martedì 6 ottobre 2009

Everything in its right place

Sulla musica scritta nel decennio che sta finendo, arriva anche la rivista online Pitchfork: vincono i Radiohead con Kid A.
Già che sono un fan, scrivo due parole.
Kid A dei Radiohead viene subito dopo Ok computer, disco con cui la band ha ottenuto un grosso successo commerciale e diffusissimi plausi critici, concentrati soprattutto sul riuscitissimo tentativo di scrivere canzoni pop esplorando atmosfere, suoni e stili che col pop da classifica avevano sempre avuto poco a che fare: botte stracolma, moglie ciucca come un cavallo.
Col passare degli anni, la compresenza di questi elementi ha guadagnato al disco l'etichetta di classico, di capolavoro, di disco da avere e se non ce l'hai compralo che la musica di fine anni '90, la musica dopo che Kurt Cobain si è sparato in bocca e il brit-pop ha esaurito la spinta, è Ok Computer dei Radiohead.
Dopo questa poderosa collezione di meraviglie, dopo la decisiva svolta della loro già ottima carriera, i Radiohead hanno scritto Kid A.
Kid A, in poche parole, è una roba di cui non si capisce niente, a dispetto del titolo del brano di apertura, cioè il titolo di questo post.
Se un alieno mi dovesse chiedere cosa intendiamo noi umani per musica strana, gli passerei Kid A. Ci sono dentro influenze jazz, sonorità ambient, musica elettronica, musica minimale, gorgheggi qua e là e ancora stranezze, stranezze a piovere. Sa di artificiale, di informatico.
Esclusi i singoli, un pochino più convenzionali, ascoltare Kid A è un casino, perchè i brani sembrano eseguiti col solo scopo di sparire uno dentro all'altro, di scivolare dentro a un minestrone avanguardista ed eccentrico che basta a sè stesso.
Non è strano di per sè: è strano per una band che ha appena inginocchiato il mondo alla sua bravura, al suo essere fra le cose più importanti di un intero decennio.
A pensarci bene, Kid A, nella sua scarsa immediatezza nell'ascolto, nella sua volontaria assenza di famigliarità con le abitudini del grande pubblico, suona come il grande rifiuto di entrare a far parte del circuito dei grossi nomi della storia del rock, del mainstream dei colossi musicali. Una roba tipo: sì, ok, sappiamo scrivere Karma police, sappiamo mettere insieme canzonette che non sono canzonette ma che comunque vendono fantastiliardi di copie; siamo bravi, bravissimi, ma poi preferiamo fare altro, e lasciare il giocattolo ai primi che se lo prendono.
E' una cosa a metà fra lo snob insopportabile e il fascino senza fine dei fuoriclasse, Kid A dei Radiohead.
Qualificarlo come disco migliore del decennio, quindi, è un po' troppo, anche per un fan: tutto qui.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

carino...certo "Vivere" è tutt'altra cosa...

Nich ha detto...

Basta con sti cazzo di Radiohead, c'avete rotto i coglioni tu e quel branco di stronzi incapaci che sono!
Scherzo ovviamente. Anzi, mi faresti un cd da venti tracce massimo con il meglio del meglio (mischia tra tuoi gusti e grandi successi) dei Radiohead? Grazie.

GF ha detto...

Where do we go from now? Ok.

Anonimo ha detto...

e allora ascoltate questo e vedete se non ho ragione...

http://www.youtube.com/watch?v=cIwmKfPOdwE WHEN THE NIGHT COMES

http://www.youtube.com/watch?v=QfJSKDYKSBQ LOVE IS ALIVE

http://www.youtube.com/watch?v=QrZMivktMXE UP WHERE WE BELONG

http://www.youtube.com/watch?v=Xk0T7tss28Y SHE CAME IN THROUGHT THE BATHROOM WINDOW

http://www.youtube.com/watch?v=7xwOPTNubmw A WHITER SHADE OF PALE



Anonimo ha detto...

Errata Corridge. Ecco i Links corretti


http://www.youtube.com/watch?v=cIwmKfPOdwE
WHEN THE NIGHT COMES

http://www.youtube.com/watch?v=QfJSKDYKSBQ
LOVE IS ALIVE

http://www.youtube.com/watch?v=QrZMivktMXE
UP WHERE WE BELONG

http://www.youtube.com/watch?v=Xk0T7tss28Y
SHE CAME IN THROUGHT THE BATHROOM WINDOW

http://www.youtube.com/watch?v=7xwOPTNubmw
A WHITER SHADE OF PALE