La procedura che la legge italiana impone di rispettare per la candidatura di liste e partiti politici è una cosa da pazzi: timbri tondi e quadrati, carte, cartone, cartacce, faldoni e file interminabili. Una cosa da pazzi veri.
Ma è una procedura, e la legge italiana impone di rispettarla. Se non la rispetti, qualsiasi sia il motivo, e in questo caso si tratta di pura e semplice incapacità organizzativa, sei fuori dalle regole, fuori dallo stato di diritto e fuori da ogni meccanismo democratico.
Vorrei conoscere una persona sana di mente intenzionata a contestare un ragionamento così elementare.
Ma è una procedura, e la legge italiana impone di rispettarla. Se non la rispetti, qualsiasi sia il motivo, e in questo caso si tratta di pura e semplice incapacità organizzativa, sei fuori dalle regole, fuori dallo stato di diritto e fuori da ogni meccanismo democratico.
Vorrei conoscere una persona sana di mente intenzionata a contestare un ragionamento così elementare.
9 commenti:
Giusto. Però che elezioni sarebbero così?! Non mi piace vinecere senza l'onore delle armi.
La posizione di CL è : Formigoni è stato presidente per 10 anni, adesso lo lasci fuori per due timbri?
La risposta è ovviamente si.
D'accordo con nich, ma anche con te, ma anche con Nico. Non con CL. E poi sarebbe una vittoria stile Prodi, molto molto zoppicante.. Comunque scommetto che le elezioni alla fine slittano finchè il PDL schifo non si mette in regola.
Credo che comunque Formigoni potrà essere votato: ci sono altre liste regolarmente candidate che lo sostengono.
Il problema del Pdl è che non avrà consiglieri regionali, appunto perchè non potrà essere votato. Però non sono sicuro, dovrei controllare.
ps: la politica non è sport. Non si tratta di vincere senza l'onore delle armi, ma di giocare con chi è stato squalificato. Come tutto quel che gira intorno alle regole, è sia una questione di principio che una questione di sostanza.
Ovvio, il rispetto delle regole su tutto. Resta il fatto che vincere senza sfidanti non è una cosa piacevole, anche nella politica. Non puoi negarlo.
ps - ora il decreto interpretativo proposto dalla maggioranza e avallato (per forza) dal Quirinale risolverà tutto.
Il problema non è negarlo: io penso che sia del tutto irrilevante.
ps: D'inclinazione personale e oserei dire filosofica, io sono per l'indulgenza, per il primato del buon senso, e per perdonare chi fa casino; ma con questo decreto si gioca a "liberi tutti": è stata legittimata la violazione di una norma, e automaticamente ne è stata effettuata un'altra. Dimmi te.
Tu saresti per l'indulgenza?! Ma se ai giochi non faresti mai rifare neanche dopo errori banali! E come fai a ritenere irrilevante un aspetto così determinante? Impossibile pensare a un confronto elettorale serio senza i candidati del massimo partito italiano. Sarebbe stata una bufala. Alla fine sono felice per come sia andata a finire. Adesso però bisogna vincere (non di certo in Lombardia dove la sconfitta è certa). Perderanno un po' di voti sti stronzi con il casino che hanno messo su e, soprattutto, con le stronzate che hanno sparato pur di non ammettere le loro colpe?!
Intanto, ti segnalo che non è vero che non ci sarebbero stati sfidanti: Formigoni era sostenuto da altre liste regolarmente ammesse.
Inoltre.. direi basta, mi sembra che la discussione sia esaurita. Passerò la domenica facendo altro: il decreto di ieri suggerirebbe un po' di guerriglia urbana, ma mi sa che sto a casa ad ascoltare gli Sparklehorse.
Poi la chiudo qui, che altrimenti vado davvero a fare guerriglia urbana:
"Il diritto di tutti è perfettamente garantito dalla legge. Naturalmente, chi intende partecipare all'elezione deve sottostare ad alcuni ovvi adempimenti circa la presentazione delle candidature. Qualcuno non ha rispettato le regole. L'esclusione non è dovuta alla legge ma al suo mancato rispetto. È ovvio che la più ampia "offerta elettorale" è un bene per la democrazia. Ma se qualcuno, per colpa sua, non ne approfitta, con chi bisogna prendersela: con la legge o con chi ha sbagliato? Ora, il decreto del governo dice: dobbiamo prendercela con la legge e non con chi ha sbagliato."
Un quarto d'ora in cui abbiamo buttato lo stato di diritto giù per lo sciacquone, insomma. Beato te sei felice.
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