lunedì 9 marzo 2009

Love, love them do (bloggata pro Beatles, #1)

Quei grandi scivoli a forma di eliche nel luna park non c'entravano molto con la storia della musica, prima che gli Who scrivessero I can see for miles.
Verso la fine degli anni '60, la musica rock non aveva ancora sviluppato le sue potenzialità più violente e casinare: il gran baccano degli strumenti stava germogliando proprio in quegli anni.
I grandi artisti, delle volte, sono come dei bambini: fanno cose stupide, cedono a capricci inutili e vivono sentimenti tanto frivoli quanto ambiziosi.

Queste tre cose per dire che quando Paul McCartney lesse su un giornale che I can see for miles era stato definito il pezzo più rumoroso e selvaggio della storia del rock, pensò una cosa semplice e infantile: "Oh well, we'll do one like that, then."
E scrisse Helter Skelter.
Helter Skelter
sta dentro il disco omonimo dei Beatles del 1968, generalmente conosciuto come White Album.
Rispetto agli standard melodici del gruppo, Helter Skelter è una canzone che non ci credi.
E' un rockaccio frenetico (urlato da Paul quanto basta) che alterna sequenze di gran tiro a momenti armonici e corali, ma comunque tormentati. George Harrison ci fa delle cose con la chitarra, che se l'avesse visto George Harrison qualche anno prima l'avrebbe mandato al manicomio.
Il testo è una roba di scendere e risalire (da cui la cosa degli scivoli), di essere confusi sentimentalmente e di dire alla morosa che non sa ballare.
Il testo, poi, ha una sua rilevanza nella vicende legate a Charles Manson e alla sua family di criminali.
Ma quella è tutta un'altra storia, rispetto alle meraviglie di questo pezzo:


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Originale la scelta della prima canzone analizzata. Siamo già a Beatles inoltrati. E Manson era proprio folle..."Questo brano è anche tristemente noto per il massacro compiuto dalla banda di Charles Manson nella villa del regista Roman Polanski, dove perse la vita sua moglie, Sharon Tate, ed alcuni invitati. Manson ascoltò questa canzone, e le altre del White Album, e le interpretò come un monito dell'avvicinarsi della guerra di razze. Vide i Beatles come i Quattro Angeli dell'Apocalisse, menzionati nel libro Rivelazione del Nuovo Testamento, e credette che le loro canzoni dicessero a lui e i suoi seguaci di prepararsi ("Look out, cos' here she comes!"). Manson chiamò questa guerra da lui menzionata proprio "Helter Skelter". Le parole "HELTER SKELTER" furono scritte con il sangue della Tate in varie stanze della villa di Polanski".
Beccatevi la versione Across the universe...http://www.youtube.com/watch?v=GiCMnpI6Vsk&feature=related

GF ha detto...

C'è un documentario su sta storia che si chiama Manson: andrebbe visto, perchè svela un sacco di cose che pochi sanno su ste vicende..

Anonimo ha detto...

Gia, il caso Manson è proprio follia pura. A proposito di Polansky ho visto di recentissimo "ChinaTown" con l'inarrivabile Jack. Ve lo straconsiglio in Inglese, grande film.
Sulla canzone, casca a pennello. Pochi giorni fa mi interrogavo sul fatto che nella discografia Beatlesiana mancasse la vena "violenta". Vengo puntualmente smentito. A riprova che la loro musica ha veramente contemplato di tutto.
PErò vi lancio un quesito e una sfida: scoprire quando la "violenza" ha fatto la sua comparsa nella musica, diciamo, moderna.
Io nn lo so.

GF ha detto...

Chinatown è un filmone: l'ho proposto a Nich e Ale una volta, ma il divx ci ha tradito purtroppo. Sulla "violenza" nella musica, chi lo sa: per il suo approccio rivoluzionario allo strumento, butterei lì un Jimi Hendrix, altrimenti si va direttamente ai '70, credo.

Anonimo ha detto...

Vero. L'abbiamo visto ma a un certo punto la visione si è interrotta. Non saprò mai come andrà a finire, sigh...