martedì 4 novembre 2008

Più creazionisti del creatore?

Immagino si sia già capito, ma lo ripeto: a me Il Foglio come quotidiano piace. Tecnicamente è ben fatto e diversi suoi collaboratori mi sembrano piuttosto bravi. Non condivido nessuna delle sue battaglie, tranne quella sulla grazia a Sofri, Bompressi e Pietrostefani.
Soprattutto, non condivido la stragrande maggioranza delle opinioni del direttore. Ma le trovo stimolanti, in qualche modo, ecco.
E poi Il Foglio ha un po' quel fascino elitario del giornale che non legge nessuno tranne politici, giornalisti e addetti ai lavori: un pubblico che si pesa, insomma.

Questo come premessa, per dire che ho letto quest'articolo intitolato "Una chiesa malata di biologismo" e ci ho messo un po' a riprendermi.
Sostanzialmente è un report sull'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università San Raffaele di Milano, durante la quale si è tenuta una discussione di quelle spessissime circa Cristianesimo, vita umana, darwinismo, evoluzione, eccetera.
E' gonfio di paroloni ma il senso si capisce facilmente.
Sentite qua.
L'autore del pezzo, Vito Mancuso, dopo aver osservato che

"I vertici della Cei negano alla libertà potere sulla biologia, e affermano che è piuttosto la biologia a vincolare la libertà: infatti “non spetta alla persona decidere”. A chi spetta allora? Ai medici, risponde la gerarchia. Ma qual è il criterio in base al quale i medici decidono? La biologia, è evidente, e non può che essere così, se i medici fanno il loro mestiere. Negare il principio di autodeterminazione della persona suppone quindi un’antropologia che, al pari del paradigma naturalistico, pone lo specifico umano nella biologia. Questa è la strana convergenza antropologica che riscontro tra l’attuale vertice della chiesa cattolica italiana e il più agguerrito naturalismo neodarwinista."

si è confessato spaventato da quanto:

"il pensiero cattolico ufficiale si stia tanto pericolosamente trasformando all’insegna di un biologismo che la tradizione non ha mai conosciuto"

e ha concluso chiedendosi:

"il motivo di questa scivolosa trasformazione dell’antropologia sottesa alla bioetica oggi maggioritaria nella chiesa cattolica, e non so rispondere. Vedo solo una chiesa la cui bioetica è sempre meno capace di rendere conto delle parole di Gesù: “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima” (Matteo 10,28). Questa bioetica ecclesiastica, in singolare armonia con il neodarwinismo, conosce solo il corpo e la sua necessità, e ignora l’anima e la sua libertà."

Cioè: al Foglio c'è preoccupazione per una deriva "biologista" da parte delle gerarchie ecclesiastiche, o quantomeno si dà spazio a timori di questo tipo. La vogliamo mettere giù grezza, consapevolmente imprecisa, ma famo a capisse? Al Foglio si pensa che la chiesa stia diventando troppo laica.
Tiè.

p.s. Singolare armonia con il neodarwinismo, segnamocela.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non male le parole di Matteo citate. Per il resto mi sembra tutta una gran cagata.