lunedì 30 giugno 2008

Facile facile/2

E sì, per risultare noioso, per riciclare un'opinione sentita al tg durante un servizio sandwich e per un flebile gusto di provocazione, mi sento di dire che oggi Antonio Di Pietro è il migliore alleato di Silvio Berlusconi.

domenica 29 giugno 2008

Facile facile

Si sa. Tutti lo sanno, perchè si sa. Io lo ribadisco, come incipit.
Il bello -e il brutto- della rete è che permette a chiunque di dire la sua spendendo zero e parlando a tutti. Seduti davanti al monitor dei perfetti signor nessuno criticano e celebrano, ammirano e sfanculano a piacimento praticamente chiunque. O, almeno, lo possono fare.
Poi, spesso, a praticamente chiunque viene da chiedere ai perfetti signor nessuno: "Ma tu chi sei, eh? Che hai fatto di così importante?"
Nulla, sono un signor nessuno.
Ed è per questo che qui, seduto davanti alla mia tastiera posso liberamente pensare, scrivere e pubblicare che -occhio al titolo- questo editoriale di Eugenio Scalfari è una trombonata insopportabile, che mai si direbbe essere stata scritta da uno che fa il giornalista da cinquant'anni e passa.

E non vuole vendere Lampard

Leggo da un sito di interisti linkato qui a destra, che Abramovich ha perso per un soffio all'asta un quadro di Monet, battuto a più di 40 milioni di sterline.

La zona

Bellissima la sequenza iniziale, azzeccata la geografia, appassionante l'intreccio che unisce ed allontana i personaggi. Mi ha ricordato un po' Traffic per lo stile narrativo (zero riempitivi e una regia che talvolta parla più degli attori) e un po' le tonnellate di carta stampata circa la questione immigrati, sicurezza, ronde, forca e integrazione.
By the way, nonostante un contenuto poco adatto al fastidioso caldo di un primo pomeriggio domenicale, una fama ridotta ai circuiti dei festival fighetti e una locandina degna di una soap opera di quart'ordine, mi sembra che La Zona sia un grande film, riuscito in ogni sua parte.

lunedì 23 giugno 2008

Anormali evoluzioni di un paese normale

Ai mondiali del 1970 abbiamo giocato e vinto una delle più leggendarie partite di calcio di sempre, e dopo quarantacinque minuti giocati alla pari abbiamo perso la finale contro quella che è considerata la più grande squadra di calcio di ogni epoca. In quella nazionale azzurra giocavano dei veri e proprio colossi della nostra storia calcistica. Gente come Albertosi, Burgnich, Facchetti, Rivera, Mazzola, Riva, Boninsegna.
Agli Europei del 2008 abbiamo giocato più male che bene, e siamo stati eliminati da una squadra buona, forse più che buona, ma a livello di altre mille squadre.
Dopo i mondiali del '70 quelli sono stati presi a pomodori in faccia, dopo gli europei del 2008 questi sono stati applauditi.

C'è chi pod e chi non pod, I shuffle

Sarà una specie di karma appleiano, ma ho vinto un iPod shuffle. Mille Grazie a Gio ed al team Wi-map.

Up with Guus

Pronostico cannato, n'altra volta.
I rigori non sono una lotteria: semplicemente, chi li tira meglio passa. Prendersela con la sfortuna è un business che lascio a Gazzetta e compagnia.
Donadoni, di fatto, meglio di Sacchi e Trapattoni, agli Europei. Poi si discute una vita, ma il dato è irreversibile.
Gioco, poco, come quasi sempre. Sono mancati diversi titolari che due anni fa sono stati determinanti (Cannavaro, Materazzi, Pirlo ma anche Zambrotta e Gattuso) e i nuovi tranne Chiellini (cioè Aquilani, Cassano, Di Natale) hanno deluso. Al gruppo dei campioni del mondo sono mancati gli spunti dei singoli, come lo splendido assist di Pirlo per Grosso contro i wurstel. Come il partitone di Zambrotta contro l'Ucraina, come le furbate di Grosso contro l'Australia e di Materazzi contro la Francia.
Certo, Nich: è mancata la spregiudicatezza di Lippi che, sempre contro i wurstel, dopo 90 minuti giocati alla pari ha buttato dentro tre punte e nei supplementari li ha schiacciati là in fondo. Tipo metti Di Natale ma lasci Cassano e togli Aquilani, timido, inutile e trascurato dai compagni. Ma il gioco è un'altra cosa, e in Germania se ne è visto poco. Più che stasera, yes, ma comunque poco.

sabato 21 giugno 2008

Tanto per

Auguri a Nich.

Opporre con lentezza, make your own kind of music -post lungo-

Da quelli che hanno vinto mi aspettavo poco e a quelli che hanno perso voglio molto più bene, quindi parlo dei secondi e delle loro mosse.
Riassunto delle puntate precedenti: le ultime elezioni politiche "normalizzano" il Parlamento, ne sfoltiscono notevolmente il numero di partiti rappresentati; tagliano diversi estremismi e avvicinano l'assemblea italiana a quelle del resto d'Europa. Governo ombra e clima disteso, con diplomazie e segnali di trasparenza e collaborazione. Travaglio parla di inciucio, quindi siamo sulla strada giusta.

Insomma, cari democratici.
1) Se vogliamo diventare un paese normale (copyright Massimo d'Alema), c'è da agire come persone normali. Quindi, se dopo 14 anni di politica attiva e 6 di governo il Cav continua a dire che nella magistratura ci sono fazioni aggressive e persecutorie nei suoi confronti, indignarsi non serve. Rispondere non serve. Seppellite tutto con una risata, fate spallucce. Spernacchiate, piuttosto. Questo non a termine di una riflessione cinica, ma a principio di un'idea semplice: certe cazzate, se le inserisci in un dibattito serio, le nobiliti e fai loro un piacere. Allora silenzio, no hay banda, è tutto registrato. (Lo so, non è facile, però proviamoci)
2) Quando si viene eletti, quando la democrazia gira, quando i cittadini votano e i politici vanno in Parlamento, in Parlamento restano. Almeno finchè sono in carica, ci restano. Io ho votato Pd alla Camera e quando l'ho fatto non ho mai preso in considerazione l'eventualità di una vostra uscita per protesta dall'aula. E che cazzo, chi viene eletto sta in parlamento. Sempre. E sempre è uno di quei vocaboli non soggetto ad interpretazioni. E' un po' come l'immagine del comandante che non abbandona la nave. Non si esce dal Parlamento. Mai. E mai è come sempre, solo che significa il contrario. (Un clap alla Bonino, difatti)
3) La giustizia italiana, diciamocelo con tono disfattista da bancone del bar, è una cosa da manicomio. Io mi interesso molto di questo capitolo della politica, quindi un minimo di nozione di causa ce l'ho. Non c'è da stuccare le pareti, c'è da buttare giù il muro e tirarlo su da capo. Lo dicono tanto, lo dicono in tanti: c'è bisogno di quella che là fuori definite "una riforma strutturale ed articolata".
4) Ecco, e perchè al posto di dire questo ve la prendete per i processi fermati del Cav e di Dell'Utri? Mi spiego: la cosa di bloccare tutti quei processi è una roba piuttosto ridicola e inutile. Il csm dice che è contro la costituzione, e magari ha anche ragione. E però, come misura collaterale ad un più grande progetto di riforma seria e garantista, la possiamo anche ingoiare a occhi chiusi e naso tappato. (Sempre che la corte costituzionale sia d'accordo, for heaven's sake)
5) Ma il punto è che di un progetto serio non si è nemmeno parlato, e che qui siamo ancora a prendercela con le leggi ad personam. Quindi non si ingoia, si respinge al mittente argomentando.
6) Non che le leggi ad personam siano state una bufala, anzi. Come diceva Luttazzi del Cav qualche anno fa, non si è mai visto un innocente darsi tanta pena per farla franca. Ma io mi sono rotto di vedervi incazzare soprattutto per quelle cose. Quel ruolo lì lasciamolo a Di Pietro e ai suoi, che ci tengono tanto.
7) Respingere al mittente, argomentando. Toccherebbe a voi.

The times, they are-a-changing/2

Ieri sera a Rivolta d'Adda c'erano caroselli di tifosi turchi in festeggiamento della vittoria sulla Croazia.