venerdì 11 gennaio 2013

- "Io sto parlando con te: sembri un delegato del Movimento 5 stelle." - "Sono un candidato di Casa Pound Italia."

Game, set, match.

9 commenti:

david ha detto...

Giorgio,
volevo proporti un mio pensiero dato anche che nessuno spende una parola sull'argomento : insomma, proviamo ad interrogandoci un attimo sul significato pratico di quel 'essere antifascista'. Non intendo certo un esercizio squisitamente analitico pero' insomma, le parole sono importanti. Cioe' : chi come me o come te rispnderebbe ' io si', sono antifascista', cosa fa nel quotidiano affinche' non sia solo retorica ? Dove colloca la sua trincea ?

Probabilmente anche tu ritieni una perdita di tempo il confronto 'dialettico' nelle manifestazioni rossi contro neri. Francamente mi preoccupa piu' cosa il giovane fascista combinera' in futuro, quando "mettera' la testa a posto" legandosi a famiglia e mutuo per il resto dei suoi giorni. Da allora niente piu' grilli per la testa: votera' il B. di turno come sceglie la pasta al supermercato.

Un indirizzo piu' moderato prevede la formula: "coi fascisti non ci parlo". Ora, i fascisti sono antipatici, su questo non vi e' dubbio. Probabilmente e' una malattia che si contrae da piccoli. Facendo pero' sfoggio di presunzione ritengo possano essere educati. Come ? Vediamo come:

1. evitare le randellate. (Per la serie: non assumiamo per esempio alla lettera quanto Allen afferma in "Manhattan"..)

2. applicare il "non condivido, ma difendero' il tuo diritto affinche' tu possa esprimere le tue idee"

3. tentare il dialogo. Non si sa mai che il giovane suddetto possa vaticinare una sorte diversa dall'infausto trittico: famiglia, mutuo, vota-una-volta-ogni-cinque-anni-e-stai-zitto.

Tale paradigma corrisponde al mio ideale dell'essere antifascista, altrimenti mi parrebbe un'espressione priva di contenuto. In tal senso l'm5s mostra grande maturita' nell'ascoltare senza preconcetti sebbene all'inizio possa apparire destabilizzante. La stessa maturita' che si mostra ogni qualvolta si apre la porta a questuanti vari, la maturita' di chi formula le proprie convinzioni come risultato di un ragionamento e non di una scelta tra varie liturgie.

L'm5s come il pd vogliono il bene dell'Italia, spero in parlamento possano dialogare, ciononostante l'errore statistico di impresentabili e/o deficienti nelle due liste e' inevitabile, ancora spero possa essere tale errore ridotto al minimo. Io votero' per il primo perche', tra l'altro, sugli impresentabili ha lavorato bene. Resta poi materia di dibattito se sia piu' impresentabile un fascista sedicente o un legato alla mafia.


PS. Accantonando per il momento la mia personale sofferenza per delega etc., alle prossime elezioni voterei con convinzione anche per Monti ed Ingroia, nonostante coloro che rispettivamente si portano dietro. Percio': astenenti cercasi.

david ha detto...

Ma si'! E' geniale ! perdona l'entusiasmo ma credo proprio che per ovviare all'umiliazione dell'uno-vota-per-uno cosi' come allo squadrismo dei sondaggi una possibile soluzione consista nel votare per tanti ! Se si potesse integrare su un buon numero di partecipanti sarebbe un bell'esempio di situazionismo ! Percio' e' deciso, votero': m5s-Monti-Ingroia, per Monti posso deviare i miei, Romolo poi uno che vota Ingroia al posto mio me lo trova.

GF ha detto...

Io coi fascisti ci parlerei senza problemi (ci ho parlato senza problemi) e cercherei di convincerli che stanno dalla parte sbagliata, la più sbagliata della storia italiana. Così come loro cercano di convincere me che mi sbaglio. Non c'è niente di male.
Mi hanno fatto sempre cagare slogan come "L'unico fascista buono è quello morto", penso che siano manifestazioni di pensieri -ding!- fascisti.

Non m'interessa nemmeno più di tanto analizzare il M5S alla luce di questa cosa: ho visto il filmato, ho pensato ci fosse dentro una notizia -e un'ulteriore conferma dei miei scetticismi sul movimento- e l'ho messo qui. Se nella lista di Grillo (che alla fine si candida, dopo aver detto di non volerlo fare: niente di male se uno cambia idea su una cosa così importante, che lo faccia lui è però molto rivelatore della differenza fra scrivere contenuti integerrimi e indignati su un blog e fare politica nel mondo vero) ci saranno esponenti di Casa Pound -cosa su cui personalmente dubito molto- gli elettori ne prenderanno atto e trarranno le conseguenze che vorranno. Si tratta di democrazia: quella che a Casa Pound piace così poco.

david ha detto...

Che il fascista sbaglia pero', a rigore, non lo puoi dimostrare, convieni? percio' eviterei di dire noi siamo i buoni, loro i cattivi. Sono altro, un altro che a me non piace ma che non guadagnerei nulla a portare sulle mie posizioni. Sarebbe inoltre come voler disseccare il mare: se
immaginiamo il pensiero come una distribuzione matematica, ebbene tale distribuzione ha bisogno delle posizione estreme tendendenti asintoticamente a zero.

