Gli Arcade Fire hanno vinto lo UK Video Music Awards con il video di The Suburbs, girato da quel genietto di SPike Jonze. Niente di clamoroso, un premio come gli altri. Si tratta però di una buona scusa per risentirsi il pezzo e rivedersi il clip, entrambi splendidi:
mercoledì 9 novembre 2011
martedì 8 novembre 2011
Harry was a rich young man who would become a priest
Tutto il giorno che ascolto Transformer di Lou Reed nell'edizione arricchita dalle versioni demo di Hangin' Round e Perfect Day. E di Hangin' Round, non so se preferisco il mordente blues della versione ufficiale o lo scazzo acustico del demo.
lunedì 7 novembre 2011
Buona
Letta qui, a proposito del passaggio di Gabriella Carlucci all'UDC. Io copincollo la citazione più fedele all'originale. Volendo stare all'interpretazione che ironizza sullo status d'intellettuale di Carlucci, i topi potrebbero essere Fini e i suoi irrilevanti fedelissimi. Quanto alle puttane, lasciamo perdere:
In una nave che affonda gl'intellettuali sono i primi a fuggire subito dopo i topi e molto prima delle puttane. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
"Travaglio, guarda che gli asini non volano" "Bella forza: lo dici perché sei d'accordo con l'asino"
Marco Travaglio, ex dipendente di Berlusconi e cittadino condannato da svariati tribunali della repubblica, ha scritto il solito articolo che camuffa opinioni personali sotto la forma di fatti oggettivi, pieno di insinuazioni e deformazioni e di quella sua premiata retorica in stile spostatevi voi, che c'ho tanta verità in tasca che fra un po' mi spacca i pantaloni.
L'interessato era Giorgio Gori, l'imprenditore italiano che ultimamente ha legato il suo nome all'attività politica di Matteo Renzi.
L'interessato era Giorgio Gori, l'imprenditore italiano che ultimamente ha legato il suo nome all'attività politica di Matteo Renzi.
Giorgio Gori ha risposto in modo molto argomentato alle falsità scritte dal giornalista di Torino. Travaglio ha risposto cose che voi umani.
venerdì 4 novembre 2011
giovedì 3 novembre 2011
mercoledì 2 novembre 2011
Qualcosa che è stato inventato molto tempo fa da persone intelligenti
Quando si chiacchiera di storia, di elezioni e di democrazia, insomma di cose gigantesche e complicatissime come molte altre, può capitare che a un certo punto un interlocutore se ne esca con una delle più grosse banalità ricorrenti nell'ambito di discussione. La può esprimere con toni diversi, ma lo fa quasi sempre con l'intenzione dichiarata (e teoricamente assai legittima) di criticare certi meccanismi democratici.
Spesso, ottiene due risultati congruenti: scardinare la minchia agli interlocutori e mandare in vacca la discussione stessa.
Spesso, ottiene due risultati congruenti: scardinare la minchia agli interlocutori e mandare in vacca la discussione stessa.
Alla fine anche Hitler ha vinto le elezioni democraticamente.
Come molte altre battutine di questo tipo, l'efficacia dell'affermazione si concentra nella trasformazione di un concetto articolato e multiforme in uno slogan pubblicitario. Millenni di pensiero e prassi risvoltate in una frasetta buona per vendere fette biscottate. Ma è una battutina veicolata da una frasetta, appunto, e l'idea di democrazia che sottintende circoscrive quintalate di sfumature in una secchiata di vernice che passano sotto la formula "suffragio universale". Quello che s'impara fin dalle lezioni di educazione civica alle medie, però, è che il suffragio universale è una condizione necessaria dei regimi democratici. Non l'unica, non la principale: si accompagna infatti ad altri principi paritetici (Va bene. Ok. Ho scritto "paritetici": chiudo il blog) quali libertà di pensiero e di stampa, autonomia dell'individuo, valore della persona, diritti civili e politici dei cittadini, eguaglianza di fronte alla legge e altri ancora.
Che Hitler fece dare alle fiamme il parlamento tedesco una settimana prima di votare e poi a mezzo stampa scaricò la colpa sui comunisti, che Goebbels progettò una campagna elettorale caratterizzata da minacce e pestaggi senza quartiere, che in molte circoscrizioni della Prussia le SS controllassero i voti direttamente nelle urne, che questi ed altri scempi profondamente antidemocratici siano documentati e acclarati storicamente, beh, non importa: è più importante darsi un tono e fare la battutina.
Che Hitler fece dare alle fiamme il parlamento tedesco una settimana prima di votare e poi a mezzo stampa scaricò la colpa sui comunisti, che Goebbels progettò una campagna elettorale caratterizzata da minacce e pestaggi senza quartiere, che in molte circoscrizioni della Prussia le SS controllassero i voti direttamente nelle urne, che questi ed altri scempi profondamente antidemocratici siano documentati e acclarati storicamente, beh, non importa: è più importante darsi un tono e fare la battutina.
Ma comunque: è molto facile, quando viene comodo, trasformare la democrazia in un vaso vuoto dentro cui stanno solo le preferenze degli elettori. Ed è molto facile anche l'operazione inversa: denunciare posizioni e istanze antidemocratiche ogni volta in cui si esprimono opinioni scettiche sulla pertinenza elettorale di temi particolari e complessi.
L'ha fatto Alessandro Gilioli in questo post, dimenticandosi per esempio che la popolazione greca ha espresso democraticamente la sua volontà il 4 ottobre 2009, quando ha eletto il parlamento oggi in carica, delegando ai suoi membri la rappresentanza politica e, fra le altre cose, le decisioni da prendere in materia di politica economica e finanziaria.
Questo meccanismo, lo sanno pure i sassi, si fonda sulle logiche di un criterio generale molto saggio: la consapevolezza per cui le scelte su questioni fondamentali e tecniche devono essere fatte alla luce di conoscenze specializzate e competenze comprovate; conoscenze e competenze che un'intera popolazione, in quanto intera e in quanto popolazione, non può avere a disposizione.
Sul referendum in Grecia, c'è questo post che mette insieme qualche riflessione interessante.
Questo meccanismo, lo sanno pure i sassi, si fonda sulle logiche di un criterio generale molto saggio: la consapevolezza per cui le scelte su questioni fondamentali e tecniche devono essere fatte alla luce di conoscenze specializzate e competenze comprovate; conoscenze e competenze che un'intera popolazione, in quanto intera e in quanto popolazione, non può avere a disposizione.
Sul referendum in Grecia, c'è questo post che mette insieme qualche riflessione interessante.
I read the news today, oh boy, about a lucky man who made the grade
Ho controllato sul calendario: era un sabato. Il 24 luglio dell'anno scorso, ero molto probabilmente in camera mia a dormire per riprendermi dalla settimana di rincorse a bambini frequentanti il centro estivo. Mentre io stavo orizzontale e privo di sensi, nel resto del mondo succedeva una cosa molto interessante. La raccontano e pubblicano quelli del Post, al solito.
Ps: o forse ero in piscina a Milano per il compleanno di un'amica. Vai a sapere.
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