venerdì 12 dicembre 2008

Nubi di ieri sul nostro domani odierno

Non fanno sorridere i titoli degli articoli di giornale che cominciano con la congiunzione e?
Cioè, parti dal nulla, devi ancora dare la notizia, ma già la coordini con qualcos'altro. Spesso con l'aria che tira. O con l'aria che si vuol raccontare. Un gioco ad aggiungere, all'insegna del come se non bastasse, c'è pure questa. La strategia, per quanto veicoli idee meno sostanziose di una meringa, funziona particolarmente bene con le cose di cronaca sensazionalistica, compatibili con il più duro a morire, fra i luoghi comuni: che tempi.
Questo giornalismo dell'e secondo me registra molto bene uno specifico atteggiamento di paura e diffidenza nei confronti della contemporaneità, che tradizionalmente si faceva spazio fra i più anziani, umanamente disorientati e talvolta ostili di fronte alle novità e al caro vecchio cambiamento delle cose: quand'ero giovane io...
Ora forse, sensazione mia, prende piede anche fra i più giovani. Sensazione mia, ripeto, ma sa un filo di cortocircuito. Penserocci e leggerocci qualcosa a proposito, se lo trovo.

(Dimenticavo la solita precisazione: tutte ste menate dopo aver letto una breve su Corriere.it che titola: E il generale schiaffeggiò il giornalista)

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