venerdì 21 ottobre 2011

Che bello, dopo il morire, vivere ancora/2

Non è che mi ci metto io.
Fosse per me, starei in casa a leggere Philip Dick, ad ascoltare dischi e guardare serie Tv americane bevendo abbondanti tazze di Earl Grey. Serenamente: col pilota automatico.
Sono gli amichetti che si fanno venire le idee stupidine, e io ci casco dentro tutte le volte. L'altra volta, ci siamo lanciati giù da un aereo col paracadute. Stavolta andiamo a fare un volo in tandem col parapendio. Domani mattina.
Se non altro, in un'ipotetica scala di pericolosità e spavento, stiamo abbassando il livello. 
Tocca rifare il testamento, in ogni caso: hai visto mai.
Riconfermo sostanzialmente tutto quanto ho scritto qui l'anno scorso, soprattutto relativamente al funerale, e aggiorno la questione nel seguente modo:
L'iCoso lo mollo a Isa, che è un'utente Mac da più tempo di me ma non riesce a sfruttare i vantaggi della promozione Tre. Ti cambierà la vita, sai. Non come la lavatrice, ma un pochino te la cambierà.
Il Mac non lo mollo più a Nico, perché nel frattempo lui ha comprato il pro. Di conseguenza, lo lascio ad Ale. Funziona: se gli dici di fare una cosa, la fa; e la fa sempre. Come la fotocopiatrice, la macchina del caffé, il tostapane. 
La collezione di tazze, che l'anno scorso avevo dimenticato, è per Paul e Dada. Mi piace pensare che i cinque, sei, facciamo sette figli che avranno possano cominciare la giornata facendo colazione con quelle.
La collezione di cd rimane povera, ma si è decisamente allargata di recente. Saranno un centinaio. Esclusi quelli dei Blur, che vanno a Nich nella speranza di persuaderlo della loro evidente superiorità sugli Oasis, se li possono spartire Nico e Facche: senza litigare, da bravi. 
Fine. Pensatemi, talvolta.

2 commenti:

Isa ha detto...

Apprezzo!!!!

Alex Fagiuolo ha detto...

e anche stavolta l'è nacha...