mercoledì 31 marzo 2010

Once more unto the breach, dear friends, once more

Nel suo bell'editoriale di oggi, Mario Calabresi riprende le teorie dei think tank della destra americana sulla migliore strategia da adottare in una campagna elettorale.
Ci ha scritto un libro anche Daniele Luttazzi: si tratta di raccontare il mondo, di elaborare la cosiddetta "narrazione emotiva" che convinca l'elettorato. Trovata quella, il resto è in discesa.
Non un candidato carismatico, non un programma convincente, non una lista seria e competente: certo, tutte queste cose sono importanti, ma meno di un'efficace rappresentazione della realtà.
Sappiamo tutti che i periodi di profonde crisi economiche favoriscono forze politiche aggressive e in posizione agonista col cosiddetto sistema; ecco perchè Grillo, la Lega e Di Pietro sono i veri vincitori di queste elezioni: hanno trovato un'angolazione dalla quale raccontare il loro mondo, e l'hanno raccontato urlando e indignandosi, suscitando urla e indignazioni, cavalcando la rabbia di un elettorato stretto -schematizzando parecchio- fra paura e frustrazione.
E hanno vinto perchè hanno ritenuto di adottare una retorica di divisione ("noi e loro"), che ha irrobustito il pavimento sotto i piedi di chi ha ritenuto di votarli. Nel segno delle più classiche retoriche di destra, sono stati aggressivi, complottisti e consolatori.
Resta da capire se la rabbia di chi ha votato possa produrre serenità e benessere o, come è lecito temere, ulteriore rabbia.
E resta da capire cosa voglia fare il Pd, a proposito di tutto ciò:

Bersani però non sembra preoccuparsene. Almeno finora, è rimasto fedele non solo al suo personaggio e al suo carattere, ma soprattutto al mandato che ha ricevuto dagli iscritti e dagli elettori del suo partito. C’è da augurarsi che gli reggano i nervi, nei prossimi tre giorni, perché nei prossimi tre anni l’intero centrosinistra avrà molto bisogno di dirigenti capaci di star fermi sulle proprie gambe, e per questo capaci anche di confrontarsi con il proprio mondo, con i propri sostenitori e con i propri critici, senza disprezzarli né vezzeggiarli (che è poi la peggiore forma di disprezzo). Capaci insomma di mostrarsi, al tempo stesso, più severi e più buoni. E cioè l’esatto contrario di quello che si è visto sin qui, nel corso di una lunga, troppo lunga stagione costellata di dirigenti che tante volte al proprio popolo sono apparsi insieme deboli e prepotenti, remissivi e vendicativi, indulgenti e incattiviti.

Urca

Per la prima volta da quanto è al Quirinale, Napolitano usa il più importante dei suoi poteri.

martedì 30 marzo 2010

I cacare

Mi diverte molto che nel suo post di analisi delle elezioni Pippo Civati ricorra a un'espressione che anch'io e i miei amici frequentiamo spesso:

P.S.: per le nostre famose analisi, partirei dal dato più evidente, in Lombardia, in Piemonte e nel Lazio: nelle città vinciamo (a Milano no, ma ci siamo capiti), nelle campagne facciamo cacare. Qualche idea, in proposito?

Buona fortuna

Ma la ricetta migliore, la tempesta perfetta per liberarsi del centrodestra l'hanno, secondo il vicesegretario del Pd, concepita a Genova: "Claudio Burlando ce l'ha rifatta portando dentro sinistra e centristi, dipietristi e grillini". E' il modello Liguria che vince, ingloba e tiene insieme, e che tira di più al Nazareno.

Dimenticavo

A 'sto giro, ho annullato la scheda, perchè non ho per niente condiviso l'idea di candidare Penati in Lombardia. Ci sarei passato sopra per la possibilità di dare la mia preferenza a Civati, ma ho scoperto che non potevo quindi morta lì.
Quanto all'utilità di votare il meno peggio, penso che l'attuale contesto nazionale sia la miglior dimostrazione di quanto "tapparsi il naso" rappresenti una strategia politica miope e molto poco capace di stimolare il necessario rinnovamento della classe politica: il resto sono ipotesi.
...
Però Civati ha vinto, e sono contento, e se lo merita: è uno bravo.

lunedì 29 marzo 2010

Such a bad night

Le regionali sono andate molto male, la Lega è sempre più forte, il nord è loro, il sud anche (non dimentichiamo la scoppola alle primarie in Puglia) il numero dei voti complessivi per cui sono in vantaggio è imbarazzante, Piemonte e Lazio bruciano da matti; Dio è morto, Marx è morto e anche io non mi sento tanto bene.

Intanto

Trovo incompleta e superficiale ogni ipotesi che riconduca l'astensionismo a una sola causa predominante. Lo so, è molto banale, ma non ho ancora sentito nessuno dirlo.

La forza dei fatti

Ogni tanto vale la pena ricordare che - stando agli ultimi dati di diffusione ADS - i settimanali più letti in Italia sono Sorrisi e Canzoni TV, DiPiù e Famiglia Cristiana, mentre i mensili sono il giornale dell'Autotomobile Club, Focus e Il Messaggero di Sant'Antonio.
Ognuno ne tragga le proprie conclusioni.

venerdì 26 marzo 2010

Bravi

Mi viene in mente che è così che si fa, un giornale. Si prendono documenti sostanziosi e affidabili, ci si ragiona sopra liberamente e senza pregiudizi e si scrivono articoli ricolmi di ciccia ma col tono distaccato di chi osserva da fuori e cerca di capire e informare.
Il NYT di oggi ha un altro articolo da leggere assolutamente.
Repubblica l'ha sintetizzato qui.

