Qualche settimana fa, mi è venuta una strana idea. Mi è venuto in mente di andare a vedere Vacanze di natale a Cortina il pomeriggio del 26 dicembre. Sui film di natale di questo tipo, esiste un'ampissima letteratura di critiche, compiacimenti e ostilità che è piuttosto condivisibile, ma altrettanto vaga e indefinibile.
Insomma: chi lo ha mai visto, un film di quelli, al cinema? Un sacco di persone, certo. Ma ho la sensazione che in genere siano le stesse persone che non parlano di cinema perché non lo conoscono, non ne sono appassionati, non lo frequentano assiduamente come un consumo culturale che fa parte della loro vita. Non gliene frega un cazzo del cinema: ogni tanto, guardano un film d'evasione e morta lì. Poi ci sono le solite eccezioni, ma tutto sommato siamo da quelle parti.
Il che è molto legittimo, naturalmente, e rientra in una logica inossidabile secondo cui il cinema, facci tutti i ricamini onirici e le retoriche esistenziali che ti pare, rimane un'industria. Un'industria che produce, promuove, distribuisce e vende prodotti a un mercato diversificato e stratificato di consumatori: e se uno al supermercato compra solo Coca cola e sofficini, sono cazzi suoi.
Solo che a me è venuta voglia di vedere un po' come sono fatti, questi che mangiano solo sofficini. Mi è venuta voglia di passarci un paio d'ore insieme, a natale, guardando un film di quelli marci in cui si ride di neGri che non parlano bene l'italiano, bionde con le tette grosse, uomini effeminati e pernacchie a tutto spiano.
Attenzione: la cosa non ha nessun'intenzione sociologica, nessuno scopo politico. Si tratta di pura curiosità da soddisfare; di voci dentro la testa, entomologiche e stupidine, che mi dicono di fare delle cose. Voglio vedere com'è quel mondo lì, vederlo da vicino e nella sua espressione più ufficiale e fiammeggiante. Se penso di protestare o indignarmi? No. Se sono convinto di ricavare significati profondi o spunti decisivi per analisi illuminanti? Neanche per il cazzo, penso anzi che il contesto di visione collettiva e la proverbiale capacità contagiosa delle risate possano pure farmi divertire, un po'.
Ho cominciato a parlare agli amichetti di questa bizzarria che mi sono messo in testa, e alcuni di loro l'hanno accolta con favore. Ci siamo messi d'accordo su tutto: film, giorno e orario; mancano da decidere solo il tipo e la quantità di droghe di cui faremo uso sconsiderato prima della visione. (Battuta, eh.)
E comunque se dentro a Vacanze di natale a Cortina c'è una sequenza come questa, io torno a rivederlo.
3 commenti:
Commento con un distico a rima baciata:
Capisco,
ma alla sola idea rabbrividisco.
Che poi, è davvero un distico?
rispondo con un trittongo
se ci vai sono guai.
comunque, se ci andiamo previa assunzione di roba forte, intendo LSD o psicotropi simili, allora si può fare.
Cosi facendo la cosa diventa divertente dal punto di vista degli elefanti blu, delle donne a tre teste e del tizio che ha un culo in mezzo alla faccia.
Considera per altro che non avendo la minima idea di quali sono gli effetti sulle nostre labili menti, se non per averli letti sui libri, potremmo essere totalmente fuori controllo dentro un cinema affollato all'inverosimile.
Senza suddette sostanze, temo sarebbe solo uno scialacquare una notevole quantità di soldi (tenendo conto che a volte non vado al cinema a vedere film che mi interessano perchè costa troppo...) ed inoltre, da snob quale sono, mi sentirei "sporco" in mezzo al volgo riunito pel di di festa.
@Isa: credo di sì. Molto libero, ma distico rimane.
@Anonimo, che suppongo sia la stessa persona di là in cucina ad affettare una cipolla: propongo di separare i due abusi, semmai. Una volta ci vediamo la stronzatona e l'altra buttiamo giù il francobollo sintetico della felicità indotta.
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