Nel 1986, Neil Young e sua moglie hanno messo in piedi l'organizzazione di un concerto il cui ricavato era destinato al finanziamento della Bridge School, un istituto che si occupa di minori affetti da gravi disabilità fisiche e mentali. Da quell'anno, il Bridge School Benefit è diventato uno dei concerti di beneficenza più fighi e attesi dell'anno. C'è sempre Neil Young, intanto: e grazie a lui c'è anche altra gente capace e di successo.
Quest'anno, oltre a Santana, Eddie Vedder, i Foo Fighters e molta altra gente, c'erano gli Arcade Fire. Hanno suonato unplugged una quarantina di minuti, ma mi hanno portato via già solo con l'attacco di The Suburbs. E poi c'è Rebellion (Lies) intorno al 17simo minuto, che è sempre da brividi. Verso la fine sale sul palco anche Young, e insieme eseguono Helpless. E concludono con Wake up, e Butler saluta tutti con la sua consueta e formidabile formula: Take care of each other.
Insomma, il consiglio è di mettersi tranquilli, bere qualcosa di caldo e guardare il video qui sotto. Ne vale la pena.
Insomma, il consiglio è di mettersi tranquilli, bere qualcosa di caldo e guardare il video qui sotto. Ne vale la pena.
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