A che santo votarsi

Quest'articolo del Foglio (di Francesco Agnoli: segnarsi il nome che questo promette meraviglie) è da insegnare in tutte le scuole di giornalismo su questo pianeta.

Non tanto perchè si autodichiara in difesa "cristianissima" del Vaticano contro -virgolette per virgolette- "l'Europa pedofoba e il mondo infanticida", ma perchè sembra scritto da un tizio al bar che gioca la carta dell'appeso durante una partita di briscola, pretende di avere ragione e poi sfancula gli altri giocatori andandosene incazzato.
L'autore ritiene che i documenti recentemente pubblicati dal NYT prestino il braccio a una sua personale, non richiesta e tanto campanilistica quanto strampalata, apologia all'operato della civiltà cristiana negli ultimi duemila anni.
A un'accusa -meglio: alla possibilità di un'accusa- circostanziata e limitata a nomi, date, persone, lettere, provvedimenti, si rispondono cose come:

Chi ha costruito le ruote degli esposti, gli ospedali, le scuole per i bambini, anche quelli poveri, nel Medioevo? Chi ha edificato moltissime delle nostre scuole professionali per salvare milioni di ragazzi, nell’Ottocento, dallo sfruttamento nelle industrie? Chi ha insegnato all’Europa il rispetto per i bambini? Chi ha imposto piano piano l’idea che le spose devono essere consenzienti, spostando gradatamente l’età del matrimonio un po’ “pedofilo” dell’antichità, sin dall’epoca di Costantino? Ricordiamo per un attimo cosa fu il mondo antico, precristiano. A Roma, a Sparta, ad Atene, presso tutti i popoli, i bambini malformati, handicappati, non voluti, venivano uccisi, fatti schiavi, venduti come cose. Non solo di fatto, ma anche in linea di diritto. Era normale. In tanti casi, presso i greci, presso i popoli nordici, presso i fenici, dei bambini venivano sacrificati alle divinità per chiederne il favore, come succede ancora oggi in Africa o in India (lo ha scritto Libero, 13/03/2010). Il cristianesimo arrivò portando la nozione di sacralità della vita.

Non siamo nemmeno più alla storiella di Mao sullo stolto che guarda il dito invece della Luna: qui si guarda lo sporco in mezzo alle unghie, a prenderla larga; con il tono di chi porta sulle spalle il peso di una tradizione preziosa e calpestata da una modernità impazzita, per di più.
Fanatismo bello e buono: non serve a capire, è più vuoto degli spazi siderali, non fa progredire il dibattito di una virgola e le ragioni che rivendica nascono e muoiono nella stessa fonte da cui prende l'acqua.
Fuori da quello stagno, nel mondo vero, quello in cui succedono le cose e la pedofilia accumula disastri, non esiste. Farebbe ridere, se non fosse tanto vuoto di sè.

giovedì 25 marzo 2010

Essere buoni coi cattivi

Sul tentato suicidio di Prosperini, Pippo Civati ha scritto tre considerazioni che condivido molto.

Che diamine qua, ci vuole sicuro un po' di moralità/2

Aumenta la sostanza intorno al ruolo del papa nello scandalo dei preti pedofili. Il NYT di oggi ha un documentato articolo in prima pagina che comincia così:

Stando a nuovi documenti di recente scoperta, i vertici del vaticano -incluso il futuro papa Benedetto XVI- non hanno rimosso dall'ordine un prete che ha molestato fino a 200 ragazzi sordi, nonostante fossero stati ripetutamente avvisati da numerosi vescovi americani che il mancato intervento avrebbe potuto imbarazzare la chiesa.
La corrispondenza interza fra vescovi del Wisconsin e il cardinale Joseph Ratzinger, il futuro papa, mostra che mentre gli ufficiali della chiesa discutevano se fosse il caso di allontanare il prete, la loro più alta priorità era quella di proteggere la chiesa dallo scandalo.

Che diamine qua, ci vuole sicuro un po' di moralità

Intentare un'azione legale contro il Papa: una provocazione, una bestemmia, una follia, una stronzata.
Se ne pensi qualsiasi cosa, ma da un punto di vista laico la proposta ha una sua logica: iscriverlo a un registro di indagati e interrogarlo a proposito di quello che sa o di quanto, eventualmente, sia responsabile in relazione allo scandalo dei preti pedofili. Anche e soprattutto in ragione delle recenti dimissioni del vescovo irlandese John Magee.
Se necessario, e dopo aver capito come sia possibile farlo compatibilmente alla carica politica che ricopre, arrestarlo. Già.
E' quello che ha scritto Christopher Hitchens, un fuoriclasse in quanto ad ateismo e spirito provocatorio:

