Dunque ancora una volta Signorini tenta il bersaglio di sempre, spostare l'Italia delle famiglie, traslocarla da Porta a Porta e dai giornali-istituzione nel melodramma e nel rotocalco. In quel rituale del potere berlusconiano che è sempre stata l'informazione, il Signorini che trionfa in radio e in televisione e intanto dirige con successo le corazzate "TV sorrisi e canzoni" e 'Chi?', definitivamente ha seppellito Bruno Vespa, rimasto inchiodato al nove per cento. A differenza di Vespa, che è il nome del suo cane di casa, "un cane lesbo-chic", Signorini sa infatti essere spietato, impicca D'Alema con il cappio di cachemire, ridicolizza il suo rivale Vinci facendolo ballare con Belen, cult del grottesco blob, pubblica le foto in panza e braghe di chi parla male di Berlusconi che invece è ritratto come un re, inventa il gossip, addomestica il retroscena...Ma attenzione: mentre aggiusta Rubi aggiusta anche se stesso, si impossessa mani e piedi della fase terminale del berlusconismo. Mi raccontano di un cavaliere infuriato per un servizio di "Chi?" su Italo Bocchino e di un Signorini che gli tiene testa e invita... Bocchino a Kalispera: meglio lo serve e più si libera, più si rende necessario e meno obbedisce. Insomma ha conquistato un potere che non ha più nessuno: alla Mondadori, al Giornale di Sallusti, a Mediaset, in Rai e in quel che resta del partito del Popolo della libertà e nei conseguenti, trasversali libri paga. Ma quel che Confalonieri chiamava " il gioco mozartiano di Silvio" nelle sue mani diventa farsa grottesca, il giullare sostituisce Machiavelli, sogna di diventare l'amministratore unico dello sfascio, vuole la tutela sgargiante del fallimento politico.
sabato 22 gennaio 2011
And who pulls the strings
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