lunedì 19 gennaio 2009

Let's impeach the president for ineptitude

Il capo dei buoni è stato in giro 8 anni, ma non ci è piaciuto tanto. Ha vinto ma non ha vinto, che nella prima elezione del terzo millennio fecero un casino con le schede, la perforazione elettronica, il fratello governatore e vai a sapere cosa successe. Poi, sotto il seal dell'aquilona, ha detto cose che sentivamo distantissime dal nostro modo di pensare, ha appoggiato persone con cui sentiamo di condividere pochissimo e preso decisioni che ci sono sembrate sbagliate e dannose. Era un bel gigione, con l'aria da scemotto imbranato, che ha collezionato gaffe esilaranti a piovere, per non parlare del salatino che gli è andato di traverso e che quasi lo ammazza.
Però, per diventare un filo seri, non era malvagio. L'idea, molto di successo in una parte della sinistra europea, che George W. Bush fosse un imbecille incattivito e che tutte le sue decisioni fossero tessere di un mosaico messo in piedi da un gruppo di squali neocon pronti alla guerra termonucleare globale è stupida e non serve a capire.
Molto spesso Bush è stato dipinto come arrogante, ignorante e talvolta burattino nelle mani del suo staff. L'approccio ha lo stesso sapore delle tesi cospirazioniste sull'11/9, che guardacaso accusano proprio la sua amministrazione di aver mandato a morte 3000 civili in tempo di pace.
A volte le cose sono osservabili da un'angolazione molto più semplice, che al limite complica tutto quello che viene dopo di loro, ma non corre il rischio di deformare la realtà aggiungendo elementi di finzione: Bush era inetto, non malvagio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Inetto o malvagio che sia non è stato di certo un gran presidente. Ma tendenzialmente negli States si tende a rivalutare l'operato di un presidente dopo la cessazione del suo mandato.