mercoledì 6 maggio 2009

Finchè ne fa parte lui, è probabile

Rutelli: il PD non è la sinistra.

3 commenti:

Nich ha detto...

Che il PD "non sia sinistra" sono pienamente d'accordo. Più ci si allontana dalla tradizionale idea di sinistra italiana meglio è. Basti pensare al laburismo inglese per capire come dev'essere una vera sinistra. Ecco, questa è la mia idea di PD ma purtroppo qui un personaggio come Blair sarebbe considerato quasi di destra. Quando parli con un inglese e gli accenni ancora al comunismo si mette a ridere. Vorrà pur dire qualcosa?
Poi ovvio, non tendere a sinistra non vuol dire che il PD debba corrispondere a quello che Rutelli definisce "cattolicesimo politico".
Se il nuovo soggetto di centrosinistra in cui io credo deve rapprsentare l’in­contro delle tradizioni riformiste italiane è inevitabile guardare al centro invece che a Ferrero e Diliberto. Un centro laico e liberale però, non quello a cui Rutelli si riferisce.

GF ha detto...

Il problema è proprio che le tradizioni riformiste italiane (dove per riformiste si intende blairiane, se vogliamo) è il grosso buco della nostra storia politica: ci sarebbe un riferimento nei governi Craxi, ma a sinistra l'ex latitante non è visto granchè bene (il che non mi vede del tutto d'accordo, peraltro).

E attenzione a non ridurre l'identità di sinistra alle questioni economiche.
Io, per esempio, sono molto più affezionato a quelle sociali e ai diritti delle minoranze: su questi punti Rutelli non mi sento molto rappresentato da Rutelli.

Nich ha detto...

Il PD dovrebbe rappresentare l'ala riformista del paese, ma purtroppo è ancora schiavo di logiche di partito antiquate e legami troppo forti con il centro "ecclesiastico" (e in questo Rutelli non mi piace). I Radicali e Di Pietro a mio avviso rappresentano un buon appiglio in questo senso ma purtroppo a Di Pietro nessuno dà una lira.