lunedì 30 gennaio 2012

"Mi dia il 21% in più, che lo devo versare alle finanze pubbliche. Anzi, facciamo così. Mi dia il 21% in più: lo dovrei versare alle finanze pubbliche, e invece me lo tengo io."

Con questo post, si viene a ricordare ai cittadini italiani tutti - e nella fattispecie ai frequentatori di bar,  ristoranti e altri esercizi commerciali - la dimensione duplice del furto subito dall'attività degli esercenti che non emettono regolare scontrino fiscale.
La prima dimensione è legata alla sfera collettiva, al tema più ampio dell'evasione fiscale generica: la mancata denuncia della cessione di beni e/o della prestazione di servizi consiste nella sottrazione di una percentuale imponibile da versare nelle casse dello stato. 
Alla dimensione dell'illecito perpetrato ai danni della comunità, si aggiunge tuttavia l'esecuzione di un reato più silenzioso - ma non per questo meno dannoso - la cui vittima è identificata nel consumatore, nell'istante medesimo in cui si occupa di adempiere al pagamento. Nel saldo della cifra che dev'essere corrisposta al commerciante, se da un lato è compresa l'applicazione percentuale del valore aggiunto del bene e/o servizio che viene scambiato, dall'altro - alla luce del mancato rilascio dello scontrino - risulta automatico e inevitabile che quella stessa percentuale non viene registrata su un documento disponente valore fiscale e di conseguenza non può che avere come unica destinazione, ancora, il reddito del commerciante medesimo. Il quale, in ultima analisi, nel momento stesso in cui richiede al consumatore il pagamento del valore aggiunto, evade l'imposta medesima in ragione della quale ottiene il denaro richiesto. 

Descritto in termini più prosaici, porcogiuda, gli esercenti che chiedono l'IVA ma non emettono lo scontrino, ti rubano i soldi. E non è che te li rubano in quanto membro di una collettività alle cui casse pubbliche non versano i contributi previsti dalla legge: o meglio, non solo. Te li rubano in quanto membro della collettività, ma te li rubano anche in quanto privato cittadino, chiedendoti denaro che dovrebbero dare allo stato e che invece si mettono in tasca. E quindi lo rubano a te. In quel momento. Poi, con calma, in un secondo tempo, che fretta c'è, lo portano via anche all'intera comunità di cui fai parte anche tu.

Il titolare di questo blog ringrazia l'autore di questo post, che illustrando le caratteristiche di quella piovra a cento teste che è il pre-conto, ha illuminato il lettore anche sulle dinamiche della materia.

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