lunedì 14 settembre 2009
Norman Borlaug
Rivoluzione verde è un termine usato per descrivere un vertiginoso boom della produttività agricola nel mondo in via di sviluppo tra il 1960 e il 1990. Durante questi decenni, in molte regioni del mondo, e specialmente in Asia e in America latina, il raccolto dei cereali più importanti (riso, grano e mais) è più che raddoppiato.
Lo scienziato che per primo studiò e sperimentò le tecniche necessarie alla concretizzazione di questi nuovi processi produttivi è morto l'altro ieri a Dallas.
(La prima volta che ho sentito parlare di Borlaug, è stata in una puntata di The West Wing. Qui ho trovato la sequenza, purtroppo non in italiano.)
Lo scienziato che per primo studiò e sperimentò le tecniche necessarie alla concretizzazione di questi nuovi processi produttivi è morto l'altro ieri a Dallas.
(La prima volta che ho sentito parlare di Borlaug, è stata in una puntata di The West Wing. Qui ho trovato la sequenza, purtroppo non in italiano.)
Non facciamo scherzi
Quest'articolo del NYT inizia così, maledizione:
Si trattava di una sola riga nel programma elettorale, e difficilmente sembrava la più significativa o controversa. Da candidato alla presidenza, Barack Obama ha detto che avrebbe "stabilito un nuovo programma di assicurazione pubblica" a fianco di quelle private. Quella proposta ha preso vita da sola, ma ora sembra morire, vittima di un'inefficace strategia della Casa Bianca, del fallimento del presidente di discutere appassionatamente della public option e di una dura opposizione del settore assicurativo e dell'industria sanitaria.
Scontro dei due mondi
Lo leggo con ritardo, ma escluso un finale imprevedibilmente zuccheroso per uno come lui, il pezzo di Sgarbi in ricordo di Mike Bongiorno -e della loro famosa litigata- mi sembra molto bello.
Conservare in luogo fresco e asciutto
Del più interessante politico italiano degli ultimi mesi, cioè di Gianfranco Fini, penso una cosa piuttosto semplice: sta dicendo cose sensate, che gran parte degli italiani (di qua e di là dal Cav) pensa e condivide, e che gran parte della destra (e della sinistra) europea considera principi della propria attività politica.
Insomma, visto come siamo messi a destra in Italia, finchè dura grazie al cielo.
Insomma, visto come siamo messi a destra in Italia, finchè dura grazie al cielo.
venerdì 11 settembre 2009
Questi anni zero
Rinnovando il tic delle classifiche di fine anno, e contemporaneamente anticipandolo, qui chiedono pareri musicali sul decennio appena trascorso. Tre canzoni straniere, tre italiane; tre dischi stranieri, tre italiani.
You might have laughed if I told you
Oggi, sono otto anni secchi dall'undicisettembre.
Di conseguenza, sono sette anni secchi che ci beviamo pessimi servizi melassosi al telegiornale, rimasticati da qualche voce pseudocommossa e retorica, accompagnata -qui sta il nocciolo- da qualche lagnaccia pessima, o, peggio ancora, da ImaginediJohnLennon.
Siccome non scopro chissà cosa dicendo che l'undicisettembre è per la mia generazione quello che
La morte di Kennedy
Lo sbarco sulla Luna
La morte di Aldo Moro
sono stati per la generazione precedente, cioè un evento tanto gigante e condiviso che se ne parla mettendolo in riferimento a quello che si stava facendo nei minuti in cui si scopriva che era avvenuto, ho a cuore che lo si racconti bene.
E allora, cari telegiornali (lo so che non siete delle persone reali, ma ci capiamo comunque, no?) dato che il testo della canzone non se lo fila nessuno, e che comunque il testo di ImaginediJohnLennon c'entra coi disastri di quel giorno quanto Martin Lutero coi Duran Duran, se ci date i R.E.M. con Leaving New York, o Stevie Wonder con Pastime Paradise, o Safari di Jovanotti, o qualsiasi altra cosa non abbia il sapore di essere preparata solo per gabolare chi ha una cultura musicale inferiore a quella di mia nonna in carriola, noi siamo un poco più sereni.
Felici no. Per quello ci vuole il gol di Grosso ai tedeschi. White Stripes o meno.
