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Perché, si chiederebbero Di Pietro e Travaglio, la cena è stata nascosta a tutti, compresi i magistrati di Milano e di Palermo? E’ mai possibile, insisterebbero Di Pietro e Travaglio, che l’allora paladino di Mani pulite non sapesse chi era Contrada, al centro di numerose inchieste già in corso all’epoca della suddetta cena?
In quei giorni Di Pietro non lavorava soltanto su Craxi, ma anche sulla Sicilia; e andò persino a Rebibbia con l’allora capitano De Donno per incontrare Vito Ciancimino. Ma dell’incontro non resterà traccia. Come mai?, domanderebbero Di Pietro e Travaglio. Fatto sta che, a sorpresa, Tonino interrompe ogni rapporto con la procura di Palermo (e con le indagini sugli appalti di mafia) perché dopo la morte di Borsellino “non mi ritrovavo – sono parole pronunciate nel ’99 al processo Borsellino-ter – nel metodo d’indagine degli altri magistrati”. I quali peraltro ignoravano gli incontri eccellenti del loro collega milanese.
Via Francesco Costa.
1 commento:
Secondo me è tutta una farsa. E' solo un tentativo di mettere in cattiva luce Di Pietro.
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