Quanto segue è un piccolo esperimento intellettuale su pratiche questioni morali.
Supponete di bere qualcosa con qualcuno che conoscete da poco e di discutere di violare la legge. "Hai mai avuto casini con la legge?"
Potrete probabilmente citare il vostro arresto durante una manifestazione, il contrabbando di un'eccessiva quantità di beni al duty-free, o quell'illecito utilizzo di informazioni riservate. La vostra controparte può far mostra di una conoscenza più approfondita con il sistema penale. Una volta, ha passato del tempo in galera per contraffazione, o per rapina, o per una lite casalinga che gli è sfuggita di mano. Siete comunque ancora disposti a incontrarvi per pranzo.
Ma se invece dicesse: "Beh, una volta conoscevo una coppia che si fidava di me come baby sitter. I due figli che avevano -uno di 12 anni l'altro di 10. Mi sono un po' divertito con quei bambini, quando nessuno poteva vedermi. Gli ho detto che era il nostro segreto. Mi dispiacque quando tutto finì."? Spero di non risultare troppo moralista se dico che a questo punto il pranzo è cancellato. E provereste minor o maggior repulsione se il conoscente andasse avanti dicendo: "Naturalmente, non stavo parlando precisamente di guai con la legge. Sono un prete cattolico, quindi non infastidiamo la polizia o i tribunali con questa roba. Ci prendiamo cura di noi stessi, non so se mi spiego"?
Eppure questo è quello che siamo forzati a sentire quasi ogni giorno. La felicità e la salute di molti bambini sono state sistematicamente distrutte da uomini che hanno potuto contare sui loro capi clericali per la protezione da una pena legale e, sembra, anche da una condanna morale. Un po' di "terapia" o un rapido cambio di parrocchia è stato il peggio che questi hanno dovuto temere.
Quasi ogni settimana, discuto con qualche portavoce uffuciale di una fede religiosa. Invariabilmente e senza eccezioni, questi mi informano che senza una fede in un'autorità sovrannaturale non avrei le basi per la mia moralità. Eppure abbiamo a che fare con una chiesa cristiana che esibisce terribili convinzioni quando condanna integralmente peccati quali divorzio, aborto, contraccezione e omosessualità fra adulti consenzienti. Per queste offese non c'è perdono, e si invoca l'assolutismo morale. Ma se il tema diventa stupro e tortura di bambini indifesi, e d'un tratto si reclamano bisogno di spazio per formulare giustificazioni. Cosa si può dire di una chiesa che trova un simile margine per un crimine così tremendo cui nessuna persona moralmente normale può pensare senza rabbrividire?
E' interessante, inoltre, che la stessa chiesa abbia fatto del suo meglio per nascondere lo stupro e la tortura alle autorità secolarizzate, forzando anche le vittime infanti (come nel disgustoso casi del cardinale Sean Brady, leader spirituale dei cattolici irlandesi) a firmare un giuramento di segretezza che impedisse loro di testimoniare contro stupratori e torturatori. Perchè temevano tanto la giustizia laica? Pensavano che sarebbe stata meno indifferente e meno inflessibile di private indagini clericali? In quel caso, cosa resta dello scialbo e rimasticato argomento secondo cui non si possano comprendere basilari elementi etici senza un mandato divino?
Non si devono pensare grandi cose nemmeno della giustizia laica, dato che il cardinale Brady e altri come lui non sono mai stati allontanati dalla chiesa e nemmeno perseguiti dal potere civile. Ma questa trascuratezza da parte dei tribunali e della polizia si è verificata soprattutto in paesi o regioni -Irlanda, Massachusetts, Baviera- in cui la chiesa ha un'indebita influenza sulla burocrazia. Quando vedremo, finalmente, quello che genitori e parenti di bambini devastati vogliono e hanno bisogno di vedere, cioè un ufficiale complice di quest'insabbiamento affrontare una giuria?
La penosa ed eufemistica lettera di Papa Benedetto al suo "gregge" in Irlanda non sostiene nemmeno che simili persone debbano perdere la loro posizione in chiesa. E questa vigliacca protezione è causata da un buon motivo: se ci dovessere essere una seria indagine, sarebbe necessario deporre il papa in persona. Non solo lui, da arcivescovo, ha protetto un pericoloso prete criminale nella sua diocesi di Monaco e Frisinga, ordinandogli una semplice "terapia" invece di farlo arrestare. (Il fatto del successivo riassegnamento dello stesso prete che poi ha aggredito altri bambini, che la chiesa continua a offuscare, è irrilevante rispetto al personale e diretto coinvolgimento di Ratzinger nel crimine originale)
Non contento, successivamente Ratzinger scrisse, in qualità di cardinale e leader di un'importante istituzione vaticana, una lettera che di fatto istruì tutti vescovi a rifiutare la cooperazione con ogni inchiesta riguardo a quel che poi divenne velocemente uno scandalo globale.
Diciotto delle ventisette diocesi cattoliche tedesche stanno ora affrontando indagini governative in seguito di una breccia in quello che il ministro della giustizia tedesco ha giustamente definito "un muro del silenzio".
Quel muro è stato originariamente costruito dall'uomo che ora guida la chiesa. Quel muro deve essere abbattuto. Il pesce -antico simbolo cristiano adottato da chi ritiene gli uomini un banco di trote che deve essere pescato- marcisce dalla testa. Il leader supremo della chiesa cattolica romana è ora un sospetto di primo piano in un'attività criminale delle più sconvolgenti dimensioni. E' anche il capo politico di uno stato che ha dato asilo a uomini ricercati come l'ignobile cardinale Bernard Law di Boston.
Qual è quindi, la posizione del papa quando decide di viaggiare come, per esempio, intende fare in una visita in Gran Bretagna più avanti quest'anno? Ha l'immunità? La reclama? Dovrebbe averla? Queste domande richiedono risposte serie. Nel frattempo, dovremmo registrare il fatto che la chiesa consegna ampio spazio nei suoi confessionali e nei suoi palazzi per coloro che commettono il peggior reato di tutti.
Che siano perseguiti o no, una condanna è sopra di loro. Ma le indagini devono proseguire, o altrimenti dobbiamo ammettere che ci sono uomini e istituzioni al di sopra e oltre le nostre leggi.

mercoledì 24 marzo 2010

E auguri, nel frattempo

La decisione della Corte Costituzionale è attesa per il 12 aprile. Dopo Pasqua (e dopo le elezioni).

Il miglior commento su questa campagna elettorale

E' di Filippo Facci:

Perché i consiglieri regionali del Lazio vanno in pensione a 55 anni e quelli del Piemonte a 65?

