martedì 10 febbraio 2009

Su EE

Il palazzo (nel senso di establishment) italiano è impazzito a livelli che non avevo mai testimoniato, personalmente.

Mettere in fila le parole "morte degna" è una capriola che termina un passo indietro da quello iniziale: la vita può essere degna o indegna, la morte no.

La morte fa schifo, sempre. Peggio, c'è solo un ancor più schifoso modo di morire.

A differenza di chi rimesta le sue mani nei pentoloni etici del bene e del male con preoccupante sicurezza e chiama in causa l'eugenetica e le condanne a morte con delirante facilità, io mi guardo bene dall'infilare concetti assoluti tipo "quella non è vita" (non lo so, non lo so e non lo so: come fa a saperlo, chi dice di saperlo? E chi dice il contrario?).

Rivendico invece l'esercizio di una più banale e scivolosa forma di buon senso: io non sono EE, e nemmeno BE. Non vedo, quindi, in nome di cosa e in che modo tutto quello che posso pensare a proposito della loro tragedia possa anche solo pretendere di modificare la loro volontà, al netto delle bordate di sofferenza di cui sono stati bersaglio. Lo stesso criterio vale ovviamente nel senso opposto, di fronte ad un eventuale BE che vuole proseguire i nutrimento e idratazione artificiali.

Non ho molte argomentazioni a sostegno di BE e del capo dello Stato, quindi.

Solo due: primo, se fossi stato su quel letto lì e in quelle condizioni lì, mai avrei voluto sapere delle straordinarie mancanze di rispetto e dimostrazioni di meschinità di cui BE è stato vittima. Secondo, qualche sillaba: autodeterminazione, finalmente.

8 commenti:

Unknown ha detto...

Perchè ci giriamo tanto intorno? Qui si tratta di un tentato attentato alla legalità! Punto. La cassazione aveva già votato. Punto. Il decreto legge avrebbe aperto un caso unico. Una porcheria autoritaria. Ma ce ne rendiamo conto o no? Per quanto riguarda il cadso morale, io sono per la totale libertà di scelta, che poi è stata la base della sentenza. Poi di morte degna si può discutere, ma nn mi sembra un ossimoro. Assolutamente. sicuramente più degna di molte vita, ad esempio di quella dell' onorevole MG...
Ti ho trovato poco lucido nella vicenda GF, tocchiamo tasti delicati? Nn mi sarai mica diventato un Teodem?

Anonimo ha detto...

Essendo la Binetti l'esempio più fulgido di teodem, direi di no.
Mi ha meravigliato, in questa occasione, l'essere d'accordo con il senatore Andreotti, su posizioni sorprendenti. Non so se avete letto l'intervista su La Stampa di domenica.

GF ha detto...

Gio: sulla legalità della questione sono d'accordo (anche se essere d'accordo implica un'ammissibilità di dissenso che in questo caso è semplicemente illecita, a pensarci bene)
Sul caso morale e sulla mia lucidità: faccio fatica ad assumere posizioni certe e definitive su questi argomenti, e come ho scritto nel post cerco di sfangarla col buon senso.
Una puntualizzazione, suscitata dalla rilettura del post: quando parlo del "modo di morire" non mi riferisco all'interruzione del nutrimento, ma al clima mediatico e politico che ha fatto da contorno alla morte di EE, dal quale sono rimasto molto (e negativamente) colpito.

GF ha detto...

Komo: l'intervista non l'avevo notata, in effetti la critica di Andreotti stupisce.
Inoltre: come hai fatto a pubblicare il link nello spazio dei commenti?

Anonimo ha detto...

A proposito del link, sotto il riquadro "Lascia il tuo commento" puoi notare la frase "Puoi utilizzare alcuni tag HTML...". Ecco basta includere la sintassi per inserire i link in HTML. Qua non posso scrivertela perché mi inserirebbe il link, quindi... you got mail!

Anonimo ha detto...

Come avrai già capito (se hai letto il mio post), non posso essere d'accordo con la tua posizione. Per me la morte degna può esistere anche se può apparire cinico. Ecco perchè ho dichiarato senza patemi che secondo me Eluana ha cessato di soffrire. Questo non vuol dire essere felici per il decesso di qualcuno ma soltanto pensare che la morte possa migliorare una condizione assai peggiore (agonia e sofferenza ad esempio). Nessuno avrà mai la certezza che Eluana "preferisse" la morte ma ritengo sia giusto che una persona tanto vicina come suo padre potesse decidere in sua vece. E se avesse deciso il contrario non mi sarei mai opposto alla sua scelta (cosa che in molti hanno fatto dandogli dell'assassino e andando sotto la clinica a manifestare). Al massimo mi sarei dispiaciuto per Eluana perchè la mia idea è che il suo modo di vivere non fosse più accettabile, ma avrei accettato la scelta dell'unica persona che aveva il diritto di scegliere. Ecco perchè non credo che esprimersi al riguardo sia una mancanza di buonsenso. Si tratta solo di un'opinione personale che non si arroga nessun tipo di pretesa morale. A volte mi sembra che temi l'idea di doverti schierare su questioni etico/religiose. Da cosa deriva questa tua insicurezza? Forse da un tuo lato cattolico che non riesci a mettere fuoco? Un po' sì secondo me, ma niente di male sia chiaro.

GF ha detto...

No, in realtà, oltre a una buona dose di bastiancontrarismo che esercito anche con gli anticlericali, è più una cosa emersa dalle lezioni su Leopardi al liceo (dietrologia concessa: eh, ma te lo spiegava il Sana)

Anonimo ha detto...

Nn scomodiamo il sacro Giacomino..