sabato 18 dicembre 2010

Samurai e aperture demenziali

Fra i miei pochi lettori, ci sarà senz'altro qualcuno che storcerà il naso. Perché il pezzo scritto qui sotto è di Filippo Facci. E Filippo Facci non è uno che sta simpatico, diciamo.
Però le cose hanno un valore indipendente dalla persona che le dice (non fate quella faccia), e penso che in questo caso Facci abbia detto cose condivisibili.
Per esempio:
Ci sono opinionisti anche savi e moderati, in questi giorni, che di fronte alle scarcerazioni degli studenti e dei vandali adesso si scandalizzano e invocano «buon senso», dicono cioè che quanto accaduto «non può essere valutato solo col freddo bilancino del codice penale»: e allora con che cosa, di grazia? Che cos’è questo buon senso, qualcosa che va oltre la legge o permette di applicarla come ci pare? Che fai, prendi un 18enne incensurato e lo tieni genericamente in galera perché la gente è incazzata? È questa la «fermezza»? O dovremmo improvvisare delle leggi speciali e disgraziate, come quando si decise che in Italia c’era l’emergenza stupri (e gli stupri erano in calo) e allora s’improvvisò una norma anti-costituzionale che rendeva obbligatorio il carcere preventivo? I provvedimenti «esemplari» lasciateli invocare ai politici, a chi spia soltanto dove tira il vento: i magistrati sono tenuti a differenziare e a dare i domiciliari in un caso, chiedere l’obbligo di firma in qualche altro, vietare la dimora in città in altri ancora, liberare – in attesa di processo, beninteso – quando la legge lo prevede. È quello che è successo.
E poi questo. E vorrei far notare la rarità di un commentatore che definisce "demenziale" l'apertura del giornale per cui scrive:
Non c’è stata nessuna «generalizzata scarcerazione», come ha scritto il Corriere della Sera di ieri, e mi spiace dire che anche l’apertura di Libero, ieri, era demenziale: «Hanno fatto venti milioni di danni e pestato 50 agenti: sono già fuori». Chi? Chi ha fatto i 20 milioni di danni, chi ha pestato 50 agenti? I 22 studenti totali fermati l’altro giorno, ragazzine comprese? E che erano, samurai? [...]
Non dovrei precisarlo, ma io sto coi poliziotti: voglio che siano pagati di più, voglio che non siano mandati allo sbaraglio, che abbiano attrezzature adeguate, che non debbano affrontare criminali organizzati come se fossero cassintegrati della Fiat; ma voglio, nondimeno, che siano perseguiti se pestano e scalciano inutilmente un ragazzo riverso per terra, perché chi sorveglia il rispetto delle regole è tenuto a rispettarle più degli altri.
Chi sorveglia il rispetto delle regole è tenuto a rispettarle più degli altri. Buona. Conviene segnarsela.

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