Perché il presidente della Calabria – regione in fondo a ogni classifica degli sprechi – guadagna 13mila euro al mese mentre il presidente dell’Umbria solo 7mila?

Perché i consiglieri calabresi vanno in pensione col 40 per cento dello stipendio mentre i consiglieri pugliesi col 90?

Perché alcune regioni pagano un’indennità di fine mandato di una mensilità all’anno mentre altre regioni pagano il doppio?

Com’è possibile che la Lombardia abbia 0,35 dipendenti pubblici ogni mille residenti e che il Molise ne abbia 2,6?

E come mai il Lazio ha 130 dirigenti pubblici ogni mille residenti mentre il Piemonte solo 62?

Com’è possibile che in Umbria i morti sul lavoro sono calati del 54 per cento mentre in Basilicata sono cresciuti dell’80?

Com’è possibile che i piani casa regionali abbiano smantellato il piano casa di Berlusconi?

Perché la Toscana ha approvato un suo piano casa in soli 37 giorni?

Perché la Calabria non l’ha ancora approvato dopo 330, pur essendo la regione più veloce d’Italia nell’approvare i provvedimenti?

E’ vero che a Crotone ci vogliono 720 giorni per un eco color doppler?

E 1080 giorni per una protesi all’anca?

Ma soprattutto: perché in questi giorni non si parla di queste cose ma solo di numeri della questura, duelli tv, ora l’aborto?

The times, they are eccetera

Ogni tanto lo chiedevo anch'io ai miei amici, quando ne vedevo uno: ma come fa Blockbuster a esistere ancora?
In questi giorni, pare che l'azienda esisterà ancora per poco. Qui c'è un post difficilmente contestabile, a riguardo.

L'iPod era lì lì per partire e di certo non era nella testa di nessuno la consapevolezza di un mondo che sarebbe cambiato in così poco. C'erano vision, per lo più sbagliate, ma consapevolezza no. Poi il mondo è cambiato e questi erano attaccati al palo con la catena cortissima. Meno di zero non si può fare, giusto? Quindi a meno di gratis non si commercia. Qualunque formula di noleggio e/o acquisto non sarà mai -leggi per bene: mai- più conveniente del download gratuito. E nessuna legge, di nessun tipo, potrà mai fermare questa cosa. Le proporzioni sono incontenibili, la capillarità è devastante. Nemmeno è possibile delegare la responsabilità a chi fornisce i servizi di connessione dato che la questione li metterebbe in ginocchio ed i medesimi servizi vengono utilizzati anche da altri per scopi magari anche più nobili. Insomma, chiamiamola real-connetiòn, non è bello, non è scaltro, ma questo è.
[...]
Blockbuster ha avuto il terrore di capire quello che stava accadendo, e quando era troppo tardi non è stata in grado di cercare di raccimolare quello che si poteva e vedere se in "quel che si poteva" ci fosse un po' di ciccia. È restata ferma, impassibile, immobile sulle sue posizioni: il mondo deve affittare i DVD e lo deve fare uscendo di casa anziché stare seduto, vestendosi anziché smutandato, Facendo una tessera con le fotocopie e firmando moduli anziché mettendo la solita username e password che usa da dieci anni in ogni sito al quale si iscrive per poi rifare tutto daccapo al contrario riportando il "bene" indietro altrimenti gli tocca una multa. Se mi portate qui quello che quando qualcuno gli ha detto "capo, non può andare avanti ancora per molto" questo ha risposto "no, no tranqui che ce la facciamo" giuro su dio che gli offro una cena al Savini: se la merita. Oggi non sanno più come fare. Amen. Quando inventarono la lampadina, immaginiamo lo sconforto di chi accendeva i lampioni a petrolio.

martedì 23 marzo 2010

Solidarity, love & unity; set me free with a bullet in a gun

Sì, lo sappiamo che la sanità non è passata nelle mani dello stato; sì, certo, non c'è la Public option; sì, abbiamo letto anche noi che restano altri milioni di americani privi di assicurazione sanitaria; no, certo, adesso non è che la sanità americana; no, non è una rivoluzione; no, ma Michael Moore chissenefotte; no, ecco, insomma, appunto, sì, stavamo dicendo.
L'ha detto pure Obama: non è una riforma radicale, è una riforma importante. E le cose si cambiano un pezzo alla volta, aggiungo io.
Sul chiarimento degli elementi più oscuri, Rocca ha scritto delle cose rilevanti mentre in USA ci dà una mano Slate, e io provo a dire quasi la stessa cosa:

Diciamo che ho una malattia ereditaria. Posso permettermi un'assicurazione ora?

Aspetta tre mesi. I requisiti in ragione dei quali le compagnie assicurative accoglieranno ogni nuovo cliente non partono che dal 1 gennaio 2014. Ma il Patient Protection and Affordable Care Act stanzierà da qui a 3 mesi, e in tutto il Paese, 5 miliardi di dollari per fasce ad alto rischio. Questi piani assicurativi di gruppo forniranno copertura solo per persone affette da malattie ereditarie che non riescono ad avere un'assicurazione attraverso i soliti canali. Per legge, le compagnie devono (che bello il verbo "must", talvolta; ndgeffe) accettare tutti i potenziali clienti e non possono offrire prezzi più alti di quelli standard.

La legge costa circa 1000 miliardi nei primi 10 anni. Come fa, esattamente, a ridurre il deficit?

