lunedì 31 marzo 2008

Con questi non piove mai (per non parlare dell'orario dei treni)

Sabato sera, poi disturbato dalla sbronza molesta di un bizzarro leghista, mi sono trovato a difendere la legittimità della scelta di chi il 13-14 aprile starà a casa guardando le crepe nel soffitto di camera sua invece di andare a votare. Soprattutto, me la son presa con quell'idea secondo cui "se non vai a votare poi non ti puoi lamentare" che mi sembra una specie di grillismo capovolto (essendo il grillismo un "fanculo a tutti, io mi lamento e mi indigno dalla mattina alla sera")

Domenica sera invece, sia egli maledetto, ho fatto le due al bar cercando di convincere un mio amico ad andare a votare. Non ho contestato la legittimità della sua scelta (non sono ancora, del tutto, irreversibilmente rincoglionito) ma la sostanza delle sue argomentazioni. (La perfezione non è di questo mondo e, spesso, le zone grigie sono tutto ciò con cui dobbiamo fare i conti. La sintesi di quel che gli ripetevo.)

Detto ciò, io voto il partito democratico e, nonostante svariati difetti che riscontro nel contenitore di Walter e soci, sono contento di farlo. Non me la sfango imbarazzato dicendo che voto il meno peggio o che "per forza, cosa ci vuoi fare, a me Berlusconi sta sui maroni". Io credo davvero che al Pd ci siano le capacità politiche ed umane di incidere il presente e migliorare il futuro dell'Italia.

Allora, pare che il prossimo Governo sarà composto dal solito PresdelCons e soli dodici ministri. Parte l'operazione fanta-plausibil-governo.
Ovvero il governo ideale. Dodici nomi, non uno di più. I sottosegretari non li considero nemmeno.
Esclusi un paio di ministri, il mio è probabilmente un governo troppo istituzionale. Magari nei prossimi giorni ne tiro fuori uno più strampalato.

PresdelCons: beh, Walter Veltroni. E Franceschini il vice.

Ministro degli Interni: Sergio Cofferati
Ministro degli Esteri: Emma Bonino
Ministro della Giustizia: Massimo Cacciari
Ministro dell'Economia: Nicola Rossi
Ministro della Difesa: Roberta Pinotti
Ministro del Welfare e dell'Ambiente: Cesare Damiano
Ministro delle Telecomunicazioni: Paolo Gentiloni
Ministro dell'Istruzione e della Ricerca: Piero Fassino
Ministro della Salute: Rita Bernardini
Ministro dei Beni culturali e dello spettacolo: Jovanotti
Ministro delle Infrastrutture e dei lavori pubblici: Pierluigi Bersani
Ministro dello Sport: Giovanna Melandri

Più o meno.

venerdì 28 marzo 2008

Hasta la victoria siempre

Poi magari è una di quelle cose che finisce nel nulla. Peggio, magari è una bufala gigantesca che chissà chi all'estero si è inventato e Repubblica ha abboccato. E con lei io. Però, nero su bianco, qui si dice che Apple punta ad offrire musica gratis su Itunes.

giovedì 27 marzo 2008

E'andata così

Ricevo un sms da Nich: "Il pd ha bloccato il video che hai postato...segnalalo per favore..."
Rispondo: "Ma il video l'ha fatto la sezione di Milano del pd."
Controllo.
Riscrivo: "Il video l'han fatto togliere i Village people. Il bavaglio dei ricchioni, per usare un francesismo."
Risponde: "Allora giochiamo a Risiko."

Per chi vuole le pagelle, immagino che domani le troverà qui.

Preferivo la corrida

Ok la campagna elettorale, ok facciamola su youtube, ci mancherebbe. Bravi, sì, ok.
E forse è da esterofili falliti dire che il video per Obama era frutto di un'idea carina realizzata bene, che poi c'era Scarlett Johansson, Kareem Abdul-Jabbar e altra bella gente. Ma i video dei due principali partiti italiani, signora mia, vanno dal kitsch crudo al ridicolo insuperabile.
Video Pd.
Video Pdl.

