mercoledì 22 febbraio 2012

I may refrain from insulting you. I may refrain from publishing a cartoon of your prophet. But it’s because I fear you. Don’t think for one minute that it’s because I respect you (cit.)

Ci sono un sacco di libri a cui devo l'offerta di contenuti e riflessioni secondo me di qualità straordinaria, che ritengo fondamentali nella mia formazione personale di criteri orientativi, punti di vista, senso delle cose, eccetera. I primi che mi vengono in mente sono questo, questo, questo e questo. E se domani venissi a sapere che qualche scemo vero ha organizzato un rogo in cui ha dato alle fiamme proprio quei volumi, penserei che si tratta di una cosa scema fatta da uno scemo vero, appunto. 
E' la differenza sostanziale che passa tra chi pensa che un libro possa contenere dei significati importanti e chi pensa che possa contenere la rilevazione rivelazione di una verità trascendente; di conseguenza, è la differenza fra chi non crede in una verità trascendente e chi invece sì, è la differenza fra un ateo e un religioso: io non m'indignerei, non protesterei e soprattutto non mi sentirei offeso. 
E' bene essere indipendenti dall'ubriacante importanza che viene attribuita ai simboli da parte delle persone di fede: l'acqua santa è acqua, il vino santo è vino, il segno della croce è un gesto che si compie con le mani, l'eucaristia è pane insipido e senza lievito che si appiccica al palato, inginocchiarsi davanti al prete è scomodo.
E quindi bruciare un libro è bruciare un libro, bruciare un libro è una cosa da scemi, avere a cuore il pluralismo significa voler vivere in un mondo libero, vivere in un mondo libero significa farsi una ragione degli scemi che fanno cose da scemi. 
Il resto è fanatismo: per questo motivo penso che i soldati americani siano stati scemi. Perché non si provocano i fanatici, non li si sfida sul piano della simbologia religiosa. Perché i fanatici sono fanatici, e i fanatici fanno cose da fanatici. E io ho un sacco paura delle cose da fanatici.

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