Prima di tutto, la legge riduce la spesa di Medicare e Medicaid abbassando i tassi che programmi pagano per servizi quali le visite. (Riduce anche le somme pagate attraverso il Medicare Advantage program).
Inoltre, introduce nuove tasse, incluso uno 0,9% di aumento sulle buste paga per lavoratori che guadagnano più di 200.000 dollari all'anno (e coppie che guadagnano più di 250.000) e il 3,8% per le rendite sulle stesse fasce di reddito. Entrambe le tasse saranno effettive nel 2013.
Infine, la cosiddetta tassa "Cadillac" per quei piani assicurativi coperti dai datori di lavoro: colpirà piani individuali che costino più di 10.200 dollar all'anno e i piani famigliari che costano più di 27.500. Non sarà effettiva che dal 2018. Il Congressional Budget Office stima che, considerate insieme, queste misure ridurranno la spesa e aumenteranno le entrate abbastanza da abbassare il deficit di 143 miliardi nei prossimi 10 anni e oltre 1000 miliardi nella seconda decade.

E' prevista una multa per chi non ha l'assicurazione. Come fa il governo a sapere se sono assicurato o no?

Attraverso il sistema fiscale. La legge non dice esplicitamente come il mandato individuale per l'assicurazione sanitaria sarà rinforzato, ma ai contribuenti sarà probabilmente richiesto di provare che possiedono un'assicurazione quando formulano la dichiarazione dei redditi ogni anno. (Se ti assicuri attraverso il posto di lavoro, ci penseranno loro. Se lavori in proprio, il tuo assicuratore ti invierà un documento apposito). Se un contribuente non è assicurato, l'agenzia delle entrate gli notificherà l'assenza dal registro e gli mostrerà come iscriversi attraverso i loro uffici. Se si rifuta d'iscriversi, l'agenzia imporrà una multa che comparrà sulla dichiarazione dei redditi. La multa parte leggera nel 2014 -95 dollari o l'1% delle entrate- ma aumenta continuamente fino al 2016, quando cittadini non assicurati pagheranno 695 dollari all'anno, con un massimo di 2085 per famiglia- o il 2,5% del reddito casalingo.

Cosa succede se ho un'assicurazione sovvenzionata dallo stato e ho bisogno di un aborto? Chi lo paga?

Te lo paghi tu. Il compromesso raggiunto fra governo e senato dice che i fondi federali non possono essere usati per pagare l'aborto. Quindi se il governo federale copre totalmente il tuo piano, devi mettere soldi tuoi per l'aborto- tranne nei casi di stupro o incesto. (E' lo stesso accordo previsto per le donne coperte da Medicaid) Anche se il governo copre solo parzialmente la tua assicurazione, dovrai pagare la porzione dell'assicurazione che copre l'aborto. [...]

L'attorney general (una roba tipo l'Avvocatura di Stato, ma con poteri esecutivi) della Virginia ha promesso di fare causa contro il governo federale sostenendo che non è lecito costringere gli abitanti a comprare un'assicurazione sanitaria. I suoi alleati dicono che la riforma viola il decimo emendamento. E' vero?

Probabilmente no. IL decimo emendamento dice che "i poteri non delegati agli Stati Uniti dalla Costituzione, o non negati da essa agli stati, sono riservati ai rispettivi stati federati, o al popolo." Il governo federale, comunque, può sostenere due giustifiche costituzionali sulla riforma. La prima è il diritto di regolamentare il commercio interstatale, cosa che include ogni business che attraversi i confini nazionali. (Anche se non tutte le compagnie assicurative operano in più di uno stato, il Congresso può comunque regolamentarle come se la legge facesse parte di uno schema interstatale, come dice la Corte suprema.) Il congresso, inoltre, ha il diritto costituzionale di imporre le tasse. Esattamente come tassa le aziende che inquinano per la loro imposizione di un danno alla cittadinanza, può tassare gli americani che non pagano l'assicurazione sanitaria per lo stesso motivo.

Cosa ci vorrebbe, per abrogare la riforma?

Realisticamente, una maggioranza repubblicana in Parlamento e un presidente repubbliano. Anche se il partito repubblicano vincesse la maggioranza nelle elezioni di quest'anno, il presidente Obama potrebbe porre il veto contro ogni legge che volesse negare una qualsiasi parte di questa riforma. I repubbliani avrebbero bisogno di una maggioranza di due terzi in entrambe le camere per sorvolare il veto. Cosa piuttosto improbabile. Se i repubblicani controllerano il parlamento e il senato nel 2012, avranno comunque bisogno di 60 voti in senato per cancellare completamente la legge. [...]

lunedì 22 marzo 2010

Minoranze

Domattina la Corte Costituzionale, relatore il Giudice Alessandro Criscuolo, decide se sia conforme alla Costituzione il fatto che il matrimonio sia un privilegio di alcuni e non un diritto di tutti.
Ivan Scalfarotto, qui.

A change has come

Da piccoli, a scuola, s'imparano tante cose. A convivere con un gruppo di coetanei, per esempio, o a riconoscere negli adulti una figura autorevole.
E poi a leggere, scrivere, disegnare e far di conto.
Quando s'impara a far di conto, funziona così, di solito: in prima elementare è una pacchia, ci si ferma al 20 con addizioni e sottrazioni; in seconda si fa più sul serio e oltre a moltiplicazioni divisioni e potenze si esplorano i numeri fino al mille; in terza, quarta e quinta si sfonda con milioni e miliardi, radici quadrate e moltiplicazioni e divisioni con due e addirittura tre cifre.
Quindi, rispetto alla riforma della sanità ottenuta da Obama e soci, le uniche spiegazioni politiche che si possano fornire sono da destinare ai bambini di seconda elementare: tutti gli altri già lo dovrebbero sapere quante sono, trentuno milioni di persone che potranno disporre di una copertura sanitaria.

