sabato 22 gennaio 2011

And who pulls the strings

Dunque ancora una volta Signorini tenta il bersaglio di sempre, spostare l'Italia delle famiglie, traslocarla da Porta a Porta e dai giornali-istituzione nel melodramma e nel rotocalco. In quel rituale del potere berlusconiano che è sempre stata l'informazione, il Signorini che trionfa in radio e in televisione e intanto dirige con successo le corazzate "TV sorrisi e canzoni" e 'Chi?', definitivamente ha seppellito Bruno Vespa, rimasto inchiodato al nove per cento. A differenza di Vespa, che è il nome del suo cane di casa, "un cane lesbo-chic", Signorini sa infatti essere spietato, impicca D'Alema con il cappio di cachemire, ridicolizza il suo rivale Vinci facendolo ballare con Belen, cult del grottesco blob, pubblica le foto in panza e braghe di chi parla male di Berlusconi che invece è ritratto come un re, inventa il gossip, addomestica il retroscena...
Ma attenzione: mentre aggiusta Rubi aggiusta anche se stesso, si impossessa mani e piedi della fase terminale del berlusconismo. Mi raccontano di un cavaliere infuriato per un servizio di "Chi?" su Italo Bocchino e di un Signorini che gli tiene testa e invita... Bocchino a Kalispera: meglio lo serve e più si libera, più si rende necessario e meno obbedisce. Insomma ha conquistato un potere che non ha più nessuno: alla Mondadori, al Giornale di Sallusti, a Mediaset, in Rai e in quel che resta del partito del Popolo della libertà e nei conseguenti, trasversali libri paga. Ma quel che Confalonieri chiamava " il gioco mozartiano di Silvio" nelle sue mani diventa farsa grottesca, il giullare sostituisce Machiavelli, sogna di diventare l'amministratore unico dello sfascio, vuole la tutela sgargiante del fallimento politico.

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