mercoledì 27 maggio 2009

La scuola, per esempio

Franceschini presta il braccio per la mia opinione riguardo alla vicenda Noemi:

«Non c'è dubbio che Berlusconi sia un imprenditore e un politico di successo, ricco, furbo e potente. Ma alle italiane e agli italiani vorrei rivolgere una semplice domanda: fareste educare i vostri figli da quest'uomo? Chi guida un Paese ha il dovere di dare il buon esempio, di trasmettere valori positivi».

Ecco, secondo me la sostanza della discussione non è questa. Chi guida un Paese ha il dovere di rispettare le istituzioni e le regole, è chiamato a fare buone leggi, a promuovere la cultura su cui si basano i suoi provvedimenti e a riaffermare i princìpi che fondano le sue convinzioni. E deve sapere che i cavoli suoi sono in buona misura inscindibili dal suo lavoro, e di riflesso sbirciabili dall'opinione pubblica.
L'argomento dell'educazione dei figli è fuori luogo e scorretto.
Per la proposta di modelli di riferimento, per la trasmissione dei "valori positivi" (e per la loro elaborazione, a monte) e per la formazione della cittadinanza, dovrebbero essere chiamate in causa altre sfere della vita pubblica, diverse dalla politica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Franceschini si è comportato in modo assurdo. La sua frase è stata davvero l’espressione di una politica vuota e senza valori. Attacca Berlusconi non politicamente, bensì personalmente. In questo modo non fa altro che aumentare pericolosamente la sua egemonia.. Per fortuna l’UDC fa un’opposizione seria e concreta, che non ha bisogno di mettere in mezzo la famiglia di Berlusconi per far sentire la propria voce. Per fortuna l’alternativa c’è, siamo noi!
Marta Romano