venerdì 20 novembre 2009

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Nico, credo che la struttura tradizionale delle favole che ricordi tu (cioè lo schema di Propp) sia stato formalizzato dopo l'invenzione di molte fiabe.
Non è che -come nel teatro classico, per esempio- c'erano regole da seguire e Cappuccetto rosso le ha infrante, ma si discosta un po' dalla tendenza generale. Però immagino che ogni favola lo faccia, più o meno.
Inoltre la morale c'è, dai: i piccoli devono ascoltare quello che dicono i grandi, altrimenti mettono nella merda se stessi, e pure i grandi. Ed è perfetta per ogni epoca, visto che saranno sempre i grandi a raccontarla ai piccoli.
Poi che il cacciatore sparigli le carte ok, ma allora torniamo a obiezioni tipo: perchè dovrei seguire le regole della Bibbia se poi Dio è misericordioso e mi perdona?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

esattamente! perchè devo seguire la Bibbia se poi Dio è misericordioso e mi perdona?

Poi, in cappuccetto rosso, dipende da quanto è figlio di puttana il bambino. Se è poco figlio di puttana la vede come dici tu, se è tanto figlio di puttana la vede come "tanto poi arriva il cacciatore e risolve la situa..."

Nich ha detto...

Ma non era una bambina cappuccetto rosso?
E cmq, come dice Michela sul blog di Nico, non sempre c'è il cacciatore di turno a salvare la situazione. Ecco perchè la fiaba mette in guardia i bambini dal mancare di rispetto alle regole.

GF ha detto...

Yes, credo che Nico si riferisse al bambino destinatario della fiaba.

[Nico: perchè Dio non è solo misericordioso (Purgatorio), è anche glorioso (Paradiso) ma soprattutto, per venire al nostro caso, è anche giusto (e ti sbatte all'inferno). Per non parlare dell'invenzione del senso colpa.]