Terzismi

A tutti quelli che si divertono nella confutazione delle cifre relative alla manifestazione del Pdl, vorrei far notare che anche il popolo di sinistra le spara piuttosto grosse, nelle stesse occasioni.

domenica 21 marzo 2010

Si chiamano compromessi, e cambiano le cose

Per assicurarsi il passaggio della riforma sanitaria, Obama ha promesso ad alcuni democratici antiabortisti un decreto che ribadisca il divieto di finanziamenti federali all'aborto.

venerdì 19 marzo 2010

Ma il cielo è sempre più blu

Alla luce di quanto imparato nella sua vita, usando gli strumenti culturali di cui è stato messo a disposizione e ricorrendo a spunti personali e originali, calcoli il candidato la giusta quantità di calci nel culo che si meritano le persone responsabili della proposta "Sapone antimmigrati".

A proposito di Madoff

Federico Rampini racconta cos'è accaduto in carcere al truffatore americano.

Fare la cosa giusta

Paul Krugman sull'imminente voto della riforma sanitaria:

Can you imagine a better reform? Sure. If Harry Truman had managed to add health care to Social Security back in 1947, we’d have a better, cheaper system than the one whose fate now hangs in the balance. But an ideal plan isn’t on the table. And what is on the table, ready to go, is legislation that is fiscally responsible, takes major steps toward dealing with rising health care costs, and would make us a better, fairer, more decent nation. All it will take to make this happen is for a handful of on-the-fence House members to do the right thing. Here’s hoping.

Manette pulite

Quando ho sentito al tg che Sandro Fisullo, vice di Vendola in Puglia, è stato arrestato nell'ambito delle indagini sulla gestione della sanità in regione, mi è venuto in mente Ottaviano Del Turco.
Mi è venuto in mente che più di una volta avevo sentito parlare dell'arresto dell'allora governatore abruzzese con le solite, insulse, formulette da forca. Roba tipo "Se l'hanno arrestato, qualcosa deve aver fatto" o "C'è dentro anche lui", per capirci.

E non è tanto che secondo me l'unico commento sensato di fronte a un'indagine di quel tipo è "Staremo a vedere cosa si scopre", e nemmeno che vorrei sapere come si comporterebbero gli affezionati alle formulette di cui sopra se l'indagine dovesse riguardare loro; è che, ho scoperto cercando qua e là, in gennaio La Stampa ha scritto delle cose a proposito degli atti giudiziari relativi all'inchiesta.
E l'articolo s'intitola "Crollano le accuse a Del Turco", per dire.

Il 12 maggio c'è l'udienza preliminare. Hai visto mai che lo prosciolgono, sarei curioso di sentire i commenti degli affezionati.

giovedì 18 marzo 2010

Apocalisse salvaci tu

Chatroulette è una diavoleria (non in senso tecnologico: in quello metafisico) che ha fatto un po' discutere, recentemente.
Io l'ho provato un pochino negli ultimi due giorni, e ho fatto fioretto di non frequentarlo mai più. Oltre al notevole numero di -per così dire- esibizionisti incontrati, sottolineo che più di una volta sono stato contattato come segue:

Connected, feel free to talk now

Partner: house
Partner: ;d
You: right

Oppure:

Partner: HEY
You: from?
Partner: MALLORCA
You: how's life there?
Partner: god, you look like dr house
Partner: from were you are
You: everybody tells me that

E poi fine della chat, naturalmente.

mercoledì 17 marzo 2010

Campioni

I soliti Interisti non hanno fatto fatica a formulare la battuta perfetta sulla qualificazione di ieri sera:

Questo è l'anno giusto per arrivare in finale e perdere con il CSKA.

martedì 16 marzo 2010

I wanted to call it "Conquistadores", but then I changed my mind and I'm calling it like this

Sto ascoltando un po' Plastic beach, l'ultimo dei Gorillaz. A questo giro, Albarn ha pensato di contattare un bel po' di musicisti (dai colossi tipo Lou Reed e Mick Jones a tamarri come Snoop Dogg a gruppi sconosciuti come i Little Dragon) e di divertirsi un po'.
Divertendosi, ha riempito un disco di suoni e idee, e messo insieme diverse canzoni gradevolissime.
Qui sotto uno dei brani più belli:


Ci stava bene pure una pernacchia

L'ordine dei giornalisti ha punito Brachino per il celebre servizio sul giudice Mesiano.

lunedì 15 marzo 2010

A proposito di privacy

Ma si può sapere, se non è troppo, cosa diavolo fa tutto il giorno il garante della privacy che pagate voialtri contribuenti?

Il caso Madoff va in Tv

La terza stagione di Damages ruota attorno alla difesa di un miliardario imbroglione, accusato di aver truffato un sacco di gente con uno schema di Ponzi.

Ma proprio nulla

Dal blog di Giovanni Fontana, con una sola foto a corredo:

Due soldati israeliani sono stati incriminati per aver usato un bambino di 9 anni come scudo umano durante la guerra a Gaza. La notizia negativa è quello che è successo, quella positiva è che sia una stessa corte israeliana a portarli a processo.

