lunedì 24 novembre 2008

Raschiato il fondo, le mani s'impastano di terra

C'è qualcosa di buono nell'ultima strepitosa vaccata dichiarata ufficialmente da Di Pietro: rispetto a Berlusconi, sotto Hitler non si va. Nessuno può figurare peggio di chi nell'immaginario pubblico mondiale costituisce l'incarnazione storica del male assoluto. Il circo dei paragoni finisce qui, solo una settimana dopo Videla. Peccato, perchè c'erano altri fior di dittatori da scomodare. Un Pol Pot, un Mao, che so, un Mugabe, via. Invece niente, Hitler è l'asso di picche che sbanca la partita delle scemenze demagogiche.
Si chiude. D'ora in poi ogni cosa che dirà Di Pietro sul presidente del consiglio sarà un boccone rimasticato. Da oggi solo eterni ritorni e giochi al rialzo per lui, pessimo politico che non è altro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Pessimo analista politico che non sei altro. E' il tuo il boccone rimasticato, ennesimo attacco sconsiderato a Di Pietro. Hai mai provato a commentare qualche dichiarazione di Berlusconi e soci su Di Pietro prima di lasciarti andare alla solita invettiva snob e arrogante rivolta contro un uomo
il cui apprezzabile obiettivo politico non è altro che opporsi "al modello fascistoide di governo berlusconiano, fatto di furbizie, favoritismi, leggi ad hoc, manganelli e accenni di xenofobia". Non scomodarti, la risposta è no.
Non dico che Di Pietro sia infallibile, chiedo solo sia rispettato.

GF ha detto...

Per fortuna che ci sono quelli come te, a salvare il mondo da quelli come me.

Anonimo ha detto...

Era una critica, non un editto.