Vorrei ricordare a tutti gli elettori antiberlusconiani e simpatizzanti di sinistra che ritengono Di Pietro un politico capace, affidabile e in gamba che l'oggetto della loro ammirazione è il leader unico e indiscutibile di un partito personalistico tanto quanto il Pdl, è un conservatore retrogrado, un fanatico del legalitarismo e un populista del tutto incompatibile con qualsiasi progetto di costruzione di un'Italia moderna, laica e progressista. E' uno che dice cose che si potrebbero immaginare da Borghezio:
«[I Radicali] Hanno cercato una visibilità a buon prezzo in un momento drammatico per il Paese. I Radicali portano avanti battaglie libertarie per cui si può fare tutto e di più: si può fumare spinelli, inveire con il Padreterno, abolire le carceri. Un modo di vivere per me inconcepibile in una democrazia occidentale, ma l’errore è stato quello di dargli una voce e uno scranno per portare avanti queste loro aspirazioni. Un errore che non ho fatto io»
E' uno di destra che non sta a destra perché odia Berlusconi: se è il vostro genere, fate pure. Ma quel Di Pietro là, quello capace, affidabile e in gamba, non esiste mica: ve lo siete inventato voi, probabilmente perché vi sentite appagati e virtuosi quando condividete il suo sdegno indignato. Ho tuttavia il sospetto che la politica sia un'altra cosa.
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