Sempre a Gaza, ieri, la Jihad Isamica ha manifestato mostrando lo stesso amore per le nuove generazioni. E qui, di positivo, non c’è nulla:

venerdì 12 marzo 2010

Calo della domanda

Da convinto difensore dell'astensionismo ponderato, trovo molto condivisibile il seguente ragionamento di Andrea Romano:

L’astensione è generalmente considerata, a ragione, una manifestazione di qualunquismo. Oggi però c’è da chiedersi se esercitare ancora una volta il diritto di voto senza alcuna convinzione, per riprendere il giorno dopo la quotidiana lamentazione sul sistema politico nel suo complesso, non rappresenti l’espressione di un qualunquismo ancora peggiore.
E allora viene da pensare che se vi fosse una crescita dell’astensione e se aumentasse il numero degli italiani decisi ad esercitare il diritto individuale al non voto, ciò potrebbe rappresentare un impulso utile ad un auspicabile rinnovamento del copione. In questo caso sarebbe difficile biasimare gli astenuti, nei quali si potrebbe persino riconoscere, vista la qualità della crisi che abbiamo davanti, un sovrappiù di dignità civile. Perché in fondo siamo noi che, pagando puntualmente il biglietto, consentiamo a questo brutto spettacolo di andare ancora una volta in scena.

Piovono rane, explicit lyrics e risarcimenti spese

Alessandro Gilioli è un giornalista dell'Espresso che aggiorna quotidianamente un blog molto seguito.
Oggi, ha scritto due post degni di nota.
Il primo riporta la foto di alcune lavoratrici di una ditta di pompe idrauliche in Friuli. Stanno scioperando, ed esibiscono questo cartello:


Il secondo racconta di come sono andate a finire le due cause legali in corso fra lui e Renato Farina. Il deputato del Pdl aveva citato il giornalista perchè in due post l'aveva definito spione. Il tribunale di Monza ha dato ragione a Gilioli, e condannato Farina a pagare 11300,62 euro di spese.

Un suicidio in carcere

E' il tredicesimo, quest'anno.

mercoledì 10 marzo 2010

Quando ci vuole

Nel primo pomeriggio di sabato 13, a Milano in Largo Cairoli c'è una manifestazione di protesta contro il decreto interpretativo del Governo.
Ci sarà il Pd, ci sarà il popolo viola e ci sarò anch'io.

martedì 9 marzo 2010

Mettersi nei panni

Il predecessore di Napolitano al Quirinale ha detto la sua sul decreto interpretativo del governo. Viene da chiedersi come si sarebbe comportato se fosse stato lui il presidente in carica. Personalmente, credo che non avrebbe dato un seguito concreto alla sua posizione.
Però chi lo sa.

domenica 7 marzo 2010

Nel frattempo, in un'altra parte del mondo

Oggi in Irak si va a votare.

Candidati forti

Ma Filippo Penati, in tutto ciò, ha detto qualcosa?

The parasites will love you, when you're dead

Fare le 4, alzarsi alle 11 per portare della roba in discarica, tornare a mezzogiorno con la macchina ancora piena perchè la discarica chiude un quarto d'ora prima, accendere il portatile e scoprire che Mark Linkous, cioè gli Sparklehorse, non c'è più.
E questa è una di quelle domeniche mattina fatte apposta per la sua musica accarezzata e intimista.



ps: non sono rimbambito: il titolo del post è la frase iniziale del pezzo qui sopra.

sabato 6 marzo 2010

Comunque

Dato che il decreto interpretativo è effettivo, dato che firme e timbri sono una roba da stronzi, dato che forma e sostanza e regole sono un minestrone da azzeccagarbugli, mi candido alla presidenza della regione Lombardia.

E anche a quella del Lazio.

Academy Awards

Già che quest'estate ho avuto la fortuna di pernottare a pochi metri di distanza, domani sera sto su fino a tardi, guardo cosa succede dentro il Kodak Theatre e aggiorno tutto sul blog.
Forse.

venerdì 5 marzo 2010

Lo preferivo quando eseguiva rovesciate improbabili e splendide che sbattevano la palla in posti che voi umani



Video della canzone trovato qui.

Rivoluzioni in carta bollata

Prima di andare in California, qualche mese fa, ho dovuto fare due cose, dal punto di vista burocratico: un passaporto e l'Electronic system for travel authorization, cioè l'Esta, cioè una roba che ti vengono fatte domande stupide e tu dai risposte banali. Tipo che devi dichiarare di non aver perseguitato nessun ebreo dal 1933 al 1945. (Era il 1946? Vai sereno)
E' molto pirla e simpatica, questa roba americana della fiscalità totale applicata a contesti inverosimili o paradossali.
Una delle sue manifestazioni più recenti è una leggiucchia promulgata in South Carolina: chi fa parte di un'organizzazione che in qualche modo abbia lo scopo di rovesciare il governo americano deve versare 5 dollari al fisco.
Già.

"Every member of a subversive organization, or an organization subject to foreign control, every foreign agent and every person who advocates, teaches, advises or practices the duty, necessity or propriety of controlling, conducting, seizing or overthrowing the government of the United States, of this state or of any political subdivision thereof by force or violence or other unlawful means, who resides, transacts any business or attempts to influence political action in this state, shall register with the secretary of state on the forms and at the times prescribed by him."

giovedì 4 marzo 2010

Più serenamente

La procedura che la legge italiana impone di rispettare per la candidatura di liste e partiti politici è una cosa da pazzi: timbri tondi e quadrati, carte, cartone, cartacce, faldoni e file interminabili. Una cosa da pazzi veri.
Ma è una procedura, e la legge italiana impone di rispettarla. Se non la rispetti, qualsiasi sia il motivo, e in questo caso si tratta di pura e semplice incapacità organizzativa, sei fuori dalle regole, fuori dallo stato di diritto e fuori da ogni meccanismo democratico.
Vorrei conoscere una persona sana di mente intenzionata a contestare un ragionamento così elementare.

Esclusi i giorni del G8

Penso che il centro-destra italiano non mi abbia mai fatto così schifo.

