Ieri, ho letto un articoletto sul Corriere che parlava di questa storia: Ohio, braccio della morte, iniezione letale, al condannato non trovavano la vena, rimandano il tutto.
La cosa più interessante dell'articolo, tuttavia, era il riferimento alla storia di Willie Francis.
Willie Francis era un sedicenne afroamericano della Louisiana che venne condannato per l'omicidio di Andrew Thomas, suo ex datore di lavoro. A quanto ho capito, il movente dell'omicidio non è mai stato molto chiaro, così come la posizione di Francis, che nonostante avesse confessato per iscritto di aver commesso il crimine, si dichiarò innocente al processo.
Ad ogni buon conto, il tribunale della Louisiana lo giudicò colpevole, e gli comminò l'esecuzione capitale tramite sedia elettrica.
Il giorno dell'esecuzione, 3 maggio 1946, Willie Francis viene legato alla sedia, sistemato nel modo in cui abbiamo visto tutti ne Il miglio verde. Una mano tira giù la leva, parte l'elettroschock. Finito il tutto, però, Willie Francis non è mica morto. Probabilmente per via di un errore tecnico da parte di qualche guardia, l'intensità dello shock non è stata sufficiente. Insomma, spengono la sedia elettrica, terminano l'esecuzione, e Willie Francis è ancora vivo.
C'è da ripetere l'esecuzione.
C'è da ammazzarlo un'altra volta.
In seguito a sto casino, un giovane avvocato di nome Bertrand DeBlanc, prese in mano la causa di Francis (da notare che DeBlanc era sia amico di Thomas che, proprio come quest'ultimo, membro della comunità cajun. E siamo in Louisiana, negli anni '40).
Tutti alla Corte Suprema, dunque, per decidere se sottoporre due volte un condannato alla sedia elettrica non costituisca una "pena crudele e inusuale" (proibita dalla costituzione, ottavo emendamento) e non violi il principio del ne bis in idem, secondo cui nessun tribunale può pronunciarsi due volte sul medesimo fatto, se questo è già definitivamente passato in giudicato (sancito nel quinto emendamento).
Il caso Francis v. Resweber fu preso in esame nel novembre del '46, e la sentenza fu emessa nel gennaio '47. Nonostante un voto preliminare espresso a favore di Francis, la Corte stabilì che la ripetizione dell'esecuzione non costituiva una violazione della Costituzione.
Il giorno della seconda esecuzione era il 9 maggio 1947. Quella volta, Willie Francis morì.
Nel 2006, è uscito un documentario che riassume tutta la sua incredibile storia.
La cosa più interessante dell'articolo, tuttavia, era il riferimento alla storia di Willie Francis.
Willie Francis era un sedicenne afroamericano della Louisiana che venne condannato per l'omicidio di Andrew Thomas, suo ex datore di lavoro. A quanto ho capito, il movente dell'omicidio non è mai stato molto chiaro, così come la posizione di Francis, che nonostante avesse confessato per iscritto di aver commesso il crimine, si dichiarò innocente al processo.
Ad ogni buon conto, il tribunale della Louisiana lo giudicò colpevole, e gli comminò l'esecuzione capitale tramite sedia elettrica.
Il giorno dell'esecuzione, 3 maggio 1946, Willie Francis viene legato alla sedia, sistemato nel modo in cui abbiamo visto tutti ne Il miglio verde. Una mano tira giù la leva, parte l'elettroschock. Finito il tutto, però, Willie Francis non è mica morto. Probabilmente per via di un errore tecnico da parte di qualche guardia, l'intensità dello shock non è stata sufficiente. Insomma, spengono la sedia elettrica, terminano l'esecuzione, e Willie Francis è ancora vivo.
C'è da ripetere l'esecuzione.
C'è da ammazzarlo un'altra volta.
In seguito a sto casino, un giovane avvocato di nome Bertrand DeBlanc, prese in mano la causa di Francis (da notare che DeBlanc era sia amico di Thomas che, proprio come quest'ultimo, membro della comunità cajun. E siamo in Louisiana, negli anni '40).
Tutti alla Corte Suprema, dunque, per decidere se sottoporre due volte un condannato alla sedia elettrica non costituisca una "pena crudele e inusuale" (proibita dalla costituzione, ottavo emendamento) e non violi il principio del ne bis in idem, secondo cui nessun tribunale può pronunciarsi due volte sul medesimo fatto, se questo è già definitivamente passato in giudicato (sancito nel quinto emendamento).
Il caso Francis v. Resweber fu preso in esame nel novembre del '46, e la sentenza fu emessa nel gennaio '47. Nonostante un voto preliminare espresso a favore di Francis, la Corte stabilì che la ripetizione dell'esecuzione non costituiva una violazione della Costituzione.
Il guasto delle apparecchiature non può avere a che fare con il processo. Nell'esecuzione della sentenza, non è stato inflitto gratuitamente un dolore superfluo. E la crudeltà dell'ottavo emendamento si riferisce a una crudeltà di metodo, non alla crudeltà che compone l'effettiva sofferenza implicata in una legittima sentenza di morte.
Il giorno della seconda esecuzione era il 9 maggio 1947. Quella volta, Willie Francis morì.
Nel 2006, è uscito un documentario che riassume tutta la sua incredibile storia.
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