venerdì 27 maggio 2011

The best argument against democracy is a five-minute conversation with the average voter

Giovanni Fontana ha scritto questa cosa. Non so se ha ragione, però ha un buon argomento dalla sua. Questo:

Dopo la merdosa, nel senso di gettare merda, campagna elettorale di Letizia Moratti, come ha scritto Francesco, “Nessuna sconfitta potrà essere netta e umiliante come quella che si meritano”. Anche prendesse il 2%, come sappiamo che non prenderà, sarebbe troppo. Il passaggio successivo è un altro: questo è un test per misurare il buon senso delle persone, ma – di conseguenza – è anche un test per misurare la nostra fiducia nel buon senso delle persone. Chi è pessimista rispetto alle possibilità di Pisapia, necessariamente si porta dietro un pessimismo nei confronti degli elettori.

Così mi son chiesto: qual è il mio pronostico? E qual è il pronostico degli altri? È una sorta di scommessa sul decoro. Io metto il mio pronostico nei commenti, fatelo anche voi: poi faccio una specie di statistica e vediamo quanto ci siamo andati vicino.

L'idea di fondo è che una campagna elettorale come quella della Moratti, in qualche modo, vada al di là del bene e del male intesi in senso politico. Che anche un elettore di destra dovrebbe perlomeno -perlomeno- mettere in discussione il candidato per cui ha votato e lo schieramento per cui simpatizza, in ragione dei mezzi che ha utilizzato per conseguire i fini che si è prefissato. Che chiunque disponga di un senso morale -e non moralistico- dovrebbe andare a votare con gran calma, e tenendo bene in mente toni e contenuti della propaganda messa su dalla destra milanese. Ripeto: non so se ha ragione, ma un argomento ce l'ha. Quindi dico la mia: Pisapia 56% - Moratti 44%.

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