Come vanno le cose

Periodi ipotetici

Se l'elettorato del centro-destra avesse un senso civico perlomeno paragonabile a quello che ci si aspetta da un elettorato di una democrazia sviluppata, Formigoni beccherebbe il 10%, e poi a casa a bersi una camomilla.

mercoledì 3 marzo 2010

Come quietly to the camp

Jerry Brown (sì, quel Jerry Brown) ha deciso che vuole provare ancora a diventare governatore della California.
Commentando la cosa, Jello Biafra dice di aver rivisto qualche opinione, su di lui.

Perchè, perchè no

Se non fosse per la possibilità di votare uno giovane, bravo e intelligente come Pippo Civati, alle prossime regionali starei fuori.
Ma Pippo c'è, e lo voto volentieri.

Nei secoli fedele, ma nel frattempo faccio i cazzi miei. Problemi?

Lei, quella coerente di sani e buoni principi cattolici, lei di destra ma di destra veramente, lei che il femminismo, lei che il Pdl non è abbastanza di destra, lei che l'islam e il burqa, lei che Berlusconi è ossessionato da me ma io non gliela dò, lei che gli ideali non si tradiscono, lei che -ah- il ventennio, lei che Fini è un vigliacco, lei che la coerenza, lei che prendersi sul serio è come respirare, lei che rivendica con orgoglio anche quella volta in cui comprò il pane e le mele al mercato; lei da ieri fa parte del nostro governo, e in questo è democristiana e arrivista come altri mille, non sa nemmeno cosa significhi aderire a una linea politica, però mentre non lo sa indossa gonna e tacchi.

lunedì 1 marzo 2010

Lyric lyrics

Come ogni primo lunedì di marzo, oggi, in Illinois, è festa nazionale. E' il Casimir Pulaski Day, si celebra -ding!- Casimir Pulaski.
Cavaliere polacco, nato nel 1745 e morto nel 1779. Dopo aver perso una guerra contro la Russia per il dominio della Confederazione Polacco-Lituana, fuggì in America.
Di là dall'oceano, diede una mano ai rivoluzionari e fece parte del loro esercito. Salvò la vita a George Washington e morì nella battaglia di Savannah. Tanto basta, detto fatto.

Nel suo disco dedicato all'Illinois, Sufjan Stevens ha scritto una canzone intitolata Casimir Pulaski Day.
Casimi Pulaski Day è un brano minimale e intimista, costruito su fraseggi di chitarre e banjo che ben si accompagnano ai cori femminili in sottofondo, oltre che alle ripetizioni di immagini presenti nel testo.
E appunto, il testo.
Intanto, è uno dei più belli che abbia mai letto.
Inoltre.
Il racconto inizia a cose già fatte, una volta che il corso degli eventi è terminato. Già che sto studiando un po' di ste robe, vi dico che tecnicamente si tratta di una struttura a regressione analettica.
Si parla di un tema vecchio come il mondo, cioè della conciliazione della visione cristiana della vita con un'esperienza di dolore profondo.
Non c'è niente di moralista o dogmatico: c'è il punto di vista di un ragazzino, piuttosto confuso. E c'è una grande malinconia, annaffiata un fascino per i particolari di cui solo i grandi artisti riescono a restituire le grandezze. Come le magliette fini di Baglioni ma diversi miliardi di volte meglio, per capirci.
Sul tema della conciliazione, dato che Sufjan è un tipo intelligente, risposta non c'è, o forse chi lo sa.

Siamo alla fine di febbraio, insomma, e il ragazzino ha evidentemente una cotta per la ragazzina.
Inizia così, e alla terza riga arriva la fucilata:

Golden rod and the 4-H stone
The things I brought you
When I found out you had cancer of the bone

(Il golden rod è una pianta, il 4-H stone non si capisce bene: credo sia una specie di targa di un'associazione simile ai nostri boy scout.) Poi:

Tuo padre piangeva al telefono
E guidò la macchina fino al porto
Solo per dimostrare che soffriva

Al mattino, all'ombra della finestra
Quando ti è arrivata luce sulla spalla
Sono riuscito a vedere cosa leggevi

E la gloria, che il signore ci ha dato
E i casini di cui non riuscivi a fare a meno
Quando ti ho baciato sulla bocca

Martedì sera, alla lezione sulla Bibbia
Abbiamo alzato le nostre mani e pregato sul tuo corpo
Ma non è successo niente

Mi ricordo, a casa di Michael, nel soggiorno
Quando mi hai baciato il collo
E ti ho quasi toccato la camicetta

Al mattino, in cima alle scale
Quando tuo padre ha scoperto cos'avevamo fatto quella notte
E tu mi dicevi che avevi paura

E la gloria, quando sei corsa fuori
Con la maglietta nei calzoni e le scarpe slacciate
Dicendomi di non seguirti

Domenica sera, mentre riordinavo casa
Ho trovato il biglietto in cui l'hai scritto
Con le foto di tua mamma

Seduto sul pavimento, dopo che ci siamo detti addio
Con la maglietta nei calzoni e le scarpe slacciate
Sto piangendo in bagno

(Notare che è vestito come lei, quella volta che il padre)

Al mattino, quando infine te ne vai
E l'infermiera corre dentro a testa bassa
E il cardinale nordico sbatte contro la finestra

Al mattino, all'ombra della finestra
Il primo di marzo, durante le vacanze
Mi è sembrato di vederti respirare

(E guardate che "Mi è sembrato di vederti respirare", cantato così, è una roba da rimanerci secchi)

E la gloria, che il signore ci ha dato
E i casini, quando vedo la sua faccia
Alla finestra, al mattino

Ultima strofa la metto in inglese, che tradurla è un casino:

Oh the glory when he took our place
But he took my shoulders and he shook my face
And he takes and he takes and he takes