Di conseguenza, sono sette anni secchi che ci beviamo pessimi servizi melassosi al telegiornale, rimasticati da qualche voce pseudocommossa e retorica, accompagnata -qui sta il nocciolo- da qualche lagnaccia pessima, o, peggio ancora, da ImaginediJohnLennon.
Siccome non scopro chissà cosa dicendo che l'undicisettembre è per la mia generazione quello che
La morte di Kennedy
Lo sbarco sulla Luna
La morte di Aldo Moro
sono stati per la generazione precedente, cioè un evento tanto gigante e condiviso che se ne parla mettendolo in riferimento a quello che si stava facendo nei minuti in cui si scopriva che era avvenuto, ho a cuore che lo si racconti bene.
E allora, cari telegiornali (lo so che non siete delle persone reali, ma ci capiamo comunque, no?) dato che il testo della canzone non se lo fila nessuno, e che comunque il testo di ImaginediJohnLennon c'entra coi disastri di quel giorno quanto Martin Lutero coi Duran Duran, se ci date i R.E.M. con Leaving New York, o Stevie Wonder con Pastime Paradise, o Safari di Jovanotti, o qualsiasi altra cosa non abbia il sapore di essere preparata solo per gabolare chi ha una cultura musicale inferiore a quella di mia nonna in carriola, noi siamo un poco più sereni.
Felici no. Per quello ci vuole il gol di Grosso ai tedeschi. White Stripes o meno.
giovedì 10 settembre 2009
Well, he went south, with a case of survival
Coincidenze, forse: tempo fa, Nico mi diceva che a Wired americano si erano inventati un gioco bizzarro. Si trattava di organizzare una caccia all'uomo programmata, che come oggetto di ricerca aveva un collaboratore della rivista.
Dove diavolo fosse sto tizio, non lo sapeva nessuno.
Premio per chi lo scovava: 5000 dollari.
Coincidenze, forse: proprio nei giorni in cui Nico inaugura una sezione del blog dedicata a personaggi spariti dalla circolazione, leggo che l'hanno trovato, quel giornalista.
Stava ordinando una pizza senza glutine, a New Orleans.
Dove diavolo fosse sto tizio, non lo sapeva nessuno.
Premio per chi lo scovava: 5000 dollari.
Coincidenze, forse: proprio nei giorni in cui Nico inaugura una sezione del blog dedicata a personaggi spariti dalla circolazione, leggo che l'hanno trovato, quel giornalista.
Stava ordinando una pizza senza glutine, a New Orleans.
Sick of it all
Mi accorgo un po' in ritardo di aver pubblicato un post leggermente diverso da quello che avevo salvato. Ora ho corretto, ora ha più senso:

Allora.
Nel suo discorso di stanotte, Obama è andato bene, a quel che ho capito leggendo in giro. Fra le cose che ho letto, il commento più sintetico ed efficace è questo, una specie di categorizzazione del discorso nelle sue parti. Ne traduco una parte qui sotto:
- Conciliante: Voi repubblicani volete parlare di quel che non va nella riforma? Sentiamo le vostre idee.
- Duro: Quando dite bugie, noi vi smaschereremo.
- Chiarificatore: Per la prima volta, ho avuto la sensazione di percepire un' "idea più grande" dietro il progetto di Obama.
- Quadro allargato: Il soliloquio sul ruolo del governo alla fine del discorso, incluso il riferimento alla storia del contratto sociale di Social Security e Medicare. (Assicurazioni pubbliche)
- Emozionale: Quando si è preparato per la fine, ho temuto che avrebbe raccontato la storia di tutti i Lenny Skutnik (eroe americano). Invece, ha raccontato quella di Ted Kennedy, con allusioni dirette agli amici repubblicani del defunto senatore.
Nel suo discorso di stanotte, Obama è andato bene, a quel che ho capito leggendo in giro. Fra le cose che ho letto, il commento più sintetico ed efficace è questo, una specie di categorizzazione del discorso nelle sue parti. Ne traduco una parte qui sotto:
- Conciliante: Voi repubblicani volete parlare di quel che non va nella riforma? Sentiamo le vostre idee.
- Duro: Quando dite bugie, noi vi smaschereremo.
