giovedì 23 settembre 2010

Downwards is the only way forward

Mi raccomando che domani sera esce Inception. Io l'ho già visto piratandolo, ma non vedo l'ora di andare al cinema per gustarlo su schermo gigante, consapevole di aver ingrassato un box office che merita ineccepibilmente cascate, diluvi, temporali e uragani di soldi.

La cosa bella di un film come Inception è che sembra pensato e realizzato con lo scopo di ricordarci che il cinema è una figata totale, che ci si possono raccontare storie con una forza che solo lì, solo con quei mezzi e solo con quelle tecniche produttive.
Poi sì, ci sono tutte le riflessioni a proposito di realtà, sogno, ricordi e desideri in una misura tale che Calderon de la Barca in confronto era un povero scemo. E ci sono ottime scene d'azione, c'è una colonna sonora impeccabile e c'è un montaggio che ti catapulta qua e là senza mai strapparti via. E c'è Leonardo DiCaprio che sparisce nel personaggio, e c'è Ellen Page che funzionerebbe anche se recitasse male. E c'è l'idea abbastanza lynchiana di legare una vicenda gigante e profonda a un semplice oggetto di valore simbolico.
Però la cosa migliore è che quando finisce, mentre sei lì a cercare di capire un finale ********* e §§§§§§§§§§, quando finisce dicevo, da qualche parte ti esce una frase tipo "Una roba così, solo al cinema la puoi vedere."
C'è un botto di roba dentro Inception, e quando scopri che Christopher Nolan ha 40 anni, sorridi pensando alle figate che ancora gli devono venire in mente.

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