giovedì 25 marzo 2010

Che diamine qua, ci vuole sicuro un po' di moralità

Intentare un'azione legale contro il Papa: una provocazione, una bestemmia, una follia, una stronzata.
Se ne pensi qualsiasi cosa, ma da un punto di vista laico la proposta ha una sua logica: iscriverlo a un registro di indagati e interrogarlo a proposito di quello che sa o di quanto, eventualmente, sia responsabile in relazione allo scandalo dei preti pedofili. Anche e soprattutto in ragione delle recenti dimissioni del vescovo irlandese John Magee.
Se necessario, e dopo aver capito come sia possibile farlo compatibilmente alla carica politica che ricopre, arrestarlo. Già.
E' quello che ha scritto Christopher Hitchens, un fuoriclasse in quanto ad ateismo e spirito provocatorio:

Quanto segue è un piccolo esperimento intellettuale su pratiche questioni morali.
Supponete di bere qualcosa con qualcuno che conoscete da poco e di discutere di violare la legge. "Hai mai avuto casini con la legge?"
Potrete probabilmente citare il vostro arresto durante una manifestazione, il contrabbando di un'eccessiva quantità di beni al duty-free, o quell'illecito utilizzo di informazioni riservate. La vostra controparte può far mostra di una conoscenza più approfondita con il sistema penale. Una volta, ha passato del tempo in galera per contraffazione, o per rapina, o per una lite casalinga che gli è sfuggita di mano. Siete comunque ancora disposti a incontrarvi per pranzo.
Ma se invece dicesse: "Beh, una volta conoscevo una coppia che si fidava di me come baby sitter. I due figli che avevano -uno di 12 anni l'altro di 10. Mi sono un po' divertito con quei bambini, quando nessuno poteva vedermi. Gli ho detto che era il nostro segreto. Mi dispiacque quando tutto finì."? Spero di non risultare troppo moralista se dico che a questo punto il pranzo è cancellato. E provereste minor o maggior repulsione se il conoscente andasse avanti dicendo: "Naturalmente, non stavo parlando precisamente di guai con la legge. Sono un prete cattolico, quindi non infastidiamo la polizia o i tribunali con questa roba. Ci prendiamo cura di noi stessi, non so se mi spiego"?
Eppure questo è quello che siamo forzati a sentire quasi ogni giorno. La felicità e la salute di molti bambini sono state sistematicamente distrutte da uomini che hanno potuto contare sui loro capi clericali per la protezione da una pena legale e, sembra, anche da una condanna morale. Un po' di "terapia" o un rapido cambio di parrocchia è stato il peggio che questi hanno dovuto temere.
Quasi ogni settimana, discuto con qualche portavoce uffuciale di una fede religiosa. Invariabilmente e senza eccezioni, questi mi informano che senza una fede in un'autorità sovrannaturale non avrei le basi per la mia moralità. Eppure abbiamo a che fare con una chiesa cristiana che esibisce terribili convinzioni quando condanna integralmente peccati quali divorzio, aborto, contraccezione e omosessualità fra adulti consenzienti. Per queste offese non c'è perdono, e si invoca l'assolutismo morale. Ma se il tema diventa stupro e tortura di bambini indifesi, e d'un tratto si reclamano bisogno di spazio per formulare giustificazioni. Cosa si può dire di una chiesa che trova un simile margine per un crimine così tremendo cui nessuna persona moralmente normale può pensare senza rabbrividire?
E' interessante, inoltre, che la stessa chiesa abbia fatto del suo meglio per nascondere lo stupro e la tortura alle autorità secolarizzate, forzando anche le vittime infanti (come nel disgustoso casi del cardinale Sean Brady, leader spirituale dei cattolici irlandesi) a firmare un giuramento di segretezza che impedisse loro di testimoniare contro stupratori e torturatori. Perchè temevano tanto la giustizia laica? Pensavano che sarebbe stata meno indifferente e meno inflessibile di private indagini clericali? In quel caso, cosa resta dello scialbo e rimasticato argomento secondo cui non si possano comprendere basilari elementi etici senza un mandato divino?
Non si devono pensare grandi cose nemmeno della giustizia laica, dato che il cardinale Brady e altri come lui non sono mai stati allontanati dalla chiesa e nemmeno perseguiti dal potere civile. Ma questa trascuratezza da parte dei tribunali e della polizia si è verificata soprattutto in paesi o regioni -Irlanda, Massachusetts, Baviera- in cui la chiesa ha un'indebita influenza sulla burocrazia. Quando vedremo, finalmente, quello che genitori e parenti di bambini devastati vogliono e hanno bisogno di vedere, cioè un ufficiale complice di quest'insabbiamento affrontare una giuria?
La penosa ed eufemistica lettera di Papa Benedetto al suo "gregge" in Irlanda non sostiene nemmeno che simili persone debbano perdere la loro posizione in chiesa. E questa vigliacca protezione è causata da un buon motivo: se ci dovessere essere una seria indagine, sarebbe necessario deporre il papa in persona. Non solo lui, da arcivescovo, ha protetto un pericoloso prete criminale nella sua diocesi di Monaco e Frisinga, ordinandogli una semplice "terapia" invece di farlo arrestare. (Il fatto del successivo riassegnamento dello stesso prete che poi ha aggredito altri bambini, che la chiesa continua a offuscare, è irrilevante rispetto al personale e diretto coinvolgimento di Ratzinger nel crimine originale)
Non contento, successivamente Ratzinger scrisse, in qualità di cardinale e leader di un'importante istituzione vaticana, una lettera che di fatto istruì tutti vescovi a rifiutare la cooperazione con ogni inchiesta riguardo a quel che poi divenne velocemente uno scandalo globale.
Diciotto delle ventisette diocesi cattoliche tedesche stanno ora affrontando indagini governative in seguito di una breccia in quello che il ministro della giustizia tedesco ha giustamente definito "un muro del silenzio".
Quel muro è stato originariamente costruito dall'uomo che ora guida la chiesa. Quel muro deve essere abbattuto. Il pesce -antico simbolo cristiano adottato da chi ritiene gli uomini un banco di trote che deve essere pescato- marcisce dalla testa. Il leader supremo della chiesa cattolica romana è ora un sospetto di primo piano in un'attività criminale delle più sconvolgenti dimensioni. E' anche il capo politico di uno stato che ha dato asilo a uomini ricercati come l'ignobile cardinale Bernard Law di Boston.
Qual è quindi, la posizione del papa quando decide di viaggiare come, per esempio, intende fare in una visita in Gran Bretagna più avanti quest'anno? Ha l'immunità? La reclama? Dovrebbe averla? Queste domande richiedono risposte serie. Nel frattempo, dovremmo registrare il fatto che la chiesa consegna ampio spazio nei suoi confessionali e nei suoi palazzi per coloro che commettono il peggior reato di tutti.
Che siano perseguiti o no, una condanna è sopra di loro. Ma le indagini devono proseguire, o altrimenti dobbiamo ammettere che ci sono uomini e istituzioni al di sopra e oltre le nostre leggi.

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