- Chiarificatore: Per la prima volta, ho avuto la sensazione di percepire un' "idea più grande" dietro il progetto di Obama.
- Quadro allargato: Il soliloquio sul ruolo del governo alla fine del discorso, incluso il riferimento alla storia del contratto sociale di Social Security e Medicare. (Assicurazioni pubbliche)
- Emozionale: Quando si è preparato per la fine, ho temuto che avrebbe raccontato la storia di tutti i Lenny Skutnik (eroe americano). Invece, ha raccontato quella di Ted Kennedy, con allusioni dirette agli amici repubblicani del defunto senatore.
Un altro commento che ho letto è qui.
Si dice che "... siccome il piano (il cui costo complessivo gira intorno ai 900 miliardi di dollari) non è sufficiente a garantire a ogni americano l'accesso a un'assicurazione sanitaria, è inclusa un'esenzione per cittadini che stipulano un'assicurazione che non riescono a sostenere. Non si può scegliere quel che non ci si può permettere. Se Obama non ha creato il piano perfetto, ha creato qualcosa che probabilmente è più imponente: un piano che effettivamente potrebbe passare. Quel piano potrebbe non fare abbastanza per cambiare il sistema sanitario, e potrebbe non spendere abbastanza per proteggere tutti. [...] Il piano assicurerà 30 milioni di americani e ne proteggerà decine di milioni in più dalla discriminazione degli assicuratori, bancarotta medica (debiti contratti per costi di cura che i pazienti non riescono a sostenere) e recessione. Porterà più concorrenza al mercato delle assicurazioni, e più vantaggi alla disciplina medica. Potrebbe non essere perfezione, ma è un miglioramento. Ed è ottenibile."
Un'ultima cosa, ancora.
Come fatto notare da Christian Rocca, Obama non ha citato i soliti 47 milioni di americani privi di assicurazione, ma si è limitato a dire "più di 30 milioni". Qui, ho capito il perchè: No, 17 milioni di persone non hanno trovato un'assicurazione lo scorso mese. La cifra sistemata è parte dello sforzo della Casa Bianaca a distanziarsi dalle dichiarazioni secondo cui la riforma della sanità coprirà anche gli immigrati irregolari. Secondo un censimento, dei 47 milioni di non assicurati, circa 10 sono proprio gli irregolari. Dai cinque ai sette milioni, invece, sono i cittadini che potrebbere passare a Medicaid ma non l'hanno fatto.
Insomma, per tirare le fila e per schematizzare il tutto, la ciccia della questione ruota attorno alla proposta della public option. In sintesi, si tratta di un intervento federale nel mercato (complicatissimo e mastodontico) delle assicurazioni sanitarie, destinato però esclusivamente a chi è totalmente privo di assicurazione. Il pubblico diventa un elemento che compete nel mercato, riempiendo un buco lasciato dal privato.
Nel discorso, Obama ha ribadito la sua inclinazione a portarla fino in fondo, sta public option.
Se la molla, le critiche hanno un argomento determinante, i simpatizzanti un po' s'incacchiano e lui si mostra deboluccio.
Se tiene duro su quella, porta a casa una riforma sostanziale, un progresso nella vita di molti americani e scrive una paginetta di storia americana in bella copia.
mercoledì 9 settembre 2009
Tagliando corto
Quest'estate, ho aiutato un ragazzino a preparare gli esami di terza media (uscito con 7); ho passato quattro settimane in un centro estivo a correre dietro a ragazzini delle elementari; sono andato una dozzina di giorni in California con qualche amico; ho passato altre due settimane correndo dietro ai ragazzini di cui dicevo prima; ho smontato una piscina da giardino grande quanto il vagone di un treno e sono andato a Marina di Massa per qualche giorno con altri ragazzini.
Nel frattempo, leggevo uno stupendo libro sul Mississippi, curavo le overdose di socialità con sanissime botte di sociopatico isolamento, dormivo poco e, come avrete capito, ascoltavo Civilian Ways dei Rancid un numero vergognoso di volte.
Nel frattempo, leggevo uno stupendo libro sul Mississippi, curavo le overdose di socialità con sanissime botte di sociopatico isolamento, dormivo poco e, come avrete capito, ascoltavo Civilian Ways dei Rancid un numero vergognoso di volte.
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