giovedì 4 settembre 2008

Mine eyes have seen the glory, ma anche no

Oggi tutti sono favorevolmente impressionati dal discorso di Sarah Palin, i giornali italiani parlano del successo avuto nella convention, degli applausi dei repubblicani e della tenacia della candidata alla vicepresidenza.
Io ho letto la trascrizione del suo discorso, e oltre al fatto che ha fatto vendere un "luxury jet" su ebay, per il resto ho trovato:
1. Riferimenti alla famiglia, ai valori della famiglia, il padre era un pescatore.
2. Autocelebrazione del suo lavoro come sindaco e come governatore dell'Alaska. (Parentesi: che diavolo di competenza richiede governare uno stato come l'Alaska? Ma non sarà più difficile essere il sindaco di, che so, Cincinnati?)
3. Attacco ad Obama: non si capisce quello che vuole fare, è un po' un fighetto, vuole ritirarsi dall'Irak proprio mentre stiamo vincendo, vuole smettere di combattere Al Qaeda, vuole far spendere altri soldi al congresso, vuole aumentare le tasse. Eccetera.
4. Elogio sperticato di McCain.
5. God bless America, e tutti a casa.

Tutto tranquillo, no?
Deduco quindi che il successo avuto da Sarah Palin non derivi da cosa ha detto, ma da come lo ha detto. Non dal contenuto ma dalla forma. Insomma, ha convinto tutti perchè ha spinto li stessi tasti su cui -è la critica maggiore che gli viene rivolta- tradizionalmente spinge Obama.

(Appunto sul titolo: Mine di solito è pronome, ma MLK, da buon nigga, lo usava anche come aggettivo, vaglielo a spiegà)

1 commento:

Anonimo ha detto...

A me sinceramente hanno rotto un po'le palle con sto terrorismo. Leggetevi cosa dice un'esperta:
http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=1&sez=110&id=25743