da fonti proprie, di modo che il suo sistema economico possa essere più indipendente dal mercato, e non inquini a morte il paese.
...
La Cina è anche impegnata sul fronte dell'energia nucleare. Per il 2020, avrà costruito 50 nuovi reattori nucleari; il resto del mondo, tutto insieme, potrebbe farne 15 per quell'anno.
Dice l'amministratore delegato della CLP, la più grande azienda energetica di Hong Kong, che per la fine del decennio la Cina dominerà la produzione globale dell'approvigionamento energetico.
Nel frattempo, renderà più economiche (per se stessa e tutti gli altri) le tecnologie relative all'energia pulita. Ma anche gli esperti cinesi diranno che tutto ciò accadrà più velocemente e più efficacemente se China e USA lavoreranno insieme - con gli USA specializzati in ricerca e innovazione energetica, settore in cui la Cina è ancora debole, così come in investimenti futuri e assistenza tecnica nelle nuove tecnologie, e con la Cina specializzata in produzione di massa. E' chiaro che se noi americani ci preoccupiamo della nostra sicurezza energetica, della nostra forza economica e della qualità dell'ambiente abbiamo bisogno di stimoli e incentivi al settore dell'innovazione energetica. Non possiamo permetterci di fare un pisolino con una Cina rinvigorita e così ben sveglia.

Non so perchè sono andato avanti a tradurlo, mi è presa la mano.

1 commento:

Nich ha detto...

Interessante. Strano però, mi sembrava che a Copenhagen i cinesi fossero restii a renedere più pulito il loro poderoso sviluppo.