Quasi quasi lo voto davvero, il Boselli.

mercoledì 26 marzo 2008

E per il parco della preistoria sempre dritto

Ci sono questi tizi che ti fanno 25 domande su questioni piuttosto spesse di questa campagna elettorale. Tu leggi, rispondi, loro elaborano e ti dicono -più o meno- quale partito è più vicino alle tue convinzioni politiche. Da provare, anche solo per gioco.
L'anno scorso sono stato collocato molto vicino a Rosa nel Pugno e DS, quindi un minimo di affidabilità il quiz ce l'ha.
Geffe comunque si trova qui, molto più vicino al partito socialista di quanto pensasse:


(Ho controllato le varie posizioni di PS e PD, a quanto pare col PD non sono d'accordo su istruzione e giustizia, soprattutto. Con Boselli e soci -a me sta pure sui maroni Boselli- ce la intendiamo abbastanza. Probabilmente, auspicabilmente, perchè sui diritti civili il PD deve tener conto della Binetti & co. mentre io e i discepoli di Craxi no.)

lunedì 24 marzo 2008

In ogni caso compriamo la pora

In macchina in due a cazzeggiare del più e del meno, Guglielmo d'Orange, Tremonti, i pizzaioli marocchini. Arrivati, usciti subito. Grigliata in spiaggia? Il cielo dice male. Vediamo. Il consiglio dei saggi decide che si fa. E le nuvole se ne vanno. Si mangia, si sbevazza, due tiri a pallone. Casa, pisolino, cena, derby d'Italia più bravi loro, last beach, birre, cazzate, etilometri, troppe birre. Le austriache che poi una è polacca, scherzi a suon di stendipanni e posacenere sotto il naso, ridere da star male, dormire sulla panca, cazzo che mal di schiena, dormire su un angolo del materasso. Campane su campane, campane ovunque, ripiglio, pranzo, partita a carte vinto bene, birrette varie, Full Metal Jacket i tuoi genitori hanno anche figli normali, spiaggia ad ammazzare il tempo, aperitivo, birre, tartine, birre, cena, birre, cazzate, birre. Caffè, Sestri. Pub. Birre, birre, birre, sbronze moleste, furto di banane, cioccolatini e bustine di aceto. Jack va in cucina con Tina, un paio di atti vandalici, casa, cazzate, partita a carte stracciati, caffè sul muro, cazzate, svuotino, grandine, sacco a pelo. Nanna.
E poi homecoming.

venerdì 21 marzo 2008

Saranno pure sorche sue

C'è in giro tutta una discussione divertente e però un filo parruccona su Andrea Verde, candidato all'estero del Pdl, che, pare, qualche anno fa è stato produttore e/o regista (non è chiaro) di film porno. Roba tipo "Sotto il vestito la sorca".
Soprattutto, si presta a ottime ironie il fatto che Andrea Verde nel suo programma sostenga la necessità di "potenziare il palinsesto di RAI International riqualificandone i contenuti".
A lui dev'essere arrivata la voce, e si è difeso come è riuscito, dicendo che in realtà lui faceva il ragioniere, circa.
Discussione un filo parruccona, dicevo. Perchè dopo esserti fatto una risata alzi le spalle e ti dici: embè?

Accelerate

La cosa più notevole dell'ultimo disco dei REM è che, per i loro standard, fa un bel macello. Mai stato un fan dei REM, però conosco diverse loro canzoni. Mi sono sempre sembrati più bravi -e più a loro agio- nella scrittura di pezzi più soft con tanti cori e un ritornellone che dà la svolta al tutto.
Invece in Accelerate Stipe e soci si sentono casinisti inside e aprono il disco con tre canzoni tutte belle lanciate, schitarrate qua e là, stacchetti di batteria e voce tirata. Poi la scaletta si calma un po' e si riaccende nel finale (molto bella Mr Richard).
Insomma, il disco è buono. Per farla breve, se vi piacciono i REM di It's the end of the world (as we know it) e da nostalgici dei primi dischi non potevate più di pezzi alla Leaving New York allora questo vale la pena di ascoltarlo.
E comunque averne di canzoni come Leaving New York.

