Vi sfido.
Vi sfido a tentare di ragionare costruttivamente con qualche vostro amico che sulla propria pagina di Facebook ha incollato questa roba qui. Si tratta dell'espressione più fiammeggiante del qualunquismo, della ridicolizzazione di qualsiasi tema a uno slogan, a una battuta da bar. E' una specie di musical della pancia di un sacco di elettori, là fuori, che fanno dell'indignazione regolare e sistematica una moneta di scambio politico. Come se essere indignati, di per sè, equivalga ad avere ragione.
Provate a fare un commento che, per dirne una, esponga e spieghi le ragioni giuridiche per cui Schettino non è in carcere ma ai domiciliari. Provate a scrivere che Schettino non può inquinare le prove, non può reiterare il reato e che la sua condizione attuale non configura il pericolo di una sua fuga. Provate a sostenere che senza uno di questi tre motivi non si può mettere preventivamente in carcere nessuno: nessuno. Provate ad affermare che le ragioni per cui Schettino non è in carcere sono buone, perché sono rispettose di un principio basilare come quello della libertà personale in uno stato di diritto. Provate a sostenere che la procura di Grosseto ha fatto ricorso contro la disposizione del gip, e che quindi non ci sono complotti, diobuono, ma che più normalmente dentro la magistratura stessa c'è dissenso sulla decisione di non ricorrere alla misura di cui sopra. Provate a sostenere che il processo in cui Schettino sarà imputato inizierà più in là nel tempo: e solo al termine di quello, qualora venisse giudicato colpevole, andrà in carcere.
Più in generale, provate a spiegare ai vostri interlocutori che se le cose -tutte quante, eh- sembrano loro così profondamente ingiuste, sbagliate, marce e puzzolenti, beh, probabilmente è perché non le conoscono a sufficienza; che se non hanno una spiegazione immediata non significa per forza che ci sia sotto qualcosa, ma che si tratta di questioni complesse. E, a causa di questa complessità, molti elementi possono sfuggire, o essere suscettibili di diverse interpretazioni.
Io vi sfido, voi provate: poi mi dite com'è andata.
E attenti: perché a loro non la si fa. Loro la sanno lunga.
E attenti: perché a loro non la si fa. Loro la sanno lunga.
6 commenti:
Dio bono se approvo in toto quello che hai scritto.
Bravo GF, sono d'accordo. Come quella storia dei forconiani che a me non sta proprio andando giù. A prescindere che ci sia di mezzo o no una schifezza totale come Forza Nuova, non sarà mica una soluzione!?!? E invece tutti ad appoggiarli, come tante brave pecorelle, solo perchè sono incazzati e fanno casino. E creano problemi. E non li creano mica al sistema i problemi, attenzione: li creano al povero cristo che va al lavoro in macchina e che si vede bloccata la strada, al piccolo negoziante che davanti alla porta si ritrova un mucchio di persone che sbraitano con forconi o meno. Per dire, eh. E invece no: sono arrabbiati, indignati, in alcuni casi armati, creano disagi e scompiglio: hanno ragione. Ma santoiddio, ma la gente qui sta sbarellando di brutto. E c'è di più: oltre a schierarsi alla cieca con il primo pirla che fa casino, adesso chi si vanta di fare informazione "sbavagliata", fa disinformazione, sostenendo con un certo orgoglio che "nessun tg nazionale parla del movimento", di certo perchè è una cosa seria, ce lo nascondono perché altrimenti sarebbe la rivoluzione. Ma cribbio, ma guardate i tg prima di dire cose del genere. E fate Informazione, se la volete fare, se no tacete tutti che di stronzate ne sentiamo già abbastanza.
Come ci siamo già detti su FB, sono d'accordo anche sull'assurda eccitazione riguardo alle proteste siciliane.
La sintesi del tuo commento "la gente qui sta sbarellando di brutto" è la cosa più importante.
Io credo che stia sbarellando un po' perché "la gente" -termine a sua volta generico e semplicistico, ma ci siamo capiti- tenda a sbarellare di suo, ciclicamente e in modi diversi.
Ma un po' è anche perché la disillusione e la frustrazione sono alimentate da fattori concreti: vuoi dalla crisi, vuoi dal fallimento degli ultimi governi, vuoi da una classe dirigente che in alcune manifestazioni si dimostra parecchio inadeguata. Il problema è che la reazione a questi fattori è a sua volta degenerata in consensi a chi esprime la rabbia e l'indignazione: Beppe Grillo, la Lega, ora a quei disgraziati col forcone in mano e domani chi lo sa. E' un impoverimento politico e culturale davvero preoccupante.
Penso che il valore allegorico della vicenda sia stato confusamente concepito (infausto presagio?), e che schettino (unico colpevole?) funga un po' da parafulmine per le paure dei piu'. Detto questo, non si puo' disconoscere la differenza tra qualunquismo e indignazione.
Cosi' ho spiegato ai colleghi che abbiamo un governo capace e qualificato ma un parlamento di incompetenti che protegge camorristi, varrebbe la pena di rispedirli a casa dal primo all'ultimo, per essere buono. Anche questo e' qualunquismo? No, e' puro buon senso, tu non terresti qualcuno in casa tua per dire fesserie, rubare nell'orto e litigare con il gatto. Indignarsi in tal caso diventa doveroso (lasciamo stare giusto), se poi Grillo non vuole ammettere la differenza con Monti o Fornero ritorniamo all'allegoria suddetta.
Molto opportuna la distinzione fra qualunquisti e indignati. Io non ce l'ho con l'indignazione in assoluto, ma con chi è sempre e comunque indignato.
Io stesso sono indignato, per esempio, dalle condizioni delle carceri italiane. E l'indignazione contro la schiavitù, per farne un altro, è stata una forza di progresso per l'umanità. Volendo risolverla con gli schemi di un'equazione: non tutti gli indignati sono qualunquisti, ma tutti i qualunquisti sono indignati (spesso a gettone).
No, non tutti i qualunquisti sono indignati, dimentichi i cinici, gli scettici, gli agnostici.
Inoltre evviva forconi, perche' "terrore o no, i giacobini avevano ragione"
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