lunedì 25 ottobre 2010

Per quanto voi vi sentiate eccetera

Va bene, diciamo insieme (con un punto di vista consapevolmente sbrigativo) che tutti i giornali (e telegiornali) su cui sono state pubblicate le registrazioni degli interrogatori -parlo di Avetrana, ovviamente- hanno perso un'occasione per fare un buon lavoro, e si sono resi complici di un piccolo e grande disastro mediatico e sociale, sfamando quello stesso gusto per il macabro da salone di bellezza che invece dovrebbero analizzare e combattere.
Diciamolo.
Però c'è anche da far notare, e la cosa non è affatto secondaria, che le registrazioni degli interrogatori non se le sono inventate, giornali e tg. Non le hanno trafugate nella notte assoldando una spia, e nemmeno le hanno estorte con la forza.
No, le hanno ricevute da qualcuno che lavora alla Procura di Taranto.
Le hanno ricevute da qualcuno che lavora in Magistratura. Beh, di modi per arrotondarsi lo stipendio ce ne sono senz'altro di migliori.
E' il caso di accorgersene, e magari di piantarla.

6 commenti:

gio ha detto...

Ed io l'ho pure acoltate...

GF ha detto...

No, dai.

Nich ha detto...

Gio sei un merdone se ascolti ste cose. Cmq Paolo Berlusconi è in aula di tribunale x aver passato un'intercettazione al Giornale al tempo del governo Prodi. Ad onor di cronaca.

GF ha detto...

PB è indagato per una serie di motivi tra cui la pubblicazione di un'intercettazione relativa a un'indagine coperta da segreto istruttorio.
E quell'intercettazione, come tutte le intercettazioni, è arrivata al giornale da qualcuno che lavora in magistratura.
Solita minestra, insomma.

Nich ha detto...

Già che ci sono, pongo una domanda. Ma Berlusca e i suoi servi mettono sempre in piedi sto casino che siamo troppo intercettati e così via. Poi però metà del palinsesto di mediaset fonda i suoi ascolti su fatti di cronaca e palate di intercettazioni. Non c'è della contraddizione in questo?!

GF ha detto...

Certo che c'è.
Lui però ti risponderebbe che è un editore liberale, e che non ficca il naso in quello che fanno i suoi direttori di rete. E poi ti ricorderebbe che in Italia pubblica libri di Michael Moore, Saviano e il direttore dell'Unità.
Il problema è che essere liberali è diverso dall'essere irresponsabili.