giovedì 20 marzo 2008

Combattere per la carcassa del leone

Che poi, così per cominciare a metà, cinque anni tondi tondi non sono nemmeno pochi per una guerra che doveva durare poche settimane.
Ero un po' indeciso sull'opportunità di fare un post sulla guerra in Iraq. Perchè si sa, la questione è enorme, scivolosa e controversa. In più qui non è che si mangi pane e Falluja tutto il giorno. Fai un post sull'ultimo disco dei REM, no?
Così mi dicevo, poi ho cambiato idea. Allora ho letto un po' di cose. Mi sono letto qualche articolo pubblicato sulla stampa italiana e qualcun altro su quella americana.
In Italia ben due giornali raccontano la guerra in relazione alle luci notturne di Baghdad. E, formidabili, non sono d'accordo nemmeno su quello: il Foglio parla di una pianura senza fine di palazzi illuminati e lampade da farci un drammone sentimentale strappalacrime, Repubblica risponde che Baghdad di notte, non me ne parlare, non si vede un cazzo.
Mentre il Corriere se la cava con la traduzione del solito Hitchens (buona idea venuta male, per riassumere il suo commento) all'estero girano voci molto prudenti, riassumibili in "troppo presto per giudicare" e "missione non ancora compiuta".

Poi le solite cose uguali, dette da chi da cinque anni ripete la stessa cosa: Bush criminale, idiota e imbecille. O Bush leader del mondo libero, schierato dalla parte dei musulmani, grande stratega, ti presento mia sorella.
Poi, per fortuna, ho pescato la fotografia nitida, l'immagine calzante.
E fa così, più o meno: Thomas Jefferson, parlando della schiavitù, disse che l'America stava tenendo un lupo per le orecchie: non poteva andare avanti così, ma nemmeno poteva permettersi di lasciarlo andare.
Stasi desolante e definitiva.
Un caffè, grazie.

mercoledì 19 marzo 2008

Son cose

E' morto Arthur C. Clarke, lo scrittore che ha dato una mano a Kubrick a buttar giù la sceneggiatura di sua santità 2001: Odissea nello spazio.

martedì 18 marzo 2008

Into the wild (#1)

Lo vedono gli amici, ne scrivono gli amici, lo spoilerano gli amici che se lo scoprisse Sean Penn sarebbero richieste danni alla stragrande.
Sai come va a finire ma vai a vederlo comunque, che i biglietti sono gratis e il cinema attaccato al panettiere che sforna i più buoni panzerotti del mondo conosciuto.
All'inizio ti dà un po' fastidio. Proprio lui, il protagonista ti dà fastidio per come è stato scritto e per il canale fiabettone e ipercorretto su cui è costruita la sua psicologia. E' un po' McGyver e un po' Lord Byron. Aspetti solo che salvi la vita a un castoro indifeso e gli reciti una poesia di Wordsworth.
Poi lo vedi incontrare gli hippies americani e inizi a temere il peggio. Meno male che di fronte a te lo schermo ribolle di Stati Uniti selvaggi e incontaminati a piovere, e che il cantastorie ufficioso della situazione è Eddie Vedder. La forma è salva.
Insomma, non è che ti convinca proprio tanto sto film. Poi arriva il finale, e prendi le misure. Basta un quarto d'ora e sei in piena immedesimazione col protagonista: capisci insieme a lui.
Prima vedi un anziano signore versare una lacrima sulla sua guancia rugosa, e ti vien voglia di entrare nello schermo per fargli una carezza, che i vecchi che piangono sono come i pischelli.
Poi lui sbaglia pagina del libro e la scampagnata fitta di luoghi comuni si trasforma da adesione conformista al mito on the road contro la società (La società! La società!) a splendido e sostanzioso percorso formativo che svela solo alla fine la sua lezione più importante, quella che supera e distrugge ogni convinzione di cui si è lastricato il protagonista.
Buono, Into the wild.

lunedì 17 marzo 2008

Sbatti la grandezza in prima serata

Dice che la tv fa schifo, che non bisogna guardarla, che porta solo al rincoglionimento eccetera. Il che effettivamente spesso è vero.