Il punto che mi interessa e' un altro. Non e' tanto la conclusione che mi interessa bensi' il processo che la determina, come ognuno sceglie il compagno o la compagna non per le posizioni assunte o per quante cose conosce ma perche' affascinato da come l'altro pensa, in fondo la bellezza sta tutta li'.

Ritornando al fascista riterrei insomma piu' importante non cambiare le sue opinioni quanto il modus operandi per ottenerle, questo al fine di evitare l'omologazione, ecco: il grigiore del supermecato. Il grigiore del sumermercato mi spaventa molto e personalmente lo ritengo il peggiore dei fascismi. Pensa al manifesto dei provos che hanno contribuito a rendere piu' interessante il paese in cui vivi: "piromani, giocolieri, fascisti e antifascisti, comunisti e anticomunisti, studenti a spasso..".

GF ha detto...

Il criterio della dimostrazione mi sembra fuori luogo: la politica non è una scienza pura, perché preoccuparsi di dimostrare? Si possono però offrire argomentazioni, dati e punti di vista logici e persuasivi. Fare esercizio di relativismo culturale anche rispetto al fascismo mi sembra un po' anacronistico. Sei a un passo dalle "logiche" di Roberto Fiore quando va in Tv per parlare di Forza Nuova. C'è differenza fra essere aperti a più di un'idea ed essere aperti a tutte le idee. E come ho scritto qui sopra nello spazio dei commenti, c'è differenza fra rispettare tutte le persone (principio intangibile) e rispettare tutte le idee (cretinata bella e buona).
Come fai a dire che non guadagneresti nulla a portare un fascista sulle tue posizioni? Ci guadagneresti una comunità con un fascista in meno e una persona con cui sei d'accordo in più.

Comunque il dibattito mi sembra un po' forzato e condizionato da un pezzo secondario di campagna elettorale, data l'effettiva e scarsissima rilevanza dei neo-fascisti in Italia. Un po' come quando nel 2008 ci siamo rimessi a discutere l'aborto per via della lista di Ferrara. Un non-tema che diventa un tema.

david ha detto...

Si', credo tu abbia ragione, in fondo e' un non tema. Soltanto che per fascisti come per leghisti avverto un'attrazione 'pasoliniana', se mi passi l'espressione.
Certo non tutti escono da "una vita violenta" pero' e' vero che la maggior parte non proviene mica dalla buona borghesia. Quest'ultima mi pare sia ben rappresentata dal pd+sel tanto che arriva persino ad essere 'endorsata' da confindustria. Insomma giungo cosi' ad un paradosso drammatico, se si ragiona in termini di partiti : i lego-fascisti stanno ai pds come la classe dominata sta alla classe dominante, e io avverto l'obbligo morale di stare con i primi.

Proprio su tale paradosso ho riflettuto un po', magari le conclusioni non sono granche' ma ho riflettuto. Ritengo che i partiti propongano una proiezione in direzione contraria rispetto all'espressione artistica. Prendi per esempio le opere di Cattelan che trattano temi i vari fascismi etc., tabu' in politica e che invece necessiterebbero una continua ruminazione per evitare il ritorno di 'ricerontiti' (Ionesco) varie. Allora, se fai inginocchaire un Hitler o ancor piu' se esponi un braccio teso di fronte alla borsa, bhe' difficilmente uno non arriva ad interrogarsi sul punto di fuga, dal dito indicato.

E poi prendi quella geniale intuizione del papa colpito da meteorite. Ne serbavo un'immagine sulla scrivania e l'ho dovuta rimuovere per il troppo ridere. Ecco, la politica dovrebbe anche coltivare il gusto del 'dada' una volta ogni tanto.

david ha detto...

Poi scusa con scienza pura immagino tu voglia intendere scienza esatta, giusto ?
Che poi quali siano 'esattamente' tali scienze esatte non vi e' mica certezza. Ricordo anni fa ad esempio un mio professore di chimica teorica che sosteneva che secondo Kant, per esempio, la chimica non e' una scienza esatta. Pero' non so in quale testo lo dica.

GF ha detto...

Sì, esatta. Però a quanto ne so ai tempi di Kant -più o meno coevo di Lavoisier- la chimica non era molto progredita come scienza. Questo non può aver influenzato l'opinione di Kant?

david ha detto...

Buongiorno,
Ottima osservazione, pero' no, la ragione sta nel fatto che in chimica non si puo' partire carta e penna da zero ed erigere un principio. Diciamo che la tua osservazione potrebbe valere piu' nell' ambito biochimico della chimica, cioe' un sistema asimmetrico, cioe' meno misurabile. Comunque tocchi un punto molto sensibile del dibattito scientifico attuale, perche' se consideri il principio di indeterminazione introdotto in seguito, ebbene il sistema in questione non e' piu' misurabile nella sua accezione classica (galileana). Quindi, volendo, anche la fisica potrebbe considersi sotto certi aspetti non esatta? Beh diciamo che la costante di Planck salva un po' le cose, altrimenti resterebbe solo la matematica. Poi 'esatto' e' legato ad 'errore'. La potenza di calcolo dei calcolatori cresce in maniera esponenziale: allora puo' essere che l'errore di un determinato calcolo diventi minore dell'errore statistico, e quindi un metodo diventa esatto ( questo proviene dalla mia tesi di dottorato sui metodi Monte Carlo). Immagina dunque le implicazioni in sociologia... pero' scusa come al solito ti ho condotto fuori tema.