mercoledì 11 marzo 2009

Love, love them do (bloggata pro Beatles, #2)

Poi cresci, e scopri Rubber Soul.
Se nasci negli anni '80 e non hai genitori particolarmente fissati con la loro musica, ai Beatles ti avvicini molto grazie a compilation rossoblu e mix trovati chissà dove. Non colleghi i loro pezzi a una collezione coerente e allestita da loro, non li consideri parte di un disco di 12 canzoni uscito in un anno preciso, in un momento preciso, al di là delle logiche commerciali post mortem: li frequenti un po' come se fossero esposti in un museo.
E dato che nel frattempo ti sfondi le orecchie di musica punk, esclusi pezzoni giganti tipo Hey Jude e Come together ti piacciono solo i primi Beatles, i primissimi.
Poi cresci, appunto, e scopri Rubber Soul.
E ti accorgi che dal '65 in poi i nostri ne hanno infilate a iosa, di canzoni, da farci la traversata della manica a nuoto, andata e ritorno, per chiedere scusa di avere snobbato tutto il secondo periodo senza aver nemmeno uno straccio d'idea delle sue cose formidabili.
Think for yourself l'ho scoperta grazie alla colonna sonora di Yellow Submarine, e mi ha colpito più di altre per la chitarra elettrica trascinata e il cantato di George Harrison, scazzato nei toni ma severo nei contenuti.
E' abbastanza mia come canzone: non che mi ricordi qualcosa o abbia un testo particolare. E' che non è nemmeno nelle 50 più famose che hanno fatto, in Rubber Soul è uno dei pezzi minori, in tanti non la conoscono, ma io l'ho ascoltata un miliardo di volte; se non altro per il modo fantastico con cui introduce il ritornello: Do what you want to do...


3 commenti:

Unknown ha detto...

Sono proprio questi i blog che mi aspettavo, ottimo fumo. Da oggi solo album dei B, basta raccolte.

Anonimo ha detto...

E' una cosa che volevo fare da tempo quella di dedicarmi agli album dei beatles. Indiprecui chiedo a Fumo di prestarmi tutto ciò che ha. E non come i film che dovevi prestarmi...
Ad esempio, stasera quando vieni da me mi porti qualcosa?

GF ha detto...

Va bene: prepara il pc che porto la memoria esterna con su tutto quanto.