Però secondo me in tv c'è tanta spazzatura, ma ci sono anche cose strepitose.
Alcune serie tv, ad esempio.
La serie tv che si chiama Weeds, ad esempio.
Trama della serie in due parole: una tizia con due figli rimane vedova e per garantire un decoroso livello di benessere ai suoi pischelli inizia a spacciare marijuana (Weed in gergo) nell'artefatta e "tutta uguale" cittadina in cui vive. La spaccia un po' a tutti, e attorno all'abuso di ganja gira un po' tutto il racconto. Qui sopra c'è il video di un dialogo fra il fratello della tizia (Andy, quello che entra in ufficio e si siede) e il sindaco della città (il tizio già seduto).

Ricordandovi che quella roba qui va in onda in prima serata in USA, vi segnalo che qui sotto c'è la traduzione. Leggetela che c'ho messo un po' a farla, maledizione.

Andy: Mi hanno trovato amico.
Doug: Chi ti ha trovato?
A: Il fottuto esercito. Ecco chi. Anni fa, in Colorado, stavo cercando di impressionare una tizia, e c'era dello Jegermeister, e ho firmato per il reclutamento dell'esercito, e poi me ne sono dimenticato. Ora ricevo una lettera che mi ordina di presentarmi o di affrontare la prigione militare. Come mi hanno trovato? Voglio dire, io sono Andy-fuori-dal-sistema.
D: No, ti hanno beccato per possesso di droga, e ora sei Andy-nel-sistema.
A: Cavolo, mi devi aiutare. Sei sindaco della città. Digli che la mia città ha bisogno di me.
D: Bisogno di che?
A: Boh, per piantare alberi, o per un progetto di recupero di adolescenti incasinate.
D: Ti posso aiutare per una multa, o per inquinamento del parco, ma niente più.
A: Ok, allora farò obiezione di coscienza.
D: No, hai firmato per l'esercito liberamente, in accordo con la tua sbronza lussuriosa. Sei fottuto.
A: Bene, ma io non andrò in Irak per combattere una cazzo di guerra dichiarata per il petrolio.
D: Cazzo di guerra? Cosa mi dici dell'11/9? L'Iran non ha assoldato i terroristi?
A: Stiamo combattendo in Irak, Doug, e nessuno dei due paesi ha alcunchè a che fare con l'esplosione del World Trade Center.
D: Va beh, ma entrambi hanno la sabbia.
A: Bush ha invaso un Paese sovrano contro il parere dell'ONU. E' un criminale di guerra, e ora io dovrei andare in mezzo al deserto con un cazzo di bersaglio in testa aspettando di essere ammazzato da un'autobomba guidata da un dodicenne che adorava Friends e i Metallica finchè uno dei tuoi missili non gli ha devastato la casa? Non penso proprio!
D: Avevano le armi di distruzione di massa!
A: Non c'erano le armi di distruzione di massa!!
D: No? Beh, comunque sia. Ho un sacco di cose da fare.
A: Nominami solo una cosa più importante della difesa della nostra democrazia.
D: Raccogliere della merda.
A: Mi devi aiutare, amico.
D: Lo farò, lo farò. Appicciccherò uno di quegli adesivi gialli sulla macchina. Per te.
A: Come fai a essere così ciecamente filo-Bush?
D: Adoro sua moglie Laura. Di solito le compravo marijuana alla SMU. Roba buona, roba buona!

P.S. Fabio, non puoi esimerti dal commentare.

In principio era il verbo

Vivendo primavera tiepida e non da calendario però primavera.
Abbandonato un blog-giornale a cui non voglio attribuire aggettivi e non nel senso polemico della precisazione.
Ascoltando Neil Young incazzato nero con Bush e tutto quanto (consatatabile anche dal narcisissimo boxettino a destra che riporta, per non dire plugga, la musica che ascolto).
Soffrendo di mal di gola, dolore a deglutire e linfonodi ingrossati.
Invogliato a scrivere sempre e comunque, che succedono sempre un sacco di cose e che poi ci sono le elezioni di qua e di là dall'oceano, e chi se le perde è un asino.
Sapendo che poi magari mi stufo e chiudo anche questo, aperto nuovo blog, qui e ora.