giovedì 5 marzo 2009

Grandi cose cambiano

La digitalizzazione online di molti libri da parte di Google (ne avevo scritto velocemente qualche settimana fa) ha innescato il vecchio dibattito sul rapporto fra web e diritti d'autore, spendendo il solito fiume di parole in posizioni schematiche e contrapposte. Oggi ho letto un articolo sul sito dell'Unità che mi sembra faccia grande chiarezza:

Primo punto. Gli editori si preoccupano che i loro libri possano essere messi gratis sulla rete, senza il pagamento del diritto d’autore. Google risponde che inserisce soltanto i libri fuori commercio, o non più in catalogo. Se è vero, ha ragione Google. C’è una clausola di tutti i contratti editoriali che dice una cosa: se il libro non è più ristampato dall’editore, i diritti tornano in possesso dell’autore, che ne può fare quello che vuole. Dunque se Google mette on line saggi e romanzi che non sono più ristampati dagli editori, non deve pagare gli editori, ma semmai deve chiedere il permesso e una liberatoria agli autori. È diverso se Google invece pubblica libri in catalogo. In quel caso i diritti sono degli editori. E i diritti d’autore per fortuna non sono ancora morti, come vorrebbero molti. Ed è giusto difenderli.

Secondo problema. Il paragone con la musica. E l’uso del libro digitalizzato. Nessuno leggerà, neanche stampandoselo, un libro trovato sul “Book Search” di Google. Perché Google non serve a leggersi i libri, ma semmai a consultarli. Ed è importantissimo che l’opera di digitalizzazione delle biblioteche su Google prosegua e sia la più estesa possibile. Perché vuol dire che è possibile cercare anche una sola frase di un testo in un oceano di libri, e la possibilità di trovare connessione, rimandi, parallelismi è infinita e utilissima.

Aggiungon solo che i diritti d'autore non sono ancora morti perchè non moriranno mai: ieri ho chattato con uno che si diceva convinto di come "per forza la musica diventerà tutta gratis fra qualche anno" e cazzate del genere.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah, così adesso ti sei messo a chattare? Bravo...e comunque ben venga l'opera di digitalizzazione della biblioteca di Google. Potrebbe essere un ottimo strumento di consultazione letteraria.

GF ha detto...

Con ben due persone tra l'altro (una è Ale): ma non stavo in una chat da tempo...

Anonimo ha detto...

Ah, così adesso ti sei messo a chattare con la mia ragazza? Bravo...