martedì 21 aprile 2009

Shot down on the pavement, or waiting in death row

Dieci anni dopo il massacro di Columbine, e il film a tema di Michael Moore, in USA hanno imparato quattro lezioni, dice Slate.
1. E' inutile schematizzare il profilo di eventuali killer, insistendo su emarginati e ragazzi incasinati. Semplicemente, stando a uno studio condotto dall'FBI, non c'è un profilo.
2. E' sempre possibile individuare annunci e tracce di un futuro massacro. Più grande è il piano, più è probabile che vengano seminati indizi. Il cambiamento post-Columbine è che ora si crede a questi indizi.
3. Studenti e insegnanti tendono a essere preparati alle emergenze, e i reparti di polizia conoscono meglio le planimetrie delle scuole. (Nel caso di Columbine, gli SWAT si trovavano nella parte sbagliata dell'edificio, inconsapevoli della costruzione di una nuova ala.)
4. Nuove strategie d'azione sono state escogitate.

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