Sapete cos'hanno in comune il primo militante morto nella rivoluzione americana, il primo produttore di orologi e il primo chirurgo a operare con successo a cuore aperto? Erano fratelli neri.
Ci sono queste e altre piccole informazioni significative, dentro Black man di Stevie Wonder. Oltre a mettere in piedi un piccolo spettacolo di groove funky che va via bello sereno, il pezzo ha la caratteristica di denunciare le miserie del razzismo tramite un elenco di dati di fatto e imprese notevoli compiute da neri e bianchi, latinos e orientali. Non ha niente della rivendicazione rabbiosa del ghetto e della crociata furente tipica di un bel pezzo di musica pop nera: ci sono dentro un orgoglio e una lucidità consapevole. Mescolate all'arrangiamento funzionano molto bene. E' una canzone minore di uno dei dischi più strafighi di sempre, cioè Songs in the key of life. Il testo lo trovate qui.
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