Qualche tempo fa, ho scritto un post a proposito di menate linguistiche, con un riferimento a una paroletta di cui volevo conoscere il significato: conga.
Fino a un minuto fa, stavo finendo di leggere Homer e Langley, bel romanzo di Doctorow ispirato alla storia di due fratelli disposofobi.
La cosa particolare del libro è che dedica una sostanziosissima parte alla vita che i fratelli hanno condiviso prima di venir travolti dal disturbo, e prima che questo travolgesse la loro vita.
Uno dei primi brani (a pagina 166) in cui l'autore descrive il disordine totale e labirintico (nonchè preziosissimo: pare che la quantità di roba recuperata nelle loro case sia stata valutata 91.000 dollari, e siamo negli anni '40) della loro abitazione, a quel punto spartita con manciate di hippy, è relativo a un episodio di blackout. Casa ricolma di roba, e buio pesto. Il caso -e forse anche il caos- vuole che uno dei due fratelli, Homer, fosse cieco, e che quindi fosse già abituato a orientarsi al buio.
Durante il recupero degli inquilini della casa, Homer ha la fantastica idea di trasformare il dramma in un gioco: si fa chiamare a voce e chiede a ciascuno di attaccarsi a lui come carrozze a una locomotiva.
Insomma fa un trenino. La prima ragazza che si attacca al trenino, Lissy, a un certo punto decide che il numero di persone trainate è sufficiente per dare inizio alle danze vere e proprie.
A questo punto, visto che siete lettori attenti, avrete capito che il segnale lanciato è una parola di cinque lettere. Conga.
Poi decise che eravamo nella formazione adatta per ballare la conga. Come facesse a conoscere una danza passata di moda prima ancora che lei nascesse, proprio non lo so, ma ecco che cominciò a insegnare i passi a me e a tutti quelli che la seguivano: "Muovi-il-fianco- un-due-tre gamba-in-fuori BAM!"
2 commenti:
sono una personcina colta, io :)
CONGA! e con un bellissimo trenino finirono in 14 nel bagno, sbraitando e lanciandosi dal water sulla folla. splendido e irripetibile.
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