venerdì 26 settembre 2008

Cercare di dire quasi la stessa cosa

Essenzialmente, è una cosa di abitudine. Abitudine, ritorno di utilità al sottoscritto e un filo di senso economico.
C'è che qualche anno fa ho comprato un libro che si chiama "Advanced learner's english dictionary" edito dalla Collins Cobuild. Un vocabolario d'inglese, monolingua. L'ho pagato diversi cicci e l'ho usato due volte in tutto. Ma proprio due volte.
E allora no. Allora unisco l'utile al dilettevole.
So che può infastidire il fatto che in questo blog ci siano link ad articoli in inglese, senza lo sputo di più di una riga di riassunto. E che non si tratta tanto, per chi legge, di superare lo scoglio della lingua, ma di avere tempo e voglia di farlo. E allora lo faccio io, via.
Se Fonzie ha saltato lo squalo, io supero lo scoglio. (Non c'entra niente, la cosa dello squalo, almeno con l'attività in questione, ma mi sembrava un buon gancio.)
Servizio, il mio, che verrà erogato ogni tanto, eh. Tipo ogni 10 giorni. E magari non tutto l'articolo, che sopra Varese la prendono per la lunga, molto spesso.
E così, per parafrasare Umberto Eco, cercherò di dire quasi la stessa cosa. Comincio fra un attimo.

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