mercoledì 21 ottobre 2009

Il piglio del rompipalle

Nel giusto tentativo di spiegare che l'Italia non è una dittatura come urlano certi tromboni là in giro, Angelo Panebianco, due giorni fa, ha scritto:

Abbiamo libere e re­golari elezioni ma una parte non esigua degli elettori dello schieramen­to sconfitto non ricono­sce la legittimità del go­verno in carica (ma la stessa cosa facevano certi elettori dell’attuale mag­gioranza quando governa­vano i loro avversari).

Nonostante la bontà della posizione sostenuta, la prima cosa che ho pensato è stata una sostanziale correzione: non erano "certi elettori", era Berlusconi.

Nessun commento: