Fino a qualche anno fa, il calcio era una roba che mi piaceva molto. Lo seguivo e frequentavo costantemente: guardavo partite e trasmissioni, ne parlavo coi miei amici e in rete eccetera.
Col tempo, ho smesso di seguirlo e frequentarlo così tanto. Non dico che non me ne freghi più niente, ma non sono più un vero appassionato e gli dedico pochissimo tempo ormai.
Oltre all'Inter, faccio il tifo per parecchie squadre. Fra quelle estere, ne preferisco tre: il Real Madrid (per la storia che ha), il PSV Eindhoven (perché ci hanno giocato Romario, Gullit e Ronaldo) e il Celtic Glasgow (perché ha la divisa sociale più strafiga di sempre).
Il Celtic Glasgow è la più grande squadra scozzese, ha vinto 42 volte il titolo nazionale (e una volta la Coppa dei Campioni, proprio contro l'Inter) ma in Italia faticherebbe a qualificarsi alla UEFA Cup.
La cosa più appassionante del campionato scozzese (e l'unica rilevante, direi inoltre) è la vecchia rivalità -123 anni, ormai- fra i Celtic e l'altra squadra di Glasgow: i Rangers. Tradizionalmente, i primi sono legati agli ambienti cattolici e proletari della città, mentre i secondi a quelli protestanti e upper class. Di conseguenza, quando c'è il derby, a Glasgow, si respira un po' l'aria di guerra termonucleare globale. E nelle fasce più fanatiche delle tifoserie, la parola "guerra" non è usata a sproposito: episodi di violenza relativi non mancano quasi mai dalle cronache cittadine.
Nel penultimo derby, la polizia ha arrestato 229 persone. Nell'ultimo, 34. I Rangers hanno avuto 3 espulsioni, e un manager dei Celtic ha aggredito un assistente dei Rangers.
In Scozia, si è riacceso un dibattito sui problemi legati a questi scontri. Il problema, si sostiene in quest'articolo, è che
[...] The rivalry reflects social tensions that no one has done more to foster than the social institutions that are now blaming soccer for the country's ills. The Old Firm, as Celtic and Rangers are collectively known, preserves an ancient sectarian hatred that is baroquely entwined through all levels of Scottish society. For politicians and priests to cry J'accuse at the clubs while ignoring all the ways in which their own predecessors have stoked that same conflict is to treat a symptom as a disease.
Insomma, il problema è considerare quelle due partite di calcio due partite di calcio. Perché sono molto di più, contengono e riflettono una quantità di tensioni e drammi sociali molto dentro alla storia scozzese, che trovano nel calcio un canale di sfogo. L'articolo, inoltre, se la prende molto con i giocatori delle due squadre, accusati di non fare granché per combattere le esasperazioni attorno a cui si creano le violenze più odiose. Nell'ultima partita, le autorità avevano preavvisato i giocatori che sarebbero stati arrestati se si fossero comportati male, e le cose sono andate bene.
And since last weekend's Old Firm match in the Scottish League Cup final was played without incident, sectarianism is off the front page. The players, who were warned before the match that they could be arrested for bad behavior, played a slightly subdued, entertaining game, which Rangers won 2-1 in extra time. The rivalry has at least reached the point at which the violence sometimes wanes. But as long as Rangers and Celtic continue to serve their strange role as the national unconscious for memories of cultural strife, sectarian conflict will keep finding its way into Scottish soccer. Anger and violence will come back, like a bad dream.
Al di là della mia passione per il Celtic e per le cose anglo-sassoni, quest'articolo mi ha fatto abbastanza pensare al ruolo di simboli, icone, colori, slogan e micro-tradizioni che compongono il quadro. Alla parte rituale, liturgica e in qualche modo religiosa che gira intorno a questo tipo di partite di calcio, e alla sua capacità di evocare significati. E a quanto questi significati si possano tradurre in piccoli e grandi disastri sociali.
E forse tutto ciò mi ha dato uno spunto su cui costruire la mia tesi di laurea magistrale. Parla di vampiri americani, ma mi toccherà citare il fanatismo calcistico scozzese, nella parte